(XII, p. 771)
In senso generale, la d. si configura tuttora come l'arte di insegnare. Essa indica soprattutto l'attività di esporre in maniera facilitata, con procedure adatte ai destinatari, giovani o [...] , e deve appropriarsi del nuovo sapere in qualche modo rigenerandolo insé e non solo imitandolo passivamente. Ciò connette sono spesso non falsi, ma ovvi e banali; se non dicono cose scontate come fossero solenni principi, sono spesso soggetti a ...
Leggi Tutto
TIMOTEO
Silvio Rosadini
Personaggio del Nuovo Testamento (Atti, XVI, 1-3). Quando, verso il 50, S. Paolo ripassò per Listri, gli fu mostrato questo discepolo (probabilmente da lui condotto alla fede [...] , e ora desidera ardentemente di rivederlo (I,1-5). Risusciti T. insé la grazia ricevuta per l'imposizione delle mani. Non v'è poi da e semplice. Ma chi non sa quanto in un medesimo individuo simili cose cambino con il mutare delle persone a cui ...
Leggi Tutto
PULCI, Luigi
Nicola Zingarelli
Poeta, fratello di Luca (v.), nato il 15 agosto 1432. Maggiorenne alla morte del padre, la sua prima dichiarazione pubblica, resa con Luca agli ufficiali del catasto, [...] moderna. La lingua non rifugge dall'uso vernacolo, e talora se ne compiace, ma ha pur tanto di nobile da non urtare arroganza filosofica, avvezzo a veder le cosein modo chiaro e pratico; si lasciò sfuggire un sonetto In principio era buio e buio fia, ...
Leggi Tutto
JACOBI, Friedrich Heinrich
Pantaleo Carabellese
Filosofo, fratello del poeta Johann Georg, nato a Düsseldorf il 25 gennaio 1743, morto a Monaco il 10 marzo 1819. Dal padre commerciante, fu anch'egli [...] perché la ragione è immediatezza del sentimento spirituale, che ci pone nel pieno mondo intelligibile dell'essere insé con un salto mortale dalle cose naturali a una causa intelligente e personale del mondo. Non che tal sentimento ci dica nulla di ...
Leggi Tutto
ORFISMO
Guido Calogero
. La setta religiosa greca degli orfici trae il suo nome dalla leggendaria personalità di Orfeo: ma difficile a determinare (v. per ciò orfeo) è fino a che punto la figura del [...] dell'universo questi deve però mangiare Phanes: infatti egli assorbe in tal modo insé tutta la divina sostanza primigenia, e può esser celebrato come principio di tutte le cose. Questa universale fecondità è da lui dimostrata nella generazione della ...
Leggi Tutto
L'assoluto, in senso empirico, è ciò che è per sé pensato, non in relazione ad altro, anche sein altri rapporti è condizionato o relativo; in senso gnoseologico è ciò che necessariamente è da riconoscere: [...] di Schelling, che chiama assoluto il principio originario delle cose e lo pone come l'identità di natura e spirito, come proprietà grafiche e proiettive, non delle figure insé stesse, ma in relazione ad una figura fissa fondamentale: alla quale ...
Leggi Tutto
Letteralmente, dialettica significa esercizio concreto dell'attività o funzione logica dell'uomo, procedimento concettuale, arte della conversazione, del dialogo, della discussione, e però del distinguere, [...] per mezzo della negatività, le sue deterrninazioni e poi raccoglie insé tale sviluppo. Essa è definita: la vera e propria natura delle determinazioni dell'intelletto, delle cose e, in una maniera generale, di tutto il finito (Enciclopedia, § 81). La ...
Leggi Tutto
Questa espressione, introdotta nella seconda metà del '700 nel linguaggio filosofico, può ricevere significati di estensione assai diversa. Presa nel senso più ristretto, designa le teorie che affermano [...] trova l'affermazione di un ordine necessario di tutte le cose, la quale presumibilmente dipende da un fatalismo astrologico di origine corso della natura che è ritenuta una totalità chiusa insé e governata dalla propria legge. Ma questa convinzione ...
Leggi Tutto
Nacque il 28 gennaio 1828 a Casteldidone, in provincia di Cremona; di là passò fanciullo a Mantova, dove fu avviato al sacerdozio; nel 1863 fu nominato canonico della cattedrale e nel 1866 insegnante di [...] che nella coscienza adulta appariscono due specie distinte di atti, insé e nella coscienza primitiva, ossia prima che vi siano sono altro che i ritmi comuni delle sensazioni, anzi delle cose stesse: la realtà tutta quanta è il ritmo dei molteplici ...
Leggi Tutto
La disciplina dell'appalto nel cod. civ. italiano 1942 rappresenta per più aspetti un miglioramento rispetto alla normativa del codice abrogato: l'appalto è enucleato dalla commista disciplina della locazione, [...] il godimento a titolo personale di cose produttive o no (articoli 1571-1654 le une e l'altro, ma, come se l'importo delle variazioni supera il sesto del del codice abrogato, è estesa alla ipotesi in cui l'opera presenti gravi difetti; è abbreviato ...
Leggi Tutto
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
in1
in1 prep. [lat. ĭn, affine al gr. ἐν]. – Si fonde con l’articolo, o più propr. con le forme ant. dell’articolo ello, ella, ecc., dando luogo alle preposizioni articolate nel, nello, nella, nei, negli, nelle; anticamente si avevano anche...