Predicatore (n. Oldenswort, Schleswig, 1645); di umili natali, di vastissima cultura, oratore facondo, si mise a diffondere (1673-74) dapprima nel Holstein e in varie città d'Europa, quindi a Jena, con [...] legittimità di qualsiasi autorità civile o religiosa; secondo K., unica norma di condotta deve essere il dettame della coscienza individuale, donde il nome di coscienziarî (Gewissener) dato da K. ai suoi seguaci. Sottoposto a inchiesta giudiziaria ...
Leggi Tutto
Anacoreta bulgaro (876-946), santo della Chiesa bulgara. Si ritirò per venti anni in una grotta sul monte Rila, quindi nel cavo di un'antica quercia, e infine per sette anni su una roccia inaccessibile, [...] poi fu costruito il monastero di Rila. Fu proclamato patrono della Bulgaria e il monastero che da lui prese nome, e insieme pochi altri, durante il dominio turco furono una roccaforte di libertà e di conservazione di una coscienza nazionale bulgara. ...
Leggi Tutto
Il clero novatore
Bruna Bocchini
Il termine ‘novatore’ si trova utilizzato prevalentemente in relazione alla crisi modernista, per indicare sacerdoti, religiosi e laici che partecipavano alle istanze [...] e poi della Lettera ai giudici, in occasione del processo per apologia di reato per aver difeso l’obiezione di coscienza; di fronte alla crisi di civiltà che deriva dall’incapacità di rispondere adeguatamente ai rischi di una guerra nucleare la ...
Leggi Tutto
La questione della liberta religiosa in Italia dalla reviviscenza concordataria del decennio freddo al dibattito conciliare
Silvia Scatena
‘Tesi’ cattolica, ‘nuova Italia’ e congelamento della Costituzione [...] 609-621.
3 A. Messineo, Democrazia e religione, «La Civiltà cattolica», 101/1, 1950, pp. 137-148.
4 A. Messineo, La coscienza soggettiva e la vita sociale, «La Civiltà cattolica», 101/2, 1950, pp. 497-510.
5 A. Ottaviani, Doveri dello Stato cattolico ...
Leggi Tutto
Atto religioso con cui si cerca di calmare l’ira e di conciliare il favore della divinità.
In storia delle religioni, il presupposto della p. è che il soggetto (che può essere sia un individuo sia una [...] , di ordine morale. Nelle religioni di tipo primitivo o arcaico non è affatto necessario che il soggetto abbia la coscienza di aver commesso, intenzionalmente o involontariamente, una colpa: l’ira divina si manifesta per segni obiettivi (malattie ...
Leggi Tutto
(o Dunkers) Gli appartenenti a una setta di battisti tedeschi, diffusi soprattutto in America, con missioni in India, Cina e Giappone. La setta fu fondata (1708) a Marienborn (Wetterau) da A. Mack, che, [...] predicazione di G.G. Oncken, nel 1844 ed ebbe qualche diffusione in Europa. I T. si caratterizzano per il rito battesimale (praticato per immersione, in ginocchio), per l’obiezione di coscienza al servizio militare, per la teoria della apocatastasi. ...
Leggi Tutto
Storico ecclesiastico ed erudito (Hawkhurst, Kent, 1684 - ivi 1768). Fu a Londra dove predicò per alcuni anni. Nel 1723, quando la polemica deista era ormai morente, L. diede espressione erudita al nuovo [...] dal 1727 al 1756 si sviluppò in un corpo di 14 volumi: The credibility of the Gospel history. Dell'opera si è esaltata l'impareggiabile raccolta di materiale, ma assai più importante era la chiara coscienza del carattere "storico" della Rivelazione. ...
Leggi Tutto
Bibbie d'Italia. La traduzione dei testi biblici in italiano tra Otto e Novecento
Daniele Garrone
Premessa
Scopo di questo mio contributo è quello di ripercorrere, seppur succintamente e selettivamente, [...] ordine nuovissimo di concetti chiari, precisi, rispondenti a meraviglia a tutte le esigenze della mente e del cuore»48. La «coscienza cristiana» non soltanto si è spenta «in tanta parte dei popoli moderni», ma si è anche «illanguidita ed oscurata in ...
Leggi Tutto
Credenze e culti
Valerio Valeri
Introduzione
'Credenza' è un termine notoriamente ambiguo, ma i principali significati elencati dai dizionari possono essere ricondotti a due gruppi generali. Da un lato, [...] 'efficacia delle credenze e delle azioni rituali e, in ultima analisi, del senso di realtà a esse associato nelle coscienze non significa dover concludere con lui che le loro motivazioni e funzioni siano da trovarsi esclusivamente nella logica del ...
Leggi Tutto
Pensatore e agitatore musulmano (Asadābād, Afghānistān, 1839 - Costantinopoli 1897), apostolo dell'idea panislamica. Viaggiò molto in Oriente, Europa e America, e finì la vita ospite sorvegliato del sultano [...] . attribuì il compito di opporsi e vincere il colonialismo occidentale. La sua ideologia contribuì alla formazione di una coscienza nazionale e di un temperato modernismo religioso in Egitto (da cui scaturirono più tardi i movimenti della Salafiyya e ...
Leggi Tutto
coscienza
cosciènza (letter. ant. consciènza, consciènzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire; v. cosciente]. – 1. a. Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità...
coscienzioso
coscienzióso agg. [der. di coscienza]. – 1. Di persona, che ha coscienza, cioè senso di giustizia e di onestà, o che mette in ciò che fa il massimo impegno, con piena osservanza dei proprî doveri etici, sociali o professionali:...