DOLFIN, Caterina
Madile Gambier
Nacque a Venezia l'8 maggio 1736 da Giovanni Antonio e Donata Salamon, entrambi patrizi, ma appartenenti a rami poveri e cadetti delle rispettive famiglie.
Il padre, [...] a se stessa senza indulgere agli stereotipi femminili del tempo. E la D. conserverà fino alla fine della vita questa coscienza della sua "diversità" rispetto alle dame sue contemporanee, questo suo modo franco e quasi maschile di gestire i suoi ...
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ARRIGO da Settimello
Angelo Monteverdi
Poeta latino vissuto a Firenze alla fine del sec. XII. Dal solo poema che di lui si conosce si possono trarre, in mancanza d'altri documenti, le poche notizie [...] dà al poeta i suoi saggi consigli, affinché egli trovi, fuggendo il vizio ed esercitando la virtù, il modo di superare nella sua coscienza il suo dolore.
È evidente che A., scrivendo il suo poema, aveva attento l'occhio e il pensiero alle elegie dell ...
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CASSOLA, Carlo
Alba Andreini
Ultimo di cinque figli, nacque a Roma il 17 marzo 1917 da Garzia e da Maria Camilla Bianchi. Il decennio di distanza che lo separava dal quarto fratello (nato nel 1908) lo [...] lo accompagnava la balia Anna Bandini, le cui umili origini gli fecero precocemente conoscere la realtà popolare e prendere coscienza del divario sociale, lasciando su di lui un’impronta indelebile. Ma Anna sostituì anche nelle cure la madre naturale ...
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LUPI, Sergio
Maria Paola Arena
Nacque a Pesaro il 31 genn. 1908 da Francesco, ragioniere nell'amministrazione provinciale di Pesaro, e da Elisa Pittoni, morta quando il L. aveva appena quindici anni, [...] Studi in onore di L. Vincenti, Torino 1965, pp. 169-210; F. Hölderlin, Inni, odi, elegie, ibid. 1966) a Kleist (Coscienza e inconscio nell'arte di H. von Kleist, Firenze 1969), a F. Nietzsche (L'aforismo 423 della "Morgenröthe" di Nietzsche, in Atti ...
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AURIA, Vincenzo
Roberto Zapperi
Appartenente a una nobile famiglia che vantava una discendenza dai Doria di Genova, nacque a Palermo il 5 ag. 1625 da Federico e Cecilia Muta, parente del noto giurista [...] esponenti della cultura italiana del Seicento, dall'Allacci all'Ughelli, all'Aprosio e al Crescimbeni.
Animato da una coscienza accesamente regionalistica del passato e delle tradizioni siciliane, conformò tutta la sua opera di storico e di erudito ...
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PIRANDELLO, Luigi
Simona Costa
PIRANDELLO, Luigi. – Secondogenito di Stefano, commerciante di zolfo, e Caterina Ricci Gramitto, nacque a Girgenti (Agrigento dal 1927) il 28 giugno 1867, in una cascina [...] varia collaborazione a giornali e riviste, aveva pubblicato nel settembre 1893 su La Nazione letteraria di Firenze il saggio Arte e coscienza d’oggi, importante per la sua riflessione etica ed estetica, nel confronto con il suo tempo e con testi come ...
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DALL'ONGARO, Francesco
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Mansuè di Oderzo (Treviso) il 19 giugno 1808 da Sante e da Elisabetta Fantin, piccoli dettaglianti originari della zona di Pordenone. Aveva già scritto [...] consentito di far coincidere con il "Dio e Popolo" mazziniano, vero punto di saldatura in lui tra coscienza morale e coscienza politica.
Parallelamente al progredire della crisi religiosa si definivano sempre più nel D. gli interessi per un mondo ...
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BECCARI, Agostino
Anna Migliori
Nacque a Ferrara poco prima del 1510.
A detta dei biografi, il B. conseguì il dottorato di diritto civile e canonico, fu dedito agli studi filosofici ed eccelse nell'arte [...] Leonora.
La "novità" della favola, proclamata dal B., testimonia - al di là dell'orgoglio del letterato - una coscienza critica abbastanza sicura, insieme alla comprensione del processo evolutivo che nel campo della drammatica pastorale si era andato ...
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OXILIA, Adolfo
Marco Giovannoni
OXILIA, Adolfo. – Nacque a Parma l’11 luglio 1899 in una famiglia di origine piemontese, primogenito di Felice e di Vittoria Fantina De Zanchi.
Il padre, ufficiale di [...] giovane Oxilia, formarono attorno a Tirinnanzi un vero e proprio sodalizio cui il drammaturgo trasfuse la coscienza della dimensione drammatica della rivelazione cristiana, data dalla duplice dimensione storica ed escatologica, rinviante all’impegno ...
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GONZAGA, Scipione
Gino Benzoni
Nacque, nel Mantovano, a San Martino dall'Argine l'11 dic. 1542 da Carlo, marchese di Gazzuolo (1523-55) di Pirro, e da Emilia (1517-76) di Francesco Cauzio (o Cauzzi) [...] , a esterni adempimenti ora gli si evidenzia in tutta la sua miseranda grettezza. È un peso insopportabile per la sua coscienza ridestata dal torpore. È una colpa di cui pentirsi, da rimuovere con il riscatto di un'ardente spiritualità. Segue alla ...
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coscienza
cosciènza (letter. ant. consciènza, consciènzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire; v. cosciente]. – 1. a. Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità...
coscienzioso
coscienzióso agg. [der. di coscienza]. – 1. Di persona, che ha coscienza, cioè senso di giustizia e di onestà, o che mette in ciò che fa il massimo impegno, con piena osservanza dei proprî doveri etici, sociali o professionali:...