ACRI, Francesco
Francesco Corvino
Nacque a Catanzaro il 19 marzo 1834 (alcuni biografi scrivono erroneamente 1836), di umile famiglia, e compì i suoi studi nella città natale, sotto la guidg del fratello [...] , Bologna 1911. Contro i positivisti l'A. pronunziò inoltre nel 1879 a Bologna la prolusione: Della relazione tra la coscienza e il corpo secondo i filosofi naturali sobri e quelli detti positivi e quelli materiali (pubblicata a Bologna nel 1880 ed ...
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panteismo
Raffaele Savigni
La fede in una forza divina che pervade l’Universo
In alcune tradizioni religiose, soprattutto in Oriente, la divinità è concepita come il Tutto, una forza che pervade l’Universo [...] , attribuisce agli esercizi fisici e alle tecniche di rilassamento un significato spirituale, come ricerca di una forma superiore di coscienza di sé nel legame con una realtà universale, nella quale materia e spirito si fondono.
Alcuni elementi delle ...
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FILIASI CARCANO, Paolo
Maria Virginia Borruso Geremia
Nacque a Napoli il 21 marzo 1911. Il padre Mariano, di antica nobiltà napoletana, divenne duca di Montaltino in seguito al matrimonio con Maria [...] totale dal valore, dall'essere e dall'assoluto.
Il nesso tra l'attuale evoluzione scientifica e i mutamenti della coscienza e dell'esperienza umana fu sempre sottolineato dal F., che nutrì grande attenzione per i problemi relativi alla filosofia ...
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Filosofo e scienziato (Lipsia 1646 - Hannover 1716). Dopo aver studiato filosofia a Lipsia, matematica a Jena e diritto a Altdorf, entrato in rapporto con i Rosacroce conobbe Johann Christian barone di [...] comprende e rappresenta una molteplicità nell'unità"), dapprima inconsce, fino all'appercezione, o percezione accompagnata da coscienza. Ogni monade, sia pure appartenente agli infimi gradi della realtà, è dotata di siffatta attività rappresentativa ...
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Filosofo (Atene 470 o 469 - ivi 399 a. C.). Era figlio di uno scultore, Sofronisco, e di una levatrice, Fenarete. Scarse le notizie sulla sua vita familiare, eccezion fatta per la figura della moglie Santippe, [...] divino, arcano", che lo trattiene dalle azioni non convenienti: δαιμόνιον che per lui è soltanto il simbolo del richiamo della coscienza, mentre i suoi accusatori lo trasformano nelle "nuove divinità". E di tal genere è il motivo che forse influisce ...
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MARCHESINI, Giovanni Battista
Alessandra Tarquini
Nacque a Noventa Vicentina il 18 sett. 1868 da Giulia Gregolo, sarta, e da Antonio, scrivano dell'Anagrafe.
Dopo aver frequentato le scuole elementari [...] psicologica avrebbe dovuto trasformarsi in un principio etico. Gentile sosteneva che rintracciare l'origine della morale nella coscienza prerazionale e attribuire una valenza pratica e normativa alle "finzioni" equivaleva ad affermare l'esistenza di ...
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CICALA, Francesco Bernardino
Franco Tamassia
Nacque a Lecce il 27 dic. 1877 da Giovan Giuseppe, di antica origine genovese, e da Silvia Cosma Zurlo.
Laureatosi brillantemente in giurisprudenza all'università [...] ascende per gradi senza soluzione di continuità, secondo uno svolgimento perenne in cui il pensiero acquista una progressiva coscienza di sé e delle proprie leggi (p. 234).
Dato il pericolo che tali posizioni possono correre di fraintendimenti ...
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Cartesio
Anna Lisa Schino
Il filosofo del "Penso, dunque sono"
Cartesio è uno dei fondatori del pensiero filosofico moderno. Temi del suo insegnamento sono stati: il rifiuto del sapere tradizionale [...] netto dualismo tra corpo materiale (che funziona in base a principi propri) e sostanza spirituale (che è innanzi tutto coscienza); quest'ultima è unita ed è in relazione con il corpo attraverso la ghiandola pineale, collocata al centro del cervello ...
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BONFADINI, Iacopo
Virginia Cappelletti
Nato a Varago (Treviso) il 29 genn. 1771, da famiglia non agiata, attese allo studio delle lettere e della filosofia nel seminario di Treviso. Terminato il tirocinio, [...] , mai pubblicata. Si sa che in essa egli identificava le primitive ed originarie facoltà dell'anima: la sensibilità, la coscienza, la forza d'attendere, la forza di volere. Le potenze derivate erano riconosciute nella sintesi, nell'analisi, nella ...
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realtà
Paolo Casini
L’esistenza di un mondo fuori di noi
Nel linguaggio corrente il termine realtà indica anzitutto tutto ciò che percepiamo con i nostri sensi: è la realtà fisica, opposta all’immaginazione [...] e a conoscere a livelli crescenti di complessità, a seconda della posizione che occupano nella scala evolutiva.
L’uomo ha una coscienza molto elevata di sé e del suo posto nella natura, grazie all’instancabile curiosità che lo ha indotto a indagare a ...
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coscienza
cosciènza (letter. ant. consciènza, consciènzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire; v. cosciente]. – 1. a. Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità...
coscienzioso
coscienzióso agg. [der. di coscienza]. – 1. Di persona, che ha coscienza, cioè senso di giustizia e di onestà, o che mette in ciò che fa il massimo impegno, con piena osservanza dei proprî doveri etici, sociali o professionali:...