Morte cerebrale e coma
Carlo Alberto Defanti
Gli stati di sonno, coma e morte sono accomunati dal fatto che in tutti e tre è assente la coscienza. In una prospettiva strettamente clinica, può essere [...] allo SV, negli anni Novanta del XX sec. è emersa con sempre maggiore evidenza un'altra condizione clinica, lo stato di minima coscienza (MCS). Si tratta della situazione in cui versano alcuni pazienti che in un primo tempo si trovano in SV ma che poi ...
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tabù
Nel linguaggio psicoanalitico, ogni atto proibito, oggetto intoccabile, pensiero non ammissibile alla coscienza, come nel caso emblematico dell’incesto. Il termine fu introdotto da S. Freud nella [...] sua opera Totem und Tabu (1913): Freud avanzò la tesi che i fenomeni legati al t. siano indice di un conflitto intrapsichico, tra intensi desideri inconsci e il divieto, largamente interiorizzato, di tradurli ...
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Stato e periodo di riposo fisico-psichico caratterizzato dalla sospensione totale o parziale della coscienza e della volontà.
Fisiologia del sonno
Il s. è una condizione temporanea e periodica di sospensione [...] presa in considerazione per i processi che si svolgono nell’intimo del citoplasma e quindi per quelli che sono alla base della coscienza, che è proprio la funzione che nel s. scompare o si attenua grandemente. Si tende a ritenere che la fase di s ...
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Filosofo francese (Valence 1913 - Châtenay-Malabry 2005). Tra i maggiori testimoni e protagonisti della coscienza filosofica del Novecento. L'alto valore della sua opera originale e multiforme, frutto [...] di un percorso filosofico che dalla fenomenologia e l'esistenzialismo, si volse verso l'ermeneutica e la psicanalisi è testimoniato dai numerosi premi e riconoscimenti internazionali conferitigli nel corso ...
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Musicista (Vienna 1874 - Los Angeles 1951). Si può considerare un autodidatta, sebbene una severissima coscienza artistica e un profondo studio dei classici lo sorreggessero in tale autoeducazione. Il [...] suo spirito inquieto lo portò ad avvicinarsi agli ambienti culturali più innovatori. Nel 1901 si recò a Berlino, dove ottenne in breve tempo un posto di insegnante al conservatorio J. Stern. Tornato a ...
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Disciplina, fondata da S. Freud, che ha per oggetto lo studio e il trattamento terapeutico di disturbi di tipo psicologico nel quadro di una teoria dinamica della psiche il cui concetto centrale è quello [...] difese con cui l’Io si oppone al loro ricordo, è pertanto un sostituto di ciò che è stato rimosso dalla coscienza.
L’interpretazione dei sogni. La p. raggiunse il suo stadio maturo affiancando alla eziologia del sintomo isterico l’interpretazione dei ...
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Nello stato normale di coscienza l'uomo non ha alcuna precisa percezione dei proprî organi interni. Le nozioni che di questi, attraverso il sistema nervoso, giungono ai centri (midollo, bulbo, cervello), [...] nozioni possono diventare più definite, e, in stati psicofisiologici speciali (ipnosi, sonnambulismo, ecc.), provocare modificazioni di coscienza simili a quelle che si producono attraverso i sensi specifici ordinarî. Il soggetto sembra allora vedere ...
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stupefacente Sostanza naturale o sintetica che, anche a piccole dosi, agisce modificando lo stato di coscienza e lo stato emotivo.
Aspetti farmacologici
Vengono genericamente considerate s. numerosissime [...] sostanze eterogenee, quali l’oppio e i suoi derivati morfina ed eroina, la cocaina, la mescalina, la psilocibina, l’anfetamina, la dietilamide dell’acido lisergico (LSD), la dimetiltriptammina ecc.; vi ...
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Utilizzazione di una stimolazione elettrica per eliminare o sopprimere una sensazione dolorosa senza intervenire sulla coscienza del soggetto trattato. Si basa sull’infissione di aghi in punti particolari [...] del corpo, scelti di volta in volta a seconda del caso da trattare; gli aghi vengono poi collegati con un elettrostimolatore che invia impulsi di frequenza e intensità regolabili a seconda della soglia ...
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fenomenologìa Descrizione dei fenomeni, ossia del modo in cui si manifesta una realtà. In filosofia, il termine ha avuto fortuna a partire dalla Fenomenologia dello spirito (1807), in cui G.W.F. Hegel [...] Husserl che, mettendo fra parentesi l'esistenza del mondo, lo riduce a un insieme di fenomeni che si danno alla coscienza e possono essere colti nella loro 'essenza' logica, universale e necessaria. Per M. Heidegger, allievo di Husserl, f. significa ...
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coscienza
cosciènza (letter. ant. consciènza, consciènzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire; v. cosciente]. – 1. a. Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità...
coscienzioso
coscienzióso agg. [der. di coscienza]. – 1. Di persona, che ha coscienza, cioè senso di giustizia e di onestà, o che mette in ciò che fa il massimo impegno, con piena osservanza dei proprî doveri etici, sociali o professionali:...