CAPIS, Giovanni
Giulio C. Lepschy
Vissuto fra il sec. XVI e XVII, appartenne a un'illustre famiglia ossolana.
Nel '400 viveva un Matteo Capis, da cui discese un Giovanni (che, rimasto vedovo, divenne [...] si ignora se essa risalga al Picinelli o ad altri, e su che cosa si fondi; essa si trova riprodotta nel Cotta (pp. 141 s.), scritto "Dotti Varoni" con una r: voleva "alludere a quel nostro libro intitolato Varon Milanes; e insieme a tutti coloro, che ...
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BARBARIGO, Agostino
Aldo Stella
Nacque il 22 genn. 1516 da Giovanni e da Elisabetta Dandolo. Sposò il 5 giugno 1543 Elena Pasqualigo e, in seconde nozze, il 30 apr. 1554, Lucia Pesaro. Percorsa la consueta [...] Christianità tutta della gloriosa et honoratissima memoria del Barbarigo: homo singulare di ogni cosa, et che in un giorno valeva già quanto ogni altro soldato. Et certo la nostra Repubblica di Venetia ha perso il braccio diritto... Mai si vide homo ...
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COTTRAU, Paolo
Walter Polastro
Di famiglia di antiche origini francesi, nacque a Napoli il 28 ott. 1837 da Guglielmo e da Giovanna Cirillo. Nipote di Napoleone Scrugli di Tropea, capitano di vascello [...] Duilio" rappresentò allora, per le sue caratteristiche, qualche cosa di veramente nuovo: di grandissime dimensioni, con elevata due opuscoli in difesa del loro operato (rispettivamente: La nostra Marina militare, Roma 1881, dove il C. è indicato ...
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CESCHI, Stanislao
Silvio Tramontin
Nato a Sant'Elena d'Este (Padova) il 18 nov. 1903 da Domenico e da Regina Trivellato, compì i primi studi nella scuola tecnica di Este, e continuò all'istituto tecnico [...] sonno che avvolge gran parte del fu movimento cattolico; è cosa naturale quando il metodo dominante fra le povere gerarchie cattoliche abbiamo fatto tutto questo di nostra personale iniziativa, sotto la nostra personale responsabilità". E riprendendo ...
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MARABINI, Ezio
Stefano Miccolis
Nacque a Forlì il 29 maggio 1861, da Antenore e Benilde Regnoli, in una famiglia agiata (una annotazione anagrafica del Comune di Roma, risalente al dicembre 1887, quando [...] italiana di sociologia), il cui "sunto" avrebbe pubblicato (cosa che non avvenne) nel numero successivo.
Si era nel noie" e "fastidi non lievi": "Da due numeri la nostra pubblicazione viene sequestrata arbitrariamente". Dovendosi far fronte a "una ...
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MALANIMA (Magnanima), Luca
Marco Cini
Nacque a Calci, presso Pisa, da Francesco e da Luigina Rossi; fu battezzato nella locale prepositura il 3 marzo 1737. Pur non laureandosi, è certo che frequentò [...] 1765 stampò a Livorno un Saggio sopra la questione se la nostra lingua sia suscettibile o no di stile filosofico, con il quale francese, italiano, gotico, latino, e greco, che ha qualche cosa di tutte queste lingue, e che non è proprio di alcuna"); ...
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CONTARINI, Alvise
Angelo Baiocchi
Dei Contarini da SS. Apostoli, nacque a Venezia intorno al 1477.
Per la esatta identificazione del C. e dei suoi dati biografici è necessario orientarsi in alcuni dati [...] Alvise Moro, che aveva sposato nel 1506, "et altri per nostra compagnia"; passa poi a narrare il pellegrinaggio vero e proprio: situazione di quella zona era "mal in ordine di ogni cosa". Di lì iniziò ad inviare una corrispondenza vivacissima e ricca ...
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CARABELLESE, Francesco
Biagio Ferrante
Nacque a Molfetta il 13 maggio 1873 da Antonio, proprietario agricolo, e da Chiara Panunzio. Frequentò a Firenze l'istituto di studi superiori, laureandosi nel [...] una sistemazione preliminare della tormentata materia: la qual cosa corrispondeva del resto al desiderio del C. e . 49-52; S. La Sorsa, F. C. nel cinquant. della morte, in La nostra Molfetta, novembre 1959, pp. 1 s.; Peucezio [M. Viterbo], F. C. e la ...
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BENTIVOGLIO, Ercole
Gaspare De Caro
Nacque a Bologna il 15 maggio 1459 da Sante, signore della città, e da Ginevra Sforza. Aveva appena tre anni quando il padre lo mandò "a Fiorenza a farlo nutrire [...] chi verrà dopo noi... perché cognoscendo la mala sorte nostra de questi tempi, non ce imputino che siamo stati a questa ultima ruina quel pocho che ci resta concorra como a cosa desiderata: e certamente per quanto porta l'umano judicio, non si ...
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BIANDRATE, Guido di
Sofia Boesch Gajano
Figlio di Guido, compare sulla scena politica al momento in cui Federico Barbarossa decide di eleggerlo arcivescovo di Ravenna, quale successore di Anselmo di [...] al pontefice ricordava abilmente che egli aveva scelto il B. per fare cosa gradita al pontefice, memore del fatto che proprio "vos in clericum Romanae ecclesiae, et filium nostra petitione assumpsisse" (p. 258); l'elezione del B., inoltre, era stata ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...