PLACUCCI, Michele
Giancarlo Cerasoli
PLACUCCI, Michele. – Primo di otto figli, nacque a Forlì il 24 agosto 1782 da Luigi e Giulia Bagioli.
Le tappe salienti della sua carriera sono elencate nello Stato [...] Legazioni ricuperate dal S. Padre, e particolarmente di questa nostra, e le successive autorità che la governarono, e governano versi nei quali deprecava il costume di censurare qualsiasi cosa venisse allora stampata, a prescindere dal suo valore.
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LOMONACO, Francesco
Raffaele Pittella
Nacque il 22 nov. 1772 a Monte Albano (oggi Montalbano Jonico), città a giurisdizione feudale della provincia di Basilicata, da Nicola e da Margherita Fiorentino.
Il [...] , di cui non molti anni prima aveva tessuto le lodi: "Cosa dunque dovremmo dire dell'abate di Mably e de' suoi seguaci, le intenzioni filantropiche di cotesti filosofi, ma per la nostra fatalità la corruzione umana fa restare queste intenzioni nella ...
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ERIZZO, Nicolò
Renata Targhetta
Detto Marcantonio, secondo dei figli maschi di Nicolò, detto Andrea, e di Caterina Grimani del cavaliere Marcantonio, nacque a Venezia il 28 apr. 1723.
Questo ramo degli [...] la pessima e triste conseguenza che ne venga pregiudicata la nostra santa e vera religione".
Di lì a qualche giorno, che se mai nelle nuove relazioni vi fosse una qualche cosa, alla quale gli effetti non corrispondessero alle rettissime sue ...
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DELLA GENTE, Giberto
Giancarlo Andenna
Nacque a Parma attorno all'anno 1200, giacché durante il 1260 dichiarò a fra' Salimbene de Adam, che si era recato a trovarlo nella sua residenza di Compegine, [...] mare, parlando familiarmente degli eserciti, diceva di sovente: La nostra gente si comporta così!". Comunque, i figli di Egidio furono era quello di riportare la pace tra le fazioni, cosa che non sarebbe stata possibile senza la realizzazione di una ...
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CONDULMER, Antonio
Angelo Baiocchi
Nacque a Venezia nel 1452 da Bernardo e da Maria di Artale Contarini.
La famiglia Condulmer era di nobiltà recente: un ramo era entrato a far parte del patriziato [...] La Signoria gli scrisse di ricordare al re "la observantia nostra verso soa majestà"; Luigi XII si rifiutò però di riceverlo in una lista di nobili defunti debitori della Signoria e della cosa erano interessati gli eredi.
Fonti e Bibl.: Arch. di ...
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CAETANI, Onorato
Gaspare De Caro
Primogenito di Bonifacio, signore di Sermoneta, e di Caterina Pio di Savoia, nacque, quarto di questo nome, nell'anno 1542. Venne educato a Roma sotto la sorveglianza [...] il loro orgoglio e le loro ambizioni. Come scriveva al C. il fratello Camillo, patriarca di Alessandria, "questa cosa o darà l'ultimo crollo alla Casa nostra o l'esalterà al cielo" (Caetani, p. 189). In realtà - come si dimostrò nel breve giro di un ...
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FEDERIGHI, Giovanni Francesco
Orsola Gori Pasta
Nacque a Firenze il 16 febbr. 1716 (battezzato il 1ºmarzo) da Mattias di Giovanni e da Maria di Luigi Bernardino Albizzi.
Appartenne ad una nobile famiglia [...] del grande affitto o della vendita delle terre granducali, cosa che di fatto si verificò negli anni Settanta con nato doppo la riforma delle vecchie filosofie, ma perché la nobiltà nostra non ha studiato, né studia, non fece molti allievi, tanto ...
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FOSCARI, Piero
Cesco Chinello
Nacque a Venezia il 25 ag. 1865 da Annibale, discendente dalla casata patrizia, in decadenza dopo la fine della Repubblica, e da Teresa Lozzi. A dodici anni iniziò a frequentare [...] tradizione, perché mettere insieme laguna e terraferma "è un cosa contro natura" - il F. ribatté che "dovunque è della nostra storia. Se mancassimo alla imperiosa necessità di seguirlo, tradiremmo la memoria dei nostri martiri e dei nostri morti ...
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DELLI MONTI (De Montibus), Francesco
Pietro Messina
Primogenito di Nicola Antonio, gentiluomo capuano regio funzionario e magistrato, e di Giacoma Monforte, nacque probabilmente nella prima metà del [...] , "volirno che vui non habbiate lassare de operare cosa alcuna la quale sia necessaria per vui reportare votiva forma delli capituli, che nui havimo mandati per lo ambassatore nostro al Serenissimo Gran Maestro di Rhodi, ... quali capituli vui ...
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BARBARIGO, Gregorio
Boris Ulianich
Nacque a Venezia il 27 marzo 1579 (M. Barbaro, in Arbori de' patritii veneti, I, p. 173, in Arch. di Stato di Venezia, riporta la data del 27 maggio; ma cfr. nello [...] nostra lega con Sig.ri Grisoni, come cosa giovevole alli commun commodi delli nostri governi liberi, a quali niuna cosa di "trattar l'unione o l'alianza fra le loro, et la nostra Republica" (Deliberazioni [Secreta] 1614 - Senato I-R,104, cc. 10 ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...