DI NAPOLI, Carlo
Grazia Fallico
Nacque a Troina (Enna) nell'anno 1700 da Nicolò ed Elisabetta Di Napoli.
Apparteneva a uno dei rami cadetti di una famiglia che nel corso del secolo precedente, attraverso [...] D. "benemeritissimo di questa nostra patria, e molto più di questo nostro baronaggio": è sintomatica l' Caracciolo e dei suoi sostenitori contro chiunque o qualunque cosa potesse sminuire l'autorità della monarchia e del suo rappresentante ...
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DURANTE, Pietro (Piero o Piero Antonio)
Floriana Calitti
Appartenente a una famiglia di notai, nacque a Gualdo Tadino (Perugia) presurnibilmente intorno al 1450 e vi mori verso il 1510: al 1507 si interrompono [...] rima in luogo della tradizionale ottava ("Chiusa in sei versi questa nostra rima, / perché è più breve et è più resonante. / senza principio e senza fine; / era squarciato il libro et ogni cosa: / giacea la rosa morta tra le spine. / Quanto era il ...
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BATTISTI, Pietro (Pietro Battista)
Romana Guarnieri
Nacque nella prima metà del sec. XVII; scarse sono le notizie che abbiamo sulla sua vita. Fu predicatore dell'Ordine dei frati minori e scrisse una [...] essenzialmente e tutta peccaminosa, e nella presa di possesso totale in noi della volontà divina, sostituitasi alla nostra. Le conseguenze sono facili da trarsi: qualunque cosa l'uomo così annichilato voglia e operi, è Dio che in lui vuole e opera, e ...
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DONÀ (Donato), Giovanni Battista
Marina Romanello
Nacque a Venezia, figlio illegittimo del nobile Alvise Donà, patrizio veneto, e di una Orsa probabilmente originaria di Treviso. Quanto alla data non [...] di un suo breve componimento in siciliano. Ed è l'ultima cosa che abbiamo di lui: la morte - non sappiamo con esattezza quando affermare (Virgili, p. 92) che egli "dà alla nostra friulana letteratura i primi testi di prosa narrativa". Indubbiamente è ...
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CALVI, Felice
Marino Berego
Di antica famiglia patrizia genovese, stabilitasi a Milano sin dall'inizio del Settecento, nacque in questa città il 16 dic. 1822. Suo padre Girolamo, biografo di artisti [...] con forza il suo pensiero: "la storia del patriziato della nostra città, per chi non si accontenti delle apparenze, si risolve il C. lo commemorerà non omettendo di sottolineare cosa lo abbia costantemente diviso dal celebre scrittore brianzolo: ...
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DOMENICHI, Coppo (Giacoppo, Iacopo, Coppo di Borghese Domenichi)
Liana Cellerino
Nacque a Firenze, nella seconda metà del sec. XIII da Borghese, appartenente ad una famiglia importante del quartiere [...] suoi vicini e con altri si dilettava di ragionare: la qual cosa egli meglio e con più ordine e con maggior memoria e ornato - a lui "per certo furono le notabili cose della nostra città notissime" - riferisce a Boccaccio la notizia-ritratto di ...
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Savio, Francesco
Lorenzo Pavolini
Nome d'arte di Francesco Pavolini, critico cinematografico e regista teatrale nato a Roma il 15 dicembre 1925 e morto ivi il 26 ottobre 1976. È stato uno dei maggiori [...] Petri paragona il mestiere del critico e quello del regista: "Cosa conta la pagina scritta, di fronte al lampo perentorio dell' occhi, più quello, nel tempo di un attimo trafigge la nostra memoria e vi si installa per sempre".
Nel 2002 lo scrittore ...
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CACCIA, Bartolomeo (Bartholomeus de Caziis, Bartholomeus de Caciis, Bartholomeus de Mediolano)
Julius Kirshner
Nacque a Milano nella seconda metà del sec. XIV ed entrò, in data a noi ignota, nell'Ordine [...] , rivela che il C. fu autore di numerosi sermoni e, cosa ancora più interessante, di un commentario al Paradiso di Dante la le opere del C. non furono mai ritrovate. La nostra conoscenza delle sue attività letterarie deve, pertanto, essere limitata ...
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CAPPELLO, Annibale
Mirella Giansante
Nato a Mantova intorno al 1540, dopo l'ordinazione sacerdotale si trasferì a Roma, ove, divenuto segretario del cardinale Cesare d'Este, si trasformò in un sagace [...] di uomi illecitamente curiosa, i quali trasmettono ogni cosa riguardante i privati affari che venga in loro cognizione supplizio: "a hore XVI il detto Annibale accompagnato dalla nostra compagnia, cantando le solite litanie..., fu condotto in Ponte ...
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BARBARO, Marco
Gian Franco Torcellan
Nato a Venezia il 15 giugno 1754, patrizio di modeste fortune, ma di vivo ingegno e di temperamento libero e audace, intraprese la carriera giudiziaria e avvocatesca, [...] 'oratoria settecentesca in uso nel foro veneto. Povera cosa invece è L'origine di Venezia (Venezia s Il veneziano lingua del foro veneto nella seconda metà del sec. XVIII,in Lingua Nostra, XVII (1957), pp. 70-72; B. Gamba, Serie degli scritti impressi ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...