DOLFIN, Giovanni
Gino Benzoni
Primo dei quattro figli maschi dell'uomo politico (sarà, tra l'altro, capo del Consiglio dei dieci) nonché titolare d'un banco privato Andrea (1508-1573) di Giovanni di [...] , da Vienna al Commendone - "la disgratia et infelicità di casa nostra", anche se "grandissima", non crede sia "occorsa ... per colpa Benedetto, "il quale non si è mai impacciato di cosa alcuna". Impensabile "dovessero bolare il mio studio et la ...
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CARLI, Filippo
Silvio Lanaro
Nacque a Comacchio (Ferrara), l'8 marzo 1876, da Lorenzo e da Aventina Gentili. Laureatosi in giurisprudenza, fu nominato giovanissimo segretario della Camera di commercio [...] sono semplicemente uno dei tanti anelli che mancavano ai nostri cicli produttivi ma … il supporto di ogni ulteriore lavorazione del proletariato" entrambi si contentassero "di essere qualche cosa" (Nuove forme di organizzazione…, p. 65), occorreva ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Montes Pietatis
Maria Giuseppina Muzzarelli
Quando a Perugia nel 1462 fu fondato il primo Monte di Pietà, l’idea era probabilmente in circolazione da un po’ di tempo. Ad accomunare le differenti iniziative [...] l’uso del denaro del Monte «per cosa licita et per bisognio necessario et non per cosa non licita et superflua». La riforma del 1491 di vita dell’istituto sia in epoche più vicine alla nostra. Vi è poi un’altra forma di protagonismo femminile legata ...
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GONZAGA, Giovanni
Gino Benzoni
Nato a Mantova nel 1474, terzo figlio maschio del futuro marchese Federico I e di Margherita di Wittelsbach, è istruito, nella primissima infanzia, con i fratelli maggiori [...] di Venezia, insista ad assicurare che "voria esser con la Signoria nostra".
Assoldato, invece, il G. - del 16 maggio le credenziali ricordare, come quello che non voglio mai rissolvermi in cosa veruna se non cum optima satisfactione et bona gratia ...
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BONUCCI, Stefano
Boris Ulianich
Nacque ad Arezzo (il Cappelletti lo dice invece, confondendo, "aretino di origine, ma nato a Modena") con ogni probabilità nel 1520.
Tale data sembra più rispondente [...] modo che il Bruscoli si ritirasse dalla competizione. Cosa che questi, "qui se magis ad obedientiam, quam sua, e grandezza di S. Chiesa et a honore et beneficio della nostra povera Religione. Et come si sono rimossi tutti gli impedimenti che il ...
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JACINI, Stefano
Nicola Raponi
Nacque il 26 giugno 1826 da Giovanni Battista e da Maria Grazia Romani a Casalbuttano (Cremona), dove la famiglia possedeva una grande e molto redditizia azienda agricola [...] il magnifico sistema delle strade comunali, tutte queste glorie del nostro paese esistono per merito e a carico dei Comuni e dello J. è però senz'altro quello Sulle condizioni della cosa pubblica in Italia dopo il 1866. Lettera agli elettori di ...
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GREGORIO, Rosario
Giuseppe Giarrizzo
Nacque il 23 ott. 1753 nel quartiere palermitano dell'Olivuzza, primogenito di Francesco e di Benedetta Balestrini. Fu battezzato coi nomi di Gaspare Rosario Giovanni. [...] nelle scuole, ma che si fabbrica nei segreti penetrali del nostro intelletto".
Il G. era già socio dell'Accademia del G. aveva dato inizio col grave annunzio: "Ei fu cosa veramente maravigliosa e lagrimevole come tante leggi ordinate sì saviamente, ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giuseppe Rensi
Fabrizio Meroi
Nel quadro della filosofia italiana della prima metà del Novecento, quella di Giuseppe Rensi è una figura assai particolare. Nonostante sia stato oggetto, in passato, di [...] essere, nella sua più intima essenza, materialistico:
Ma che cosa significa dire che tutto ciò che è reale deve essere reale un «Nulla» che appunto si contrappone all’«Essere» ‘reale’ del nostro mondo, ma che in realtà si configura come il ‘vero’ ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Giorgio Vasari
Eliana Carrara
Giorgio Vasari, pittore e architetto aretino che ottenne molte e importanti commissioni nella sua lunga attività artistica (1532-1574), è l’autore delle Vite, apparse a [...] avere alle volte usato qualche voce non ben toscana, de la qual cosa non vo’ parlare, avendo avuto sempre più cura di usare le voci et i vocaboli particulari e proprii delle nostre arti, che i leggiadri o gli snelli della delicatezza degli scrittori ...
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BERARDO
Sofia Boesch Gajano
Terzo abate di Farfa di questo nome, figlio del conte Anscario, apparteneva a una delle più potenti famiglie della Sabina. Non si sa quando sia nato né quando sia entrato [...] governo di Berardo I (1047-1089). A Farfa fu "litterarum nostro congruentium ordini studiis benei imbutus" (II, p. 228); tale giudizio un'abbazia così legata all'impero, ora spersonalizzava la cosa, asserendo di difendere la causa e i possessi stessi ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...