Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Ernesto de Martino
Riccardo Di Donato
Nel quadro culturale del suo tempo Ernesto de Martino si distingue per molte e ben diverse qualità. Storico del profondo degli uomini dei tempi più remoti e dei [...] non è guadagnato all’autocoscienza della nostra civiltà, non si solleva alla nostra memoria» (p. 89).
Probabilmente negli il modo di osservare come la vita dello spirito sia in realtà cosa molto più complicata e ricca di quel che appare quando ci ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Giovanni Vailati
Massimo Mugnai
Giovanni Vailati è, per certi aspetti, una figura anomala nel panorama della filosofia italiana tra Ottocento e Novecento. Matematico, allievo di Giuseppe Peano, aderisce [...] abbia un significato) e che, inoltre: a) sia alla nostra portata la realizzazione di tali condizioni; b) le conseguenze implicite ad accertarsi se una data opinione è vera sì o no, tu dici cosa che anche a me pare…vera (p. 367).
Quel che conta per ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Simone Porzio
Eva Del Soldato
L’aristotelismo rinascimentale è stato a lungo ritenuto una tradizione filosofica ossessionata da sottigliezze formali e del tutto rimossa dalla vita del suo tempo. Gli [...] invece «sottomessa al corpo» (p. 4); mentre i legislatori, «se agissimo in modo inconsapevole e non per nostra volontà», in vista di cosa si affannerebbero a fissare punizioni, premi, onori e a scrivere codici per stabilire quali siano le azioni ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Giovanni Battista De Rossi
Paolo Vian
Fondatore dell’archeologia cristiana come moderna disciplina scientifica, estraneo a teorizzazioni storiografiche e disimpegnato dalla politica, Giovanni Battista [...] troppi interpreti dei Greci e degli Egiziani, mentre «i nostri cristiani primitivi ne hanno così pochi» (Guéranger a De Stati, a patto però che il cattolicesimo, «che è la grande cosa italiana», ne sia il «cemento»; Guéranger a De Rossi, 15 ottobre ...
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CORRADO IV, re dei Romani, di Sicilia e di Gerusalemme
Gerhard Baaken
Nacque il 25 (o il 26) aprile del 1228 ad Andria in Puglia, secondogenito dell'imperatore Federico II e di Iolanda di Brienne, figlia [...] questa data, ricorse spesso a formule come "auctoritate paterna et nostra" e simili.
Inizialmente, dal punto di vista territoriale, il regno il bambino non era ancora stato eletto re. L'unica cosa che C. IV aveva potuto ottenere prima della morte era ...
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DEBENEDETTI, Giacomo
Renato Bertacchini
Nacque a Biella (Vercelli) il 25 luglio 1901 da Tobia e da Elena Norzi. Di origine "ebraica al cento per cento", visse nella città natale fino a quando nel 1913. [...] da Alberto Carocci, iniziò a pubblicarla a puntate col titolo Nostro D'Annunzio e lo pseudonimo G. Orengo (interrotta la puniva i reati fascisti, dichiarò di aver "subito, per prima cosa, cassato i nomi di otto ebrei" dalla lista iniziale degli ...
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DEL VIRGILIO, Giovanni
Emilio Pasquini
Nacque a Bologna, secondo l'accessus del codice XIII. G. 33 della Biblioteca naz. di Napoli ("natione Bononiensis, habitans in Porta Nova ante ecclesiam Sancti [...] poetica fra Giovanni del Virgilio e Dante è qualche cosa che non ha precedenti nella tradizione letteraria. Essa , ibid., pp. 325-36; A.E. Quaglio, Parole del Boccaccio, in Lingua nostra, XXV (1964), pp. 69ss.; P. G. Ricci, in G. Boccaccio, Opere ...
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ONGARO BASAGLIA, Franca
Maria Grazia Giannichedda
Nacque a Venezia il 5 settembre 1928, seconda di quattro figli: Alberto, il maggiore, Cecilia e Luisa. La madre, Carolina Trevisan, faceva la casalinga, [...] di una vita che non è mai nostra. Ma, insieme, la malattia resta – nella nostra vita morta – l’unica possibilità di firme di tutta la Sinistra indipendente ma non divenne mai legge, cosa che del resto non si voleva affatto. Riuscì però a conseguire ...
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FALLACI, Oriana
Cristina De Stefano
Primogenita di Edoardo, artigiano, e Tosca Cantini, casalinga, nacque a Firenze il 29 giugno 1929, seguita dalle sorelle Neera e Paola, che divennero entrambe giornaliste.
L'impronta [...] fin da bambina. Si disse sempre convinta che la guerra fosse una cosa orribile e spesso inutile («La guerra non serve a nulla, non quello che lei considerava un tabù incomprensibile nella nostra cultura: «Io non capisco questo pudore, questa ...
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CIAN, Vittorio
Piero Treves
Nato a San Donà di Piave (Venezia), da Alberto e da Maria Plenario, il 19 dicembre 1862, studiò a Venezia nel convitto nazionale "Marco Foscarini", ove ebbe tra gli insegnanti [...] studi bembiani, come non mancò di avvertire, allievo del C. e nostro bembista principe, C. Dionisotti (in Diz. biogr. degli Ital., spesso, e dirottamente, leggendolo: ti basti questo, se vuoi sapere che cosa ne penso" (cfr. V. Cian, in Convivium, n. s ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...