ARECHI II
Paolo Bertolini
Quindicesimo duca di Benevento, assunse nel 758, per un atto di autorità del re Desiderio, il governo di uno dei più vasti ducati del regno dei Longobardi.
Profittando delle [...] quali sarebbero stati convinti a sottrarsi "a nostra dicione" dalle manovre dei Bizantini e del principe S. Pietro; ma tale promessa non fu mantenuta, della qual cosa il pontefice fu assai malcontento e non mancò di lamentarsene successivamente ...
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CONTARINI, Salvatore
Vincenzo Clemente
Nato a Palermo il 6 agosto del 1867 da Giuseppe e da Chiara Ras, vi si laureò in legge il 10 luglio 1889, ed entrò come volontario al ministero degli Esteri in [...] e creò una situazione tale da rendere inevitabile, per parte nostra, l'occupazione di Tripoli, della Cirenaica e del Dodecanneso". classica, che operava secondo il criterio di negoziare ogni cosa a sé e per sé; era l'insegnamento nuovo scaturito ...
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CORRADO IV, re dei Romani, di Sicilia e di Gerusalemme
Gerhard Baaken
Nacque il 25 (o il 26) aprile del 1228 ad Andria in Puglia, secondogenito dell'imperatore Federico II e di Iolanda di Brienne, figlia [...] questa data, ricorse spesso a formule come "auctoritate paterna et nostra" e simili.
Inizialmente, dal punto di vista territoriale, il regno il bambino non era ancora stato eletto re. L'unica cosa che C. IV aveva potuto ottenere prima della morte era ...
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CICCOTTI, Ettore
Piero Treves
Nacque a Potenza, il 24 marzo 1863, di colta e doviziosa fan:úglia "agraria": il padre, Pasquale, era allora, e fu per più anni, sindaco della città; la madre, Laura Addone, [...] al volumetto miscellaneo, polemico-propagandistico Per l'italianità della coltura nostra (Milano-Roma-Napoli 1918), quando il "politico" C. "al più geniale ed umano assolutismo", che è "cosa morta". Con questo animo, nel mentre attestava scoperta ...
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PELLICO, Giuseppe Eligio Silvio Felice
Stefano Verdino
PELLICO, Giuseppe Eligio Silvio Felice (Silvio). – Nacque a Saluzzo il 24 giugno 1789, secondogenito di Onorato (1763-1838) e di Maria Margherita [...] mio, e persisto a sperare che non sia interamente libro disutile al nostro paese» (Epistolario, Firenze 1856, p. 95). Ne inviò, con che carboneria e religione, bene intesa, siano la stessa cosa. Ciò poteva parere ai carbonari della prima epoca, cioè ...
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CALAMANDREI, Piero
Stefano Rodotà
Nacque a Firenze il 21 apr. 1889 da Rodolfo e Laudomia Pimpinelli. La sua educazione si svolse quieta e severa, in un ambiente in cui le idealità mazziniane del padre, [...] minore di quella di altri contemporanei. Senza voler qui discutere che cosa sia buona o cattiva "teoria", il vero problema è quello , ma non meno insidiose, rotture della legalità in casa nostra. A rileggerli oggi, quegli scritti sono un po' lo ...
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BIANCA di Navarra
Salvatore Tramontana
Sulla nascita e l'infanzia di B., figlia di Carlo III, re di Navarra, della casa di Evreux, e di Eleonora di Castiglia, non conosciamo nulla. La sua vita rimane [...] di Martino II l'amore per B. fosse troppo piccola cosa. Stati d'animo, dunque, e situazioni psicologiche e affettive che "tal fruyt produhir que sia a servir seu, honor e gloria nostra e vostra, e beneffici de tots nostres regnes e terres" (Girona ...
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GONZAGA, Vespasiano
Nicola Avanzini
Nacque a Fondi, nel Regno di Napoli, il 6 dic. 1531. Suo padre era Luigi (detto Rodomonte per la sua prestanza fisica), figlio di Ludovico, signore di Sabbioneta, [...] , cardinale, e il fratello di questo, Ferrante. La cosa fu ufficialmente suggellata con un diploma imperiale del 6 sett. attendere alle lettere di humanità in altro loco che nel studio nostro di Sabbioneta in pena di scudi duecento d'oro d'Italia ...
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LUDOVICO I di Borbone, re d'Etruria
Alba Mora
Nacque a Colorno, presso Parma, il 5 luglio 1773, primogenito maschio del duca di Parma e Piacenza Ferdinando I e di Maria Amalia d'Asburgo Lorena. La sua [...] , mentre egli è una grande seccatura quando voglio qualche cosa da qualche persona di dovergli far scrivere. [(] E poi paese, ove era di già stato fatto un atroce massacro della nostra famiglia" (Avventure della regina di Etruria etc., cit. in Sforza ...
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ANTONELLI, Pietro
Carlo Zaghi
Nato a Roma il 29 apr. 1853 dal conte Luigi e nipote dei cardinale Giacomo, segretario di stato di Pio IX, trascorse una giovinezza frivola, che lo tenne lontano da regolari [...] un abbandono cieco di lui nelle mani dell'Italia, cosa che non solo non era nel carattere del re presente, Milano 1897, pp. 111-114, 160-168 e passim; [E. Cagnassi], I nostri errori. Tredici anni in Eritrea, Torino 1898, pp. 48-62, 95-104 e passim; F ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...