MILANO
Antonio Calzoni
Giuseppe Caraci
Gaetano Cesari
Paolo D'Ancona
Giuseppe Gallavresi
Antonio Monti
Luigi Sorrento
Alda Levi Spinazzola
Giovanni Antona Traversi
Alessandro Visconti
La seconda [...] . Ma la base del sistema giuridico e amministrativo resistette a più di tre secoli di dominazione straniera; esso era cosa tutta nostra - come scrive il Formentini - non importata dagli stessi stranieri, i quali anzi ne approfittarono per metterla in ...
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VEGA CARPIO, Lope de
Salvatore Battaglia
Nacque il 25 novembre 1562 a Madrid, dove morì il 27 agosto 1635. I primi anni e i suoi primi contatti con la vita, che di solito per lo storìco rimangono avvolti [...] incoerente irruenza con cui essa si suole rivelare alla nostra più semplice sensibilità. Anche nelle Rimas sacras o nei è celebrata questa psicologia ambientale, collettiva, che pare tutt'una cosa con la vita del luogo; è una potente ricostruzione di ...
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I classici oggi
Incertezza del termine
È un fatto risaputo che i radicali mutamenti della comunicazione che si sono svolti, con accelerazione in costante aumento, nel corso del 20° sec. hanno prodotto [...] dei loro valori dall'orizzonte della cultura quotidiana (e la cosa è tanto più pericolosa in quanto si impone nei sistemi educativi mondo esterno da cui essi sorgono sia sul significato del nostro mondo, della vita di noi che leggiamo a una distanza ...
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Fino alla metà del Novecento il concetto di B. applicato al campo letterario appariva in modo saltuario e sporadico, poiché era un termine usato per indicare più genericamente l'intero periodo storico [...] rilievo assegnato ai procedimenti allegorici, con cui una cosa può significarne una diversa, secondo la tecnica, nevrosi che lo pervadono, si intravedono già le lontane origini della nostra sensibilità di uomini del 21° secolo. Ne sono conferma l ...
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VARRONE, Marco Terenzio (M. Terentius Varro)
Plinio Fraccaro
Principe degli eruditi romani e uno dei più fecondi poligrafi dell'antichità. Nacque a Rieti nel 116 a. C. (perciò detto anche Reatinus) e [...] , due opere delle quali è difficile dire in che cosa differissero, ma che certo trattavano le didascalie, documenti capitali principî e i metodi critici di V. non sono sempre i nostri e noi respingiamo quindi molti dei suoi risultati. Il merito suo ...
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Omosessuale, letteratura
Tommaso Girtosio
Quella di l. o. o gay (i due termini verranno qui usati, semplificando, come sinonimi) è una discussa categoria trasversale che congiunge l'Atene di Platone [...] addentra sul terreno scivoloso (ma comunque troppo poco percorso nel nostro Paese) del rapporto tra vita e opera; eppure sembra entro un processo più lento e complesso. Ma una cosa è certa: alle soglie del Novecento la tematica omosessuale acquisì ...
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SONTAG, Susan
Marina Camboni
Scrittrice statunitense, nata a New York il 16 gennaio 1933. Compiuti gli studi di filosofia nelle università di Berkeley e Chicago, laureatasi in letteratura inglese alla [...] l'oggetto non è un'opera d'arte, ma sono le malattie del nostro secolo, il cancro e l'AIDS. I due volumi Illness as metaphor ( avvicinandosi al sentire di società arcaiche in cui la cosa e la sua immagine erano ritenute manifestazioni diverse di ...
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MACHIAVELLI, Niccolò
Giorgio Inglese
– Nacque a Firenze il 3 maggio 1469, nel "popolo" di S. Trinita. Era figlio di Bernardo di Niccolò di Buoninsegna, dottore in legge di modesta condizione economica, [...] realismo politico come adesione alla «verità effettuale della cosa» e rifiuto della «immaginazione di essa» 1874 (ed. parziale, in Legazioni. Commissarie, cit.); Discorso intorno alla nostra lingua, a cura di P. Trovato, Padova 1982; Clizia, a cura ...
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DELLE COLONNE, Guido
Margherita Beretta Spampinato
Nacque probabilmente a Messina nei primi decenni del sec. XIII. Di lui sappiamo soltanto che fu giudice a Messina.
La sua attività di pubblico funzionario [...] giudice maggiore ma di giudice a contratto o giudice minore, cosa che le costituzioni del Regno permettevano (V. Di Giovanni, latino del sec. XIII e il problema della lingua nella nostra primitiva lirica d'arte, Napoli 1965; C. Dionisotti, Proposta ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. La struttura del sapere
Alfonso Maierù
La struttura del sapere
La classificazione delle conoscenze
Il periodo che precede la 'rinascita' [...] sia una parte della filosofia, l'autore si chiede in primo luogo cosa sia la filosofia e perché sia chiamata così; poi quali ne siano Orazio e a Gundisalvi). La logica (nome equivoco per il nostro autore, che si rifà a Ugo di San Vittore; qui ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...