Reati culturalmente motivati
Fabio Basile
Quale valore l’ordinamento giuridico penale può, o deve, attribuire al condizionamento esercitato dalla cultura d’origine dell’imputato sulla genesi e sulle [...] con consapevolezza sempre maggiore della sua complessità, anche nella nostra giurisprudenza. È un interrogativo – è agevole intuirlo – invocata dall’imputato a sua difesa vada adeguatamente dimostrata: cosa che, nel caso di specie, non era affatto ...
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MARSILI, Alessandro
Federica Favino
– Nacque a Siena il 26 dic. 1601 da Ippolito di Alessandro e da Faustina Bulgarini, primo di quattro figli (Alfonso, Cesare e Leonardo). La famiglia, originaria di [...] e matematica, non secondo l’oggetto – che è sempre la cosa, implicata o meno con la materia – ma secondo la particolare dottrina non inferiore a qualsiasi de’ più celebri dell’età nostra, ma ben superiore a molti nella trattabilità ed inferiore a ...
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legge
Gaetano Pecora
Il diritto prodotto dal parlamento e obbligatorio per tutti i cittadini
La legge, in senso tecnico, è il diritto che gli organi legislativi dello Stato producono nel rispetto di [...] del comando che perciò non si rinnova nel tempo.
Altra cosa, evidentemente, è leggere nei locali del cinema il cartello con debbano essere generali e astratte (posto che per la nostra sensibilità è giusto tutto ciò che garantisce l’eguaglianza ...
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COSTAMAGNA, Carlo
Marco Cupellaro
Nacque a Quiliano (Savona) il 24 sett. 1881 da Eligio e da Emma Perdusio. Laureatosi in giurisprudenza, entrò nella magistratura, arrivando fino al grado di consigliere [...] riscossa della "tradizione mediterranea della nostra civiltà" contro l'esperimento di ; Regime e Stato, ibid., IV., risp. pp. 31-35, 381-98; Che cosa è il marxismo, Torino 1949; Discorso sulla "socializzazione", Roma 1951. Alcuni scritti brevi sono ...
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proprietà
Stefano De Luca
Maria Grazia Galimberti
Un diritto di possesso esclusivo
Tutte le società umane in ogni epoca storica hanno riconosciuto l’importanza della proprietà sui beni e sulle risorse [...] sussistenza. La proprietà era dunque collettivizzata.
Oggi ai nostri occhi la proprietà sembra così scontata che non riusciamo lavoro. Kant vedrà nella proprietà non il rapporto uomo-cosa, ma un rapporto giuridico intersoggettivo (tra il proprietario ...
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La giustizia
Paolo Prodi
Il mio approccio è quello di un artigiano storico che cerca di comporre i frammenti del passato in un quadro coerente (P. Prodi, Una storia della giustizia. Dal pluralismo dei [...] il mestiere ai teologi e ai filosofi, ma cerco di capire cosa abbia voluto dire per l’uomo occidentale «fare Dio» facendo la permettono la formazione di identità politiche e che nella nostra età non sono soltanto mores ma si traducono in ...
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pena
Gaetano Pecora
Punizione per chi viola un obbligo
Quando i giuristi parlano di pena, intendono il castigo che l’autorità giudiziaria infligge all’autore di un reato. Negli ordinamenti civili la [...] chi ha ucciso deve essere ucciso perché perde il diritto alla vita chi l’ha tolta ad altri. Ma la pena di morte è cosa che ripugna alla nostra sensibilità e comunque è espressamente vietata dalla maggior parte delle Carte costituzionali – inclusa la ...
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MIRABELLI, Giuseppe
Luigi Musella
– Nacque il 13 maggio 1817 a Calvizzano (Napoli), da Domenico e da Maria Anna De Criscio.
Compì i suoi studi secondari nel seminario di Pozzuoli. A quel tempo, infatti, [...] parola del Re e compiendo i nostri doveri risponderemo da parte nostra agli alti suoi intendimenti!» (Intorno ibid. 1874; Degli effetti dell’alienazione e dell’ipoteca della cosa comune non consentite da tutti i condomini, secondo il diritto romano ...
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MARCHESE, Salvatore
Orazio Condorelli
Nacque a Misterbianco, presso Catania, il 5 genn. 1811 da Antonino e da Maria Scuderi. In gioventù ebbe come istitutore lo zio Salvatore Scuderi, noto economista [...] privilegi producono utile o svantaggio all'industria?), cosa che il M. puntualmente fece (Concorso G. Curcio, C. Naselli in Storia della Università di Catania dalle origini ai giorni nostri, Catania 1934, pp. 287, 295, 318 s., 320, 362, 365, 417, ...
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PETRONE, Igino
Jonathan Salina
PETRONE, Igino. – Nacque a Limosano, presso Campobasso, il 21 settembre 1870, da Errico, notaio, e da Giulia Iacovone.
Dopo i primi studi, compiuti nella provincia natale [...] Critica della ragion pratica deve pure essere «dovere di qualche cosa», e attribuisce all’idea del Bene questa assoluta necessità di pubblicò un breve scritto (A proposito della guerra nostra) sulla guerra di Libia. Con ardente nazionalismo, incitava ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...