DONÀ (Donato), Giovanni Battista
Marina Romanello
Nacque a Venezia, figlio illegittimo del nobile Alvise Donà, patrizio veneto, e di una Orsa probabilmente originaria di Treviso. Quanto alla data non [...] di un suo breve componimento in siciliano. Ed è l'ultima cosa che abbiamo di lui: la morte - non sappiamo con esattezza quando affermare (Virgili, p. 92) che egli "dà alla nostra friulana letteratura i primi testi di prosa narrativa". Indubbiamente è ...
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CALVI, Felice
Marino Berego
Di antica famiglia patrizia genovese, stabilitasi a Milano sin dall'inizio del Settecento, nacque in questa città il 16 dic. 1822. Suo padre Girolamo, biografo di artisti [...] con forza il suo pensiero: "la storia del patriziato della nostra città, per chi non si accontenti delle apparenze, si risolve il C. lo commemorerà non omettendo di sottolineare cosa lo abbia costantemente diviso dal celebre scrittore brianzolo: ...
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DOMENICHI, Coppo (Giacoppo, Iacopo, Coppo di Borghese Domenichi)
Liana Cellerino
Nacque a Firenze, nella seconda metà del sec. XIII da Borghese, appartenente ad una famiglia importante del quartiere [...] suoi vicini e con altri si dilettava di ragionare: la qual cosa egli meglio e con più ordine e con maggior memoria e ornato - a lui "per certo furono le notabili cose della nostra città notissime" - riferisce a Boccaccio la notizia-ritratto di ...
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CACCIA, Bartolomeo (Bartholomeus de Caziis, Bartholomeus de Caciis, Bartholomeus de Mediolano)
Julius Kirshner
Nacque a Milano nella seconda metà del sec. XIV ed entrò, in data a noi ignota, nell'Ordine [...] , rivela che il C. fu autore di numerosi sermoni e, cosa ancora più interessante, di un commentario al Paradiso di Dante la le opere del C. non furono mai ritrovate. La nostra conoscenza delle sue attività letterarie deve, pertanto, essere limitata ...
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CAPPELLO, Annibale
Mirella Giansante
Nato a Mantova intorno al 1540, dopo l'ordinazione sacerdotale si trasferì a Roma, ove, divenuto segretario del cardinale Cesare d'Este, si trasformò in un sagace [...] di uomi illecitamente curiosa, i quali trasmettono ogni cosa riguardante i privati affari che venga in loro cognizione supplizio: "a hore XVI il detto Annibale accompagnato dalla nostra compagnia, cantando le solite litanie..., fu condotto in Ponte ...
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BARBARO, Marco
Gian Franco Torcellan
Nato a Venezia il 15 giugno 1754, patrizio di modeste fortune, ma di vivo ingegno e di temperamento libero e audace, intraprese la carriera giudiziaria e avvocatesca, [...] 'oratoria settecentesca in uso nel foro veneto. Povera cosa invece è L'origine di Venezia (Venezia s Il veneziano lingua del foro veneto nella seconda metà del sec. XVIII,in Lingua Nostra, XVII (1957), pp. 70-72; B. Gamba, Serie degli scritti impressi ...
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GAETANI DELL'AQUILA D'ARAGONA, Niccolò
Lucinda Spera
Nacque all'Aquila nel 1644 da Antonio, conte d'Alife e duca di Laurenzana, e Cecilia Acquaviva dei duchi d'Atri. Fu dunque membro di un ramo dell'antichissima [...] ". Voci parlanti del secondo componimento, l'egloga "Or che la nostra greggia/ riposta abbiamo in più sicuro loco", sono Elviro, Menalca 'amore, il quale "pietoso Nume […] d'ogni creata cosa è 'l Fabbro industre". Nelle parole di Elviro non mancano ...
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ACCARISI (Accarigi, Acharisio, Accarisio), Alberto
Alberto Asor Rosa
Nativo di Cento, visse nella prima metà del sec. XVI. Dottore in legge, fu uno dei primi studiosi del lessico e della grammatica [...] altri scrittori (Venetia 1562),non sono invece cosa diversa dalla Grammatica et Orthographia già pubblicate 542; L. Morandi, I primi vocabolari e le prime grammatiche della nostra lingua,in Lorenzo il Magnifico, Leonardo da Vinci e la prima grammatica ...
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BALDOLI, Silvestro (Silvester Aidolus o Baldolus; Silvestro Badoli)
Riccardo Capasso
Nato a Foligno da Giovanni Battista verso la metà del sec. XV, fu essenzialmente giureconsulto, anche se ricoprì delle [...] tradotto l'opera del Machiavelli in latino, ma la cosa appare impossibile, per motivi cronologici. La sua attività di in una lettera commendatizia (1474) lo giudicava "litteratura ... nostra plus quam mediocris", anche se il Faloci-Pulignani (p. 608 ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...