GRADENIGO, Giuseppe
Matteo Casini
Nacque a Venezia il 3 marzo 1738 in un palazzo vicino al ponte Storto, nella parrocchia di S. Marcuola. Figlio di Marco, notaio "ordinario" della Cancelleria ducale [...] questi francesi hanno il diavolo addosso, e sono proprio da Dio mandati per nostro castigo sin che sarà volontà sua di perdonarci". Lamentò poi che "non si può in oggi dir cosa vera, poiché gli uomini odierni sono piantati sulla falsità e sulla bugia ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Giuseppe Palmieri
Antonio Maria Fusco
Sono, in non piccola misura, le pessime condizioni economiche in cui il Napoletano versava intorno alla seconda metà del Settecento a spiegare perché, fra gli illuministi [...] deputata, più d’ogni altra, a occuparsi dei «comodi nostri» (Delle lezioni di commercio o sia d’economia civile, affatto utili a indirizzare al meglio le scelte d’ogni giorno, è cosa su cui si può forse convenire. E poi, non omnia possumus omnes ...
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INFESSURA, Stefano
Arnold Esch
Nacque a Roma verso il 1440 da Giovanpaolo, di ragguardevole famiglia romana del rione Trevi.
Il nonno paterno, Lello di Lorenzo, è spesso nominato nei protocolli notarili [...] nell'esperienza del presente e nello sguardo sul passato. L'I. (cosa che non vale affatto per tutti i cronisti romani) è con passione al Colonna (o "ghibellina") anche semplicemente come "parte nostra" e fa chiaramente risaltare nel suo racconto l' ...
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PINDEMONTE, Ippolito
Corrado Viola
PINDEMONTE, Ippolito. – Nacque a Verona il 13 novembre 1753, nel ramo di S. Egidio, ultimo dei tre figli del marchese Luigi (1718-1765), dilettante di pittura, musica [...] ’anno successivo compose un’ode sul tema Niuna cosa è più atta ad inspirare coraggio nelle battaglie XXII, 1967, pp. 62-77; G. Folena, Anglismi e anglofilia del Pindemonte, in Lingua nostra, LII, 1991, 1, p. 10; A.-V. Sullam Calimani, I. P. e la ...
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DONÀ (Donati, Donato), Nicolò
Roberto Zago
Figlio di Giambattista di Andrea di Antonio e di Paola Corner di Cristoforo, nacque il 5 dic. 1542. Era fratello di Leonardo, che diventò doge nel 1606, e [...] livello, fondata su modalità d'impiego ancora valide, e, cosa assai importante, sostenuta da una solida vocazione tanto nei come si può dubitar". Si vuole distruggere la fonte della nostra stessa esistenza e loro si perdono "sopra cose communi". E ...
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GUICCIOLI, Alessandro
Mario Casella
Nacque a Venezia il 5 marzo 1843 dal marchese Ignazio, ravennate, e dalla romana Faustina dei marchesi Capranica. Compiuti i primi studi nel capoluogo veneto, si [...] rovina del fallimento", e l'"influenza decisiva che esercitò sulla nostra politica in momenti supremi per l'avvenire della patria" (Q valori della Destra, quando si trattava di amministrare la cosa pubblica il G. non negava la sua collaborazione a ...
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CONTARINI, Domenico
Gino Benzoni
Primogenito dei cinque figli (ebbe due fratelli, Angelo e Piero, e due sorelle, Paolina e Giulia) di Giulio, del ramo Ronzinetti, unico figlio ed erede del doge Domenico, [...] aspramente perché non sono state, "prima di ogni altra cosa, preservate" le "scritture pubbliche". Un rimprovero bruciante ", però, "concludere se prima non avisate per ricevere ordini nostri, il che doverete fare per espresso corriere". Entrata, a ...
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BUONVISI, Benedetto
Michele Luzzati
Primogenito di Martino di Benedetto e di Caterina di Stefano Spada, nacque a Lucca nel settembre del 1520 e morì nel gennaio del 1587.
Dodicenne al momento della [...] platicas de la pas andan tan a la larga sin conluiyr cosa alguna, se an rresolbido de sallir de Colonia y acabar particolar modo, oltre all'"unione" e al "benefisio della nostra carissima patria" (è singolare l'assenza di qualsiasi istruzione circa ...
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EREDE, Michele
Giovanni Assereto
Nato a Genova il 21 ag. 1806, primogenito di Pietro e di Maria Vassallo, fu avviato agli studi classici, ma la morte del padre, negoziante di modeste fortune, lo costrinse [...] nella Gran Bretagna è privilegiata in tutto e su tutto..., la nostra qui lo è per due o tre articoli ... Alcune delle energia e la minore previdenza di chi era preposto alla cosa pubblica" nell'affrontare l'epidemia, e vedeva in quella tragedia ...
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CAPODIFERRO, Evangelista Maddaleni (Maddalena) de', detto Fausto
Gianni Ballistreri
Nacque a Roma nella seconda metà del sec. XV, primogenito di Niccolò di Evangelista e di Ambrosina, forse anch'ella [...] benefattore diletterati, di accettarlo tra i suoi familiari; cosa che il prelato concesse volentieri. Il C. procurò il pentametro sostituisce il precedente, cancellato, "Applaudos, si quid nostra theatra placent". Segue, nel codice Vat. lat. 3419(ff ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...