CROCE, Benedetto
Piero Craveri
Karl Egon Lönne
Giorgio Patrizi
Nacque a Pescasseroli (L'Aquila) il 25 febbr. 1866 da Pasquale e Luisa Sipari, di famiglia abruzzese i cui titoli di proprietà risalivano [...] internazionale alla sua opera, documentata nelle bibliografie a nostra disposizione in modo imponente, ma malgrado ciò non le proprie posizioni ("mi proposi la ulteriore questione che cosa fosse quello studio della lingua che è oggetto non dei ...
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MACHIAVELLI, Niccolò
Giorgio Inglese
– Nacque a Firenze il 3 maggio 1469, nel "popolo" di S. Trinita. Era figlio di Bernardo di Niccolò di Buoninsegna, dottore in legge di modesta condizione economica, [...] realismo politico come adesione alla «verità effettuale della cosa» e rifiuto della «immaginazione di essa» 1874 (ed. parziale, in Legazioni. Commissarie, cit.); Discorso intorno alla nostra lingua, a cura di P. Trovato, Padova 1982; Clizia, a cura ...
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LABRIOLA, Antonio
Stefano Miccolis
Nacque a Sangermano (l'odierna Cassino) il 2 luglio 1843, da una "famiglia patriottico-liberale" (scriveva egli stesso a Friedrich Engels il 14 ag. 1891) di modeste [...] Tari lo presentava come "un valoroso giovane, cultore e speranza della nostra filosofia" (Carteggio, I, p. 3).
Nell'autunno 1861 la storico" (a Croce, 8 genn. 1900). In Germania la cosa era seria, perché lì c'era stata una vera compenetrazione tra ...
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BONAVENTURA da Bagnoregio, santo
Raoul Manselli
Nacque a Civita di Bagnoregio, nella Tuscia romana, da un medico di elevata condizione familiare, Giovanni di Fidanza, e da Maria di Ritello. Battezzato [...] . 304), nell'attività definitoria dell'intelletto "ove non si conosca cosa sia l'ente per sé (ens per se), non è possibile sa dunque che essa è immutabile. Ma essendo la mente nostra mutevole, non può vedere quella verità che splende immutabile se ...
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AMARI, Michele Benedetto Gaetano
Francesco Gabrieli
Rosario Romeo
Nacque a Palermo il 7 luglio 1806 da Ferdinando e Giulia Venturelli, in casa del nonno paterno, di cui gli venne imposto il nome. Mediocre [...] saccenti dei tempi, mostra la misera condizione dell'istruzione pubblica nostra" (v. Scritti inediti: Studii su la storia di Sicilia e la vanità mi disse che il libro poteva giovare alla cosa pubblica, e persuaso di ciò affrontai il pericolo che pure ...
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CUOCO, Vincenzo
Mario Themelly
Nacque a Civitacampomarano (prov. di Campobasso) il 1° ott. 1770 da Colomba de Marinis e da Michelangelo, un avvocato sensibile alla influenza dei lumi.
Nel piccolo comune [...] della rivoluzione perché in ogni caso tutto poi, senza l'opera nostra, si sarebbe accomodato per lo meglio. Dunque parlavamo di filosofia" Il C. spiegherà più tardi, nel 1806, cosa intendesse per discussione: la discussione delle idee altrui ...
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GUICCIARDINI, Francesco
Pierre Jodogne
Gino Benzoni
Nacque a Firenze il 6 marzo 1483, terzogenito di Piero di Iacopo e di Simona di Bongianni Gianfigliazzi, che ebbero undici figli, tra cui cinque [...] della Repubblica, "timone della città", "moderatore d'ogni cosa", e di un gonfaloniere a vita. Da questa compresenza presentazione come spersonalizzata delle "cose accadute alla memoria nostra in Italia", affiora la stessa mai dismessa sentenziosità ...
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ANASTASIO Bibliotecario
Girolamo Arnaldi
Trascorse a Roma la prima giovinezza (Epistolae, p.440, 8-9) e sua lingua materna fu certamente il latino (Epistolae, pp. 423, 12 e 426, 7), non il greco, come [...] si presenta l'identificazione (Cfr. Perels, p. 235) fra il nostro A. e l'Anastasius didascalus che istruì la principessa imperiale nella ad A., a quella data la sua restituzione era ormai cosa fatta. E si potrebbe risalire ancora più indietro, solo ...
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LEONE XIII, papa
Francesco Malgeri
Vincenzo Gioacchino Pecci nacque il 2 marzo 1810 a Carpineto Romano, alle pendici dei monti Lepini, a sud di Roma. Figlio dell'agiato proprietario terriero conte Ludovico [...] più ragione di opporvisi; e sacrificare, per mettere termine alle nostre divisioni, tutto ciò che la coscienza e l'onore ci che è veramente indegno dell'uomo, si è abusarne come di cosa a scopo di guadagno […]. Principalissimo poi tra i loro doveri è ...
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CLEMENTE IV, papa
Norbert Kamp
Guy Foucois (Fulcodii, Fulcadi, Fulcaudi, Folcadio, Foucois, Foulques, Foulquoys, Foulquet, Fulcoy, Fulchox, Fouquet, Folqueys, Folquet, Faucault; il soprannome Grossus, [...] riguardava i vescovati e i monasteri, la qual cosa nella prassi curiale quotidiana avveniva in realtà molto suo poema piuttosto ampio sulle sette gioie della Madonna - Los VII gautz de Nostra Dona - che egli compose quando era vescovo di Le Puy.
C. IV ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...