Decadentismo
Mario Praz
sommario: 1. Termini del decadentismo. 2. Diverse fasi del decadentismo? 3. Estensione della parola ai tempi moderni. 4. La nevrosi. 5. Precursori. 6. Flaubert, Gautier, Baudelaire. [...] un termine ugualmente valido ad indicare la letteratura e l'arte del nostro tempo, visto che lo si usa, in senso negativo magari, per nella Leda senza cigno (1912) scostarsi come da cosa affatto aliena da uno spettacolo di ‟sensualità ignominiosa" ...
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FATTORI, Giovanni
Dario Durbè
Nacque a Livorno il 6 sett. 1825 (non il 25 di quel mese, come l'artista ebbe una volta a dichiarare, o nel 1828, come egli stesso ripeté due volte, anche se esitante). [...] dal F. periodo "di vita lieta, spensierata senza sapere che cosa fosse il domani") egli abbia potuto mantenere oltre che se collocano fra i sintomi più attraenti e precoci di quel nostrano "verismo" che comincerà a dare in letteratura i suoi frutti ...
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Fotografia
di Carlo Bertelli
Fotografia
sommario: 1. Introduzione. 2. Accessibilità della fotografia. 3. Fotografia e realtà: memoria e imprevisto. 4. Fotografia creativa. 5. Arte e fotografia: riproduzione [...] , del segno. La fotografia è così penetrata nel nostro mondo perché costituisce la risposta a bisogni tipici della della natura, ciò che si prefiggono di vedere è sempre poca cosa a confronto delle scoperte che il nuovo apparecchio consentirà. ‟En ce ...
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ARABI
A.M. Piemontese
Una trattazione sistematica del contributo degli A. alla civiltà artistica del Medioevo è data sotto le voci specifiche dedicate all'argomento (dinastie e aree geografiche), ove, [...] forza viva, in Oriente e Occidente, con gli albori del nostro Rinascimento, nella generale decadenza degli A. in seno all'Islam. Nasri, Madrid 1983.A.M. Balaguer
Scrittura
"Ora, la prima cosa che Dio creò, fu il calamo. Tutto ciò che volle creare, ...
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LUCE
G. Federici Vescovini
Nel Medioevo la l. è stata considerata secondo angolazioni molteplici e diverse.
Religione della luce
Nelle religioni iraniche dualistiche, come lo zoroastrismo, il mitraismo [...] sconosciuta, inesprimibile, che manifesta l'incongruità del simbolo rispetto alla cosa significata. La l. come simbolo mistico è un modo di principio di conoscenza che sgorga come l. da Dio nella nostra anima. Essi si ispirano non solo ad Agostino, ma ...
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Cubismo
Nello Ponente
di Nello Ponente
Cubismo
sommario: 1. Introduzione. 2. Cubismo e tradizione. 3. Il cubismo e le esperienze del Novecento. □ Bibliografia.
1. Introduzione
Con il termine cubismo [...] per Matisse esotica o naïve, per lo spagnolo Picasso era una cosa naturale, immediata e civile. Era quindi naturale che ciò rafforzasse la e pertanto più reale di quello che cade sotto i nostri occhi, ha un corrispondente ‟nell'estetica con la ...
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CELLINI, Benvenuto
Ettore Camesasca
Figlio di Giovanni d'Andrea di Cristofano e di Elisabetta Granacci, nacque a Firenze il 3 nov. 1500. Il C. stesso cm la sua celebre Vita, i trattati e numerose lettere [...] e l'insipidezza erudita del referto allegato ("cosa insulsa e melensa"). La mediazione della Frusta resta infatti per Baretti il libro "più dilettevole a leggersi" nella nostra lingua; esibisce una pittura di carattere lasciata al naturale, non così ...
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DUCCIO di Buoninsegna
L. Bellosi
(o Boninsegna)
Pittore senese, attivo in Toscana tra il 1278 e il 1311.D. è documentato a partire dal 1278, quando venne pagato per aver dipinto dodici casse per conservare [...] fu fatta molto eccellentemente e dottamente, è magnifica cosa e fu nobilissimo pittore".È in questa meditata dal coronamento della pala, che Ghiberti descrive come "incoronazione di nostra donna".Nella citata carta del 1308 D. si impegnava anche a ...
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Paolo Soleri
Ecoarchitettura
Metamorfosi verdi
E se ci impegnassimo davvero?
di
1° febbraio
La Commissione Europea premia il progetto di edilizia residenziale sociale a basso impatto ambientale SHE [...] di ciascuno. Ciò che non è d’aiuto è l’ignoranza sulle nostre origini, recenti e remote. Maggiore è l’ignoranza sul cosa ci ha plasmato, maggiore sarà l’incoerenza del nostro lavoro, il suo distacco dall’onda del divenire.
Una similitudine rende più ...
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GHERARDI, Giovanni (Giovanni da Prato, Giovanni di Gherardo, Giovanni di Gherardo Gherardi, Johannes Gerardi, Johannes de Prato)
Francesco Bausi
Nacque a Prato, da Gherardo di ser Bartolo e da Giuliana, [...] legge) e di lui si dice che si dilettava molto di leggere Dante, cosa che non equivale a esporre la Commedia allo Studio fiorentino, come il G alle parti prosastiche, tre "orazioni" ("a Dio", "a nostra Donna" "a tutte l'anime sante") in terza rima. È ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...