VECCHINI, Aldo
Alessandra Staderini
VECCHINI, Aldo. – Nacque ad Ancona l’11 febbraio 1884 da Arturo, un penalista molto affermato, e da Amelia Bandini.
Laureato in giurisprudenza, da Ancona si trasferì [...] inserito in questa raccolta, aveva scritto: «La tradizione nostra ci dice quali che dovremmo essere noi avvocati, e ci , dormì sempre in una cameretta adiacente all’aula. «Che cosa accadrà? – confidò all’avvocato Riccardo Marrosu, difensore d’ufficio ...
Leggi Tutto
CRUCIANI, Vincenzo
Werther Angelini
Nato ad Ancona il 9 apr. 1748 da Giovanni e Maria Scagnetti di Macerata, fu avviato ai primi rudimenti del leggere e scrivere nella parrocchia di S. Nicola e presto [...] un Mallio, o di un Peruzzi, tentata dalle nuove esperienze politiche.
Cosa sia un curato di città è più propriamente ispirato al democratismo di cui e alla schiettezza l'optimum cui tendere.
Se la nostra vita di cittadini - è il pensiero del C. ...
Leggi Tutto
IMBRIANI, Matteo
Guido Gregorio Fagioli Vercellone
Nacque a Roccabascerana, presso Avellino (ma diocesi di Benevento), il 6 sett. 1783 da Giuseppe e da Lucrezia Capone di Torrenova Fossaceca. La famiglia [...] del Parlamento; in uno dei primi numeri scrisse: "La nostra rigenerazione è ancora bambina, e voi, Deputati, sapete anzi, sul letto di morte consigliò al figlio di distruggerli, cosa che questi non fece.
Rientrato a Napoli fu accolto affettuosamente ...
Leggi Tutto
MERLINI, Giovanni
Marino Zabbia
MERLINI, Giovanni (Giovanni di maestro Pedrino). – Nacque a Forlì intorno al 1390 da Pedrino di Merlino, maestro di pittura e decoratore, con bottega nella contrada di [...] giunta notizia era una priorità molto sentita dal M. («per non mancare dal mio principio voglio notare ogne cosa ocorente in la nostra terra» [I, p. 225]) che tuttavia si rese ben presto conto di come fosse materialmente impossibile registrare ogni ...
Leggi Tutto
COLOMBINO (Columbino, Columbinus) Veronese
Valentino Romani
Nacque presumibilmente intorno al 1440 a Verona, ove compì gli studi letterari e si cimentò in giovanili esperimenti poetici. Dal 1476 la [...] certe mie occurrentie mando al Rev.mo M.r nostro [il cardinal Francesco Gonzaga, fratello del marchese] misser quali lui era ad plenum informatissimo" (Perpolli, 1918, pp. 88 s.). Cosa gli fosse capitato non ci è dato sapere; certo è che sulla via del ...
Leggi Tutto
MARCHESE, Salvatore
Orazio Condorelli
Nacque a Misterbianco, presso Catania, il 5 genn. 1811 da Antonino e da Maria Scuderi. In gioventù ebbe come istitutore lo zio Salvatore Scuderi, noto economista [...] privilegi producono utile o svantaggio all'industria?), cosa che il M. puntualmente fece (Concorso G. Curcio, C. Naselli in Storia della Università di Catania dalle origini ai giorni nostri, Catania 1934, pp. 287, 295, 318 s., 320, 362, 365, 417, ...
Leggi Tutto
VENIER, Giovanni Antonio
Giuseppe Gullino
– Nacque a Venezia nel 1477, unico figlio di Giacomo Alvise e di Samaritana Arimondo di Pietro.
I natali furono modesti; inoltre, alla presentazione per la [...] stesso giorno mancò l’elezione ad ambasciatore in Ungheria; la cosa si ripetè il 1° ottobre, quando venne candidato, ma non di casa «o troppo deliciosi, o forsi soverchi alla nostra tenue facultà, arricordandosi che nui siamo gentilhomeni di modesta ...
Leggi Tutto
GUASTELLA, Cosmo
Angela Taraborrelli
Nacque a Misilmeri, in provincia di Palermo, il 28 genn. 1854 da Vincenzo, farmacista, e da Marianna Piazza. Compì gli studi secondari nel regio liceo Vittorio Emanuele [...] , secondo il G., l'idea di causa efficiente, l'idea di cosa in sé e alcuni principî, come, ad esempio, "l'essenza delle di metamorale e deducendoli dalla sofistica a priori della nostra intelligenza" (Riv. critica di storia della filosofia, XXXVII ...
Leggi Tutto
TIEPOLO, Ermolao (Almorò). – Nacque a Cipro il 12 luglio 1533, figlio quintogenito del patrizio Stefano di Paolo (allora luogotenente di Cipro)
Giuseppe Trebbi
e di Cecilia Priuli.
Tra i suoi fratelli [...] dell’isola, ribadì la libertà di culto dei greci, essendo «nostra ferma intentione che si permetti a Greci di liberamente esercitare il per il passato, senza astrenzerli, né obbligarli ad alcuna altra cosa» (Fedalto, 1967, pp. 124 s.). Nel 1580 fu ...
Leggi Tutto
SPADA, Francesco
Gabriele Scalessa
SPADA, Francesco. – Nacque il 15 dicembre 1797 a Roma, secondo di tre figli, da Alessio, proprietario di una bottega di orologeria, e da Caterina Biagioni, discendente [...] voluntatis: del genere di storia che si conviene ai fatti del nostro tempo cioè ai primi tre anni del pontificato di Pio IX, svolse e pronunciò una dissertazione di 25 pagine su Che cosa si voglia intendere per Lido etrusco nella seconda ode di ...
Leggi Tutto
cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...