Miguel Gotor
Da una tangentopoli all’altra
Se si confronta la crisi che nel biennio 1992-93 pose fine alla cosiddetta ‘Repubblica dei partiti’ con quella che sta attraversando l’Italia in questo periodo [...] nazionale, giocò le sue carte per dimostrare che bisognava comunque scendere a patti e stabilire nuove forme di convivenza con ‘Cosanostra’: il 23 maggio e il 19 luglio 1992 vi furono gli attentati ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e ...
Leggi Tutto
La criminalità organizzata
Ernesto U. Savona
La locuzione «criminalità organizzata» nasce dal bisogno di alcuni Paesi, e tra questi, Stati Uniti, Italia, Giappone, Cina, di definire le diverse organizzazioni [...] modello rigido e gerarchico, come è stato raccontato dai pentiti in USA e in Italia, che ha caratterizzato il modello di cosanostra in Sicilia e in USA per tutto il dopoguerra e fino alla metà degli anni Ottanta, si è passati a modelli organizzativi ...
Leggi Tutto
PARISI, Vincenzo
Stefano Sepe
PARISI, Vincenzo. – Nacque a Matera il 30 ottobre 1930 da Amedeo, funzionario di banca, e da Lea Notari, casalinga. Fu il secondo di tre figli.
All’Università di Napoli [...] . Di tale scelta fu segno tangibile la «drammatica relazione» – presentata da Parisi alla Commissione antimafia – nella quale Cosanostra «veniva definita per la prima volta un’organizzazione antistato». Per adeguare gli strumenti di contrasto alla ...
Leggi Tutto
mafie al nord
màfie al Nòrd. – Espressione che indica genericamente ramificazioni delle tradizionali organizzazioni mafiose nelle regioni centro-settentrionali d’Italia. Verso la fine del primo decennio [...] prime due è prevalente la presenza dei clan camorristici, in particolare quello dei Casalesi, e di storiche famiglie di Cosanostra. Il processo di consolidamento nei territori e nell’economia del Nord è così profondo ed esteso da suggerire alla ...
Leggi Tutto
camorra
camòrra s. f. – Sistema di organizzazioni criminali di stampo mafioso sviluppato in Campania. A differenza di Cosanostra non ha una configurazione unitaria e verticistica, ma pulviscolare e [...] improntata su dimensioni rionali. La c. è infatti composta da gruppi di diverso spessore criminale per dominio sul territorio, struttura organizzativa e forza economica. Si distingue dalla c. napoletana ...
Leggi Tutto
Triadi cinesi
Trìadi cinési. – Associazioni segrete fondate nel 17° sec. per combattere la dinastia Ch'ing della Manciuria (1644-1911), che oggi identificano i gruppi mafiosi insediatisi a Hong Kong, [...] cooperanti le une con le altre. Al momento si esclude dunque l’esistenza di un'unica associazione verticistica come Cosanostra, mafia la cui struttura gerarchizzata è spesso paragonata a quella delle Triadi, nonostante quest'ultima sia priva di una ...
Leggi Tutto
CASTIGLIONE, Baldassarre
Claudio Mutini
Nacque il 6 dic. 1478 nella "corte" di Casatico, presso Mantova, da Cristoforo e da Aloisa Gonzaga.
Da parte del padre la famiglia discendeva da quella piccola [...] colore anche la morte, come l'abito quotidiano, come il pensiero, "perciò che, alla fine, e noi ed ogni nostracosa è mortale". Mentre l'eccezionalità dell'esistenza si riflette (e perciò stesso si perpetua) nella convenzione sociale della festa che ...
Leggi Tutto
BOZZUTO, Annibale
Roberto Zapperi
Appartenente a una nobile e antica famiglia napoletana del seggio di Capuana, non si conosce la data della sua nascita che dovette cadere negli anni intorno al 1520. [...] potere instare appresso a Sua Maestà, che così per rispetto di Nostro Signore, e per farne favore a tutti noi, come anco per per ogni altra qualità degnissimo d'ogni grado, e tanto nostracosa che trasferendo in lui questa chiesa, ci pare che resti ...
Leggi Tutto
Espressione con la quale Kant intende riferirsi alla realtà così come essa è in sé, indipendentemente non solo dallo stato attuale delle conoscenze, ma anche da ogni possibile conoscenza. È una tesi fondamentale [...] affermando che sarebbe un’assurdità sperare di conoscere «qualche cosa di cui ammettiamo che non è oggetto di esperienza ammettere affatto delle c. in sé, o il voler spacciare la nostra esperienza per l’unico modo possibile di conoscere le cose». Dopo ...
Leggi Tutto
Poeta (Firenze, tra il maggio e il giugno 1265 - Ravenna, notte dal 13 al 14 settembre 1321). Della madre, che dovette morire presto, non sappiamo che il nome, Bella; il padre, Alighiero di Bellincione [...] Potrebbe bastare anche questa sola considerazione a indurci a porre il nostro poeta di qua, storicamente, del Rinascimento: le vie del ne deriva, in D. si placa sino ad annullarsi; ogni cosa si compone in unitario sistema. L'impero non è per lui uno ...
Leggi Tutto
cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...