LEIBNIZ (da preferire questa grafia all'altra Leibnitz), Gottfried Wilhelm von
Giuseppe CARLOTTI
Giovanni Vacca
Spirito multiforme e di attitudini veramente universali, fu grande sopra tutto come scienziato [...] al progresso morale, e perciò anche materiale, di noi e del nostro prossimo e l'indifferenza e l'inerzia di fronte al male è negli Acta erud., 1697 (Math. Schr., V, p. 334), qualche cosa che supera di gran lunga i vecchi problemi di massimo, o di ...
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Nell'uso comune dei Greci si disse dogma (δόγμα; lat. placitum) qualsiasi pubblico decreto emanato dall'autorità civile (così anche in Luca, II,1; Atti, XVlI, 7), e parimente si chiamarono dogmi i principî [...] A. v. Harnack a un grado di perfezione mai più raggiunto nei nostri tempi. Egli si lasciò indietro di molto i suoi precursori, non solo Christi", cioè predicato da Gesù, sia tutt'altra cosa dall'"Evangelium de Iesu Christo", professato dalla Chiesa. ...
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HEGEL, Georg Wilhelm Friedrich
Enrico de' Negri
Filosofo tedesco, nato il 27 agosto 1770 a Stoccarda, dove suo padre viveva in qualità di funzionario del duca del Württemberg. A Stoccarda frequentò [...] lasciar parlare la "cosa stessa" e nel seguirla nel suo divenire; in tal modo la filosofia dell'età nostra o il grado come spirito assoluto". Il processo dell'idea è, secondo H., una cosa sola con la storia della filosofia, e i sistemi che si sono in ...
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Città dell'Emilia, capoluogo di provincia; è d'incerta origine, e il suo nome non è stato identificato con sicurezza con alcuna città esistente al tempo di Roma.
Il nome Ferrara pare, fuor d'ogni dubbio, [...] La furia giacobina li distrusse il 19 ottobre 1796; ma ai nostri giorni le statue, fedelmente restituite a opera dello scultore G. pontifici. Le sue riforme sapienti nel governo della cosa pubblica, nelle questioni economiche, sociali e agrarie, ...
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Epigramma, secondo il valore della parola greca, vuol dire iscrizione, e dallo scopo poetico di lasciare il ricordo d'una vita, d'un'impresa, d'un'offerta, ecc., nacque questo breve componimento letterario [...] , che tradusse epigrammi dal greco, va indicato perché voleva nella nostra poesia un ritorno a quel genere a lui molto gradito. Qui Ecouchard-Lebrun, "Lebrun-Pindare", che volle in ogni cosa essere imponente e anche di epigrammi compose sei libri; l ...
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Principe dei poeti giambici, può anche esser detto col Crusius, senza iperbole, il fondatore della lirica greca. Nacque nell'isola di Paro, una fra le maggiori Cicladi. La cronologia, malcerta per gli [...] che ad A., ed è sorta, come hanno indovinato i nostri Piccolomini e Graziadei, da un'interpretazione eccessiva delle espressioni metaforiche di ne afferri l'ali (143); s'era vantato (65):
Una cosa sola io so,
grande: chi mi fa del male, mali orribili ...
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. Dopo il pullulare dell'eresia gnostica e la fine delle persecuzioni, la controversia ariana si deve considerare, tra le grandi crisi attraversate dal cristianesimo antico, la più grave e ricca di conseguenze. [...] cristianesimo. Non solo il problema che ci è posto dalla nostra condizione di mortali assetati di certezza e di eternità, il appoggio cercarono ora di acquistarsi gli ariani.
Non fu cosa difficile. Il cauto e abile Eusebio di Nicomedia (Atanasio ...
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Nell'unirsi dei suoni in sillabe, delle sillabe in parole e delle parole in proposizioni, si produce una gradazione ritmica dipendente dalla varia forza e durata della corrente espiratoria, e una gradazione [...] importanza. L' Ottentoto tuttavia distingue accuratamente i toni, cosa che Meinhof ascriverebbe ad influenza del Boscimano. Il distinzione (una pronome, unà avverbio) conservato fino ad oggi nella nostra grafia (di, dì, di', ecc.).
I primi accenti in ...
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Storico greco del V secolo a. C. Nacque in Alicarnasso, fra il 490 e il 480 a. C. di ragguardevole famiglia, imparentata col poeta Paniaside. Giovanissimo, forse anche fanciullo, andò in esilio col padre, [...] illustrarne le conseguenze. Non è dubbio che, se la nostra conoscenza della letteratura e dei documenti di quei tempi fosse è priva di pregi, è disorganica e diseguale ed è qualche cosa di sovrapposto al racconto e di estrinseco ad esso. Il vero ...
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Mediterraneo
(XXII, p. 754; App. I, p. 831; II, ii, p. 282; III, ii, p. 52; IV, ii, p. 425; V, iii, p. 382)
Geografia politica ed economica
Il M. ha costituito alternativamente nei millenni tramite [...] di questa fase storica.
E allora, è necessario chiedersi che cosa rappresenti il M. alla fine del 20° secolo. Esso islamico in Egitto, in Turchia o in Algeria. La nostra conoscenza di questo fenomeno ha certamente fatto progressi da quindici ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...