PERCEZIONE (gr. κατάληψις; lat. perceptio; ted. Wahrnehmung)
Antonio Aliotta
Questo termine è usato da alcuni filosofi in un significato molto largo: Cartesio, p. es., l'usa nel senso di atto conoscitivo [...] d'una certa immagine tipica che si considera come la cosa reale, sostituendo e correggendo con quello schema le sensazioni immediate esigenza logica di rendere coerente il mondo della nostra esperienza, conciliando in superiori sintesi le unilaterali ...
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(A. T., 53-54-55; 56-57).
Geografia: Nome (p. 667); La moderna conoscenza geografica (p. 667); Situazione e confini (p. 668); Composizione litologica del suolo (p. 668); Struttura e forme del terreno [...] buona stagione aveva già íatto ritorno in patria. I dati delle nostre rilevazioni sono i seguenti: 1871: 3793; 1881: 7096; 1891: poesia è vita, è pure vero che non basta che "una cosa sia vita perché sia anche poesia". Gridi, urli, imprecazioni, ...
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Una delle tradizionali cinque parti del mondo. Appartiene al continente antico, è congiunta all'Eurasia mediante l'istmo di Suez, oggi attraversato artificialmente dal canale omonimo, ed è considerata [...] di Ghāna nel Sūdān, già antico nel sec. X dell'èra nostra, quando i viaggiatori arabi ne presero cognizione. Né questo di Ghāna di Tisdro (el- Gem), pure in Tunisia; ben poca cosa invece sono le rovine di Cartagine, che molto hanno sofferto in ...
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Letteratura
Achille Tartaro
Jacqueline Risset
Carla Rossi
Ines Ravasini
Luciana Stegagno Picchio
Antonella Gargano
Maria Stella
Valerio Massimo De Angelis
Giuseppe Castorina
Bruno Berni
Michele [...] "è una parte di noi stessi che ci distoglie momentaneamente dal nostro compito, e ci riporta verso ciò che si fa nel mondo hölderliniano "Ma ciò che resta fondano i poeti" - il "Cosa resta" formulato dalla Wolf, nella speranza di un nuovo linguaggio ...
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GIAPPONE (A. T., 101-102)
Fabrizio CORTESI
Giuseppe COLOSI
Gioacchino SERA
Pino FORTINI
Guido PERRIS
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Anna Maria RATTI
Edoardo GOULET
Carlo TAGLIAVINI
Alfred SALMONY
Marcello [...] da qui ad Akita; e a questo punto doveva rimanere lo stato delle nostre conoscenze fino all'apertura del paese nel 1868. Nei primi anni del sec. Fudo, con la spada e il laccio da presa: cosa dovuta alle nuove sette, che importavano i simboli del ...
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Il nome di Egitto, con cui già i Greci e i Romani designarono la regione del Basso Nilo, e che è divenuta la denominazione comune del paese, è tratto da quello dell'antica città di Menfi, reso in babilonese [...] che in certi casi finiscono magari con lo staccarsi dalla cosa che ha dato loro origine.
Quando incomincia la storia, sull'altra faccia del Nûn si stendeva un cielo opposto al nostro, il Náune, ove si camminava capovolti. Secondo un'altra concezione ...
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Presso i Greci la parola έκκλησία "assemblea" significava l'adunanza generale del popolo nella pubblica piazza allo scopo di prendere deliberazioni politiche (così anche in Atti, XIX, 32,39 segg.); quindi [...] o temporale in stato di peccato mortale decade dalla sua autorità: che ogni cosa avviene per necessità e la libertà è mera illusione, posto che la nostra sorte è già predestinata: che la Chiesa, rappresentata dalla comunione (interiore) dispersi ...
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. La grandiosa espansione del popolo arabo fuori dei suoi confini originarî ha fatto sì che la storia degli Arabi abbia un'estensione immensamente più vasta che non la storia dell'Arabia precisamente come [...] loro accordata. Ibrāhīm al-Mawşilī diceva: "Uno che sbagli può essere dei nostri uno che aggiunga qualche cosa a una melodia o ne tolga qualche cosa può essere dei nostri. Ma chi si scosti dal ritmo senza rendersene conto non può essere dei ...
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L'arma è uno dei più antichi strumenti dell'uomo; si può teoricamente concepire che essa sia stata preceduta da utensili che non servivano per la lotta, quali sarebbero bastoni per abbattere la frutta, [...] : alla lancia, all'ascia e alla freccia. La cosa è comprensibile per la freccia, perché sarebbe difficile farla a a questo proposito:.... Je me souviens qu'à la revue que monsieur, nostre général, fist au voyage de Lorraine à Troye, il se trouva ...
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Si vuole che la parola derivi da una voce semitica (p. es. l'assiro Açu) significante "oriente", e che sarebbe stata usata dai Fenici e dai Greci per indicare il Paese d'Oriente, in contrapposto a Europa [...] laghetti di circo che sono però assai più scarsi che non nelle nostre Alpi.
Le grandi catene dell'Asia centrale vantano poi i più estesi 'essenza del mondo, l'Io e l'anima, sono la stessa cosa, per la quale e nella quale tutto esiste. Questo essere è ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
nostro
nòstro agg. poss. [lat. nŏster -stra -strum, der. di nos «noi»]. – È il possessivo che si riferisce al soggetto di 1a pers. plur. noi, così come vostro si riferisce al soggetto voi. Le relazioni e i sign. espressi da nostro e i suoi...