Diritto
E. giudiziale Mezzo di prova disciplinato dagli art. 218 e 219 c.p.p., con cui si accerta se un fatto sia o possa essere avvenuto in un determinato modo. Consiste nella osservazione sperimentale [...] verbale. Per l’e. giudiziale di una persona, una cosa o un luogo il cui stato è soggetto a modificazione e, più recentemente, anche da W.V.O. Quine, i quali hanno messo in luce come sia l’intero sistema teorico, e non una singola ipotesi, ad ...
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qualità Proprietà che caratterizza una persona, un animale o qualsiasi essere, una cosa ecc., come specifico modo di essere, soprattutto in relazione a particolari aspetti o condizioni, attività, funzioni [...] J. Locke, al quale se ne deve soprattutto la diffusione.
Il problema della misurazione e, più in generale, della riduzione all’ ha la funzione, in concorso con l’aggettivo qualificativo, di determinare una persona o una cosa esprimendone una qualità ( ...
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significato Il contenuto espressivo di qualsiasi mezzo di comunicazione (parole o frasi, gesti, segni grafici ecc.).
In linguistica, ciò che si vuol dire pronunciando una frase o una parola, il messaggio [...] Le equivalenze metalinguistiche di tipo tarskiano della forma ‘E è vero-in-L se, e solo se, T’ (dove E sta per il nome di un qualsiasi enunciato un enunciato equivale alla capacità di sapere cosa ne costituisce (o costituirebbe) una giustificazione ...
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Diritto
I. del contratto Ha luogo ogni volta che il contenuto di un contratto sia determinato non solo dalla volontà delle parti, ma anche dalla legge e, in via subordinata, dagli usi e dall’equità (art. [...] cosa depositata deve farsi nel luogo in cui doveva essere custodita), ovvero cogente, quando invece la disciplina legale si applica in non importa la nullità dell’intero contratto, anche se risulta che i contraenti non lo avrebbero concluso senza ...
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Chi non appartiene allo stato clericale; sono quindi l., nella Chiesa cattolica, i fedeli che non sono né chierici né religiosi, ossia tutte le persone battezzate che non hanno alcun grado nella gerarchia [...] coloro che sostengono la necessità di escludere le dottrine religiose, e le istituzioni che se ne fanno interpreti, dal funzionamento della cosa pubblica in ogni sua articolazione. Il laicismo si contrappone nel linguaggio politico contemporaneo al ...
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Diritto
In un rapporto giuridico, chi è estraneo o privo di interessi in comune con una delle due o più parti in causa.
Terzietà del giudice
Elementi essenziali del «giusto processo», costituzionalmente [...] atteggiamento già assunto in altri momenti del medesimo procedimento» (Corte. cost.). Se ricorre una delle non possono essere né contemporaneamente veri né contemporaneamente falsi (cosa già stabilita dal principio di contraddizione), ma è altresì ...
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virtù Disposizione a fuggire il male e fare il bene, perseguito questo come fine a sé stesso, al di fuori di ogni considerazione di premio o castigo.
Filosofia
Per i Greci più antichi il termine ἀρετή [...] di indagine filosofica con Socrate, che si interroga su «che cosa è» la v., reperendola nell’identità tra v. e Pollaiolo, monumento di Sisto IV, Roma, S. Pietro in Vaticano).
La Psychomachia di Prudenzio, in cui è narrata la lotta tra le V. e i ...
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Economia
Per il rapporto secondo il quale due beni si scambiano tra loro ➔ ragione di scambio.
Ragione sociale
Denominazione data a una società commerciale per contraddistinguerla da altre (è sinonimo [...] esprime, in altri termini, non la necessità, ma la possibilità di esistere di una cosa. Mentre proporzionale tra l’intero segmento e la parte rimanente (estrema ragione). In formule, se a rappresenta la misura del segmento e x la media ragione, si ...
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Matematica
Nella logica, ciascuno dei modi con cui può configurarsi il nesso fra soggetto e predicato.
Nella sillogistica aristotelica, i giudizi erano distinti a seconda che il nesso che univa il soggetto [...] su cosa vuol dire ‘essere necessario’ o ‘essere possibile’, ma anche per altri studi. In particolare, per ‘è necessario che...’, e la seguente nuova regola di formazione delle formule: se H è una formula, allora LH è una formula. La formula ¬L¬H ...
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Filosofo greco (n. Abdera tra il 484 e il 481 a. C. - m. fine sec. 5º), il maggiore rappresentante dell'antica sofistica greca. Originario di Abdera, fiorì ad Atene all'incirca nella metà del V secolo. [...] stabilire, attraverso la discussione pubblica, cosa sia più utile per la pòlis. Vita
Esercitò per quarant'anni, dai trenta in poi, la professione del sofista, insegnando asserire nulla circa gli dèi, né se esistano, né se non esistano, né quale natura ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...