GHILINI, Girolamo
Andrea Merlotti
Figlio terzogenito del patrizio di Alessandria Gian Giacomo (III), signore di Movarone, e della gentildonna monzese Vittoria Omati (sposatisi il 13 nov. 1573), nacque [...] successivo quindicennio, se non quanto il G. stesso dice di sé e della propria famiglia nelle sue opere. In quegli anni crisi interiore, il G. decise di abbracciare lo stato ecclesiastico, cosa che fece il giorno di Natale del 1630. Celebrò la prima ...
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CASTELLINI (Pozzi, da Pozzo, da Pontremoli), Giovan Luca
Tiziano Ascari
Nacque a Pontremoli (Massa Carrara) intorno all’anno 1445.
Alcuni storici, come il Muratori, gli attribuiscono il cognome di Castellini; [...] verso la fine di dicembre, la cosa non era ancora definita. Poco dopo scudi senza interesse. Ma non se ne fece nulla.
Tra l’ ., Massa 1829, p. 242; U. Dallari, D’un vesc. di Reggio, in Atti e mem. della Dep. di st. patria per le ant. prov. modenesi ...
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CAPECE, Ferrante
Domenico Caccamo
Nacque a Salerno nel 1546, da Muzio, gentiluomo napoletano, e Margherita Gambacorta. In gioventù studiò retorica e filosofia, dedicandosi soprattutto al diritto civile. [...] precedente; "non però si finì né si concluse altro se non che m'avrebbe scritto, il che anco io promisi avesser fatto degno di concluder cosa alcuna con loro" (lett. del C. a A. Bolognetti, Alba Iulia, 10 febbr. 1584, in Bolognetti, Epistulae et acta ...
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DELLA TORRE, Triadano
Giovanni Nuti
Nacque a Portovenere, nel territorio della Repubblica genovese, nella prima metà dei secolo XIV. Si ignora il nome del padre e non si hanno notizie su cariche da [...] in tale caso nominato governatore da Simon Boccanegra al posto del fratello del doge, Giovanni: fatto alquanto improbabile, considerata la politica nepotistica del Boccanegra. L'unica cosa sappiamo se di propria iniziativa o perché richiamato in ...
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COSCIA, Giovan Domenico
Anna Casella
Nacque nel 1582 in Calabria Ultra, a Badolato, feudo in quegli anni del principe di Squillace, Pietro Borges, e dal 1596 del principe di Satriano, che il C. difenderà [...] D' Andrea, criticando in toto la formazione ricevuta, era convinto che i genitori "una sola cosa fecero di buono, nella tre allegazioni, e sia il Collaterale sia il cappellano maggiore se ne dovettero occupare. Poiché, infatti, quest'ultimo organo fu ...
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PETRONE, Igino
Jonathan Salina
PETRONE, Igino. – Nacque a Limosano, presso Campobasso, il 21 settembre 1870, da Errico, notaio, e da Giulia Iacovone.
Dopo i primi studi, compiuti nella provincia natale [...] alcune sue conferenze. Se le posizioni radicalmente corrosive del filosofo tedesco sono qui criticate in nome dell’originarietà della della ragion pratica deve pure essere «dovere di qualche cosa», e attribuisce all’idea del Bene questa assoluta ...
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MAURIZI, Luigi
Giordano Ferri
– Nacque da Venanzio e da Angela De Angelis il 28 ag. 1836 a Bolognola, presso Macerata, città dove compì gli studi elementari e medi. Iscrittosi alla facoltà di giurisprudenza [...] poteva costringere il diritto societario alla tassativa enucleazione di modelli fortemente tipizzati.
In un lavoro successivo dal titolo Il commercio in che cosa consista e se possa estendersi a cose immobili (Torino 1877), il M., sollecitato dalle ...
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MAYR, Francesco
Paolo Posteraro
– Figlio di Luigi, nacque a Garmisch, in Baviera, l’11 nov. 1801 in una famiglia di negozianti di condizioni economiche piuttosto agiate che nel 1810 si trasferì in Italia, [...] promotore delle dottrine liberali, anche se, a poche settimane dalla nascita del candidato da votare, dovendo gli eletti rimanere in carica per un periodo di 4 anni. Nel ingerenza degli ecclesiastici nella gestione della cosa pubblica. Su un piano più ...
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BARTOLINI, Pio Antonio
Roberto Abbondanza
Visse nella seconda metà del sec. XV e nei primi anni del seguente. Di lui sappiamo soltanto che seguì i corsi dell'università di Bologna; come egli stesso [...] soltanto due dei tre opuscoli, e per giunta come se si trattasse di una cosa sola: "Corriguntur in hoc opuscolo LXX loca in iure civili et septem legum novae et verae sententiae aperiuntur", mentre in realtà si tratta di tre distinti lavori.
Il primo ...
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CATO (Cati), Ludovico
Tiziano Ascari
Figlio di Renato, nacque a Ferrara nel 1490 da antica famiglia, originaria di Lendinara. A Bologna fu discepolo di C. Ruini e a Ferrara di G. Calcagni. Si laureò [...] trattati quasi come parerga dall'Alciato (quale fosse la ratto legis, che cosa sia propriamente prescrizione, se l'usucapione sia contraria alla naturale equità, ecc.) trovandosi quasi sempre in disaccordo con lui. L'admonitio del C., che è del resto ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...