LAURI, Giovanni Battista
Renato Sansa
Nacque a Segni, presso Roma, l'8 marzo 1630 da Ottaviano (Ottavio) e da Margherita Cagni di Palestrina. La famiglia apparteneva al patriziato di Segni; un avo del [...] di buone persone, e non ho mai inteso dire di lui cosa alcuna contraria a i buoni costumi e alla vita che deve tenere e fatica" (Ranuzzi, 8 apr. 1686, p. 230), anche sein altre occasioni lo stesso ebbe a lamentarsi della presenza del L., forse ...
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LAPI, Nicolò
Andrea Bartocci
Figlio di Giovanni di Bernardino e di Caterina di Martino Erri, nacque a Bologna prima del 1380 e fu inserito molto giovane nell'organizzazione della diocesi. In data successiva [...] , gli consentì l'accesso nel corpo dei docenti dello Studio. Se dai Riformatori fu incaricato di tenere, tra il 1405 e il incaricato della lettura del Decretum, cosa che fece, con qualche interruzione, fino alla morte. In qualità di membro dei due ...
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LOSA, Nicolò
Angelo Torre
Nacque intorno al 1564 da Alessandro e forse dalla seconda moglie di questo, Secondina Della Porta di Nicolò, sposata in data imprecisata dopo la morte della prima moglie, [...] del diritto comune. In questa tradizione l'universitas è una "corporum collectio, inter se distantium, uno nomine est quid alium diversum ab hominibus universitatis". Infatti essa è cosa diversa dai suoi componenti ed esiste anche dopo la loro ...
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MIRABELLI, Giuseppe
Luigi Musella
– Nacque il 13 maggio 1817 a Calvizzano (Napoli), da Domenico e da Maria Anna De Criscio.
Compì i suoi studi secondari nel seminario di Pozzuoli. A quel tempo, infatti, [...] Nei suoi 29 anni di regno se ne contarono non meno di diciannove. dell’alienazione e dell’ipoteca della cosa comune non consentite da tutti i condomini 1896.
Fonti e Bibl.: F. Girardi, G. M., in Corriere di Napoli, 3 ag. 1901; Omaggio alla memoria ...
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GUICCIARDINI, Niccolò
Stefano Calonaci
Nacque a Firenze il 6 genn. 1501 da Luigi di Piero, fratello dello storico e teorico politico Francesco, e da Elisabetta di Niccolò Sacchetti. Pochissimo sappiamo [...] Francesco Guicciardini, e un Discorso se Lorenzo de' Medici fece cosa lodevole o biasimevole ad ammazzare il a Roma per complimentarsi con Paolo IV dell'elezione al soglio pontificio. In entrambi i casi il G. assolse il suo compito con due orazioni ...
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BERGANTINI, Gian Pietro
Gian Luigi Beccaria
Nacque a Venezia il 4 ott. 1685. Ancor giovane si trasferì a Bologna per studiare nel collegio dei gesuiti S. Luigi Gonzaga; dopo otto anni trascorsi a Bologna, [...] parole, solitariamente considerate non sono che inerti immagini delle cose, e male si può conoscere se quella immagine sia efficace e fedele ove non si vegga posta in azione" (ibid., p. 273).
Quanto alle sue idee linguistiche, non va certo negata la ...
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APPULO (Apulo, Apulus), Giovan Pietro
Filippo Liotta
Giureconsulto messinese fiorito nel sec. XV, è ricordato per la prima edizione a stampa dei Capitula Regni Siciliae,che egli curò a Messina nel 1497 [...] autentico, e che, il più delle volte, dice cosa diversa da quella che costituisce l'oggetto del dettato legislativo in Sicilia, e se ne conoscono pochissimi esemplari. L'edizione dei Capitula ècostituita da un volume in folio di cc. 164stampate in ...
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FUNAIOLI, Carlo Alberto
Paolo Camponeschi
Nacque a Firenze il 7 nov. 1914 da Gino e da Elisabetta Kerll. Laureatosi a Bologna nel 1936, divenne nello stesso anno assistente presso l'università di Roma. [...] incontro di volontà: un contratto, quindi, anche se distinto dai contratti obbligatori per la sua marcata natura di contratto reale, in quanto perfezionantesi non con il mero consenso, bensì con la consegna della cosa. Per il F. la tradizione non si ...
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BUCCI, Agostino
Roberto Zapperi
Nacque a Torino l'8 dic. 1531 da Domenico, medico non privo di interessi scientifici che insegnò nell'università di Torino dal 1532 al 1535. Di lui si ricorda l'opera [...] all'incombenza assai meno decorosa dell'informatore, se non proprio della spia. Ma senza quella cristianesimo in modo tale, che fo passar questo negozio per cosa pubblica, et sopra questo fondo l'essageratione, il che è principalissimo in questo ...
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FOLLINI, Bartolomeo
Carlo Fantappiè
Nacque a Firenze il 15 febbr. 1745 da Francesco, cittadino fiorentino, e da Maria Teresa Mori. Durante l'infanzia ebbe per maestri privati i sacerdoti P. Barsi e [...] tra quelli "ecclesiastici giansenisti" (così dirà di se stesso in una lettera del 31 ott. 1775 al Fontani), apprendere le lingue erudite, non hanno meno dei dotti il diritto di sapere cosa loro dica il divino Maestro nel suo Testamento" (I, pp. 111 ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...