L'architettura nel mondo greco, etrusco-italico e romano: le tecniche, i materiali e gli organismi edilizi
Giorgio Rocco
Maura Medri
Cairoli Fulvio Giuliani
Le tecniche e i materiali nel mondo greco
di [...] che è rimasto inespresso, cioè cosa si debba intendere per tecnica edilizia, cosain sostanza si debba far corrispondere raggiungere una consistenza paragonabile a quella della pietra, se non superiore. Nel trattato sull'architettura di Vitruvio ...
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Città globali
Vittorio Gregotti
Benché molti affermino che nel nuovo secolo il fatto urbano stia radicalmente cambiando la propria natura, non si può scrivere della città del 21° sec. senza fare riferimento [...] della comunicazione della visibilità e del potere come valore insé, la globalizzazione ridotta a nuova forma di colonizzazione opere di ciò che solo l’architettura può dire.
Ma cosa succede quando i fini civili si rivelano continuamente mobili negli ...
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Narrare con le immagini
Mauro Speraggi
Storie antichissime
Nella preistoria, quando la scrittura non esisteva, le immagini erano un modo di comunicare. L'artista incideva sulle pareti delle grotte le [...] del contorno da affrescare.
Immagini della città
Le città portano insé l'immagine del tempo che è trascorso. Dalle città emergono ha reso vive. Paganini, per esempio, era un violinista, cosa mai se ne può fare di un sassofono?
""Questo è un atto ...
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Abitazione
Anna Laura Palazzo
Il termine indica sia il risiedere, lo stare in un luogo, sia il luogo concreto in cui si abita, la dimora, la casa. Espressione di un'esigenza primaria per l'uomo, quale [...] che 'il rivoluzionario', colui che non ha luogo, condensa insé tutta l'angoscia dell'erranza (Edelman 1984, pp. 25- non è un portato esclusivo dell'epoca. Già Esiodo raccomandava: "Per prima cosa prepara una donna, la casa e un bue per l'aratro" (Le ...
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Vedi ARCO dell'anno: 1958 - 1994
ARCO
G. Nicolosi
G. Matthiae
Considerato dal punto di vista costruttivo, è una struttura curva con la quale si supera uno spazio, che suole chiamarsi la luce, la corda, [...] l'hanno più impiegata è perché essi sapevano che la vòlta porta insé il suo germe di morte" ed aggiungeva "che cosa ci resterebbe oggi delle tombe e dei templi dell'Egitto, se l'Egitto avesse adottato di preferenza la vòlta?".
Ma soprattutto nelle ...
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INGHILTERRA (XIX, p. 231; App. I, p. 728; II, 11, p. 36)
Marcello DELL'OMODARME
Ornella FRANCISCI OSTI
Fernando FERRARA
Per notizie geografiche, statistiche ed economiche, v. gran bretagna, in questa [...] da vestibolo al portico del nuovo edificio.
La cosa più suggestiva di questa chiesa sarà l'illuminazione attraverso stesso piano di quella di Osborne e Wesker in campo di teatro. Non dissimile, anche se formalmente più corretto, è l'atteggiamento di N ...
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L'architettura: caratteri e modelli. Periodo tardoantico e medievale
Richard Hodges
Günter P. Fehring
Stefano Gizzi
Éliane Vergnolle
Anna Sereni
Elisabetta De Minicis
Francesca Romana Stasolla
Enrico [...] di costruzioni residenziali in pietra in contesti urbani, come è evidente negli scavi di Brescia, Cosa e Luni. ipogei precedenti (di età punica nel caso di S. Antioco in Sardegna). Se ne conoscono esempi, oltre ai celeberrimi casi romani, nell'Italia ...
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L'architettura: caratteri e modelli. Egitto
Sergio Pernigotti
Francesca Baffi Guardata
Matilde Borla
Enrichetta Leospo
Paola Davoli
Caratteri generali
di Sergio Pernigotti
La nostra conoscenza dell'architettura [...] di Luxor, che riceve il suo pieno sviluppo in età ramesside, ma che altro non è se non la dépendance del precedente, a cui è da lontano la presenza di un edificio sacro, cosa che viene ribadita dalle bandierine multicolori che si trovavano ...
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FRANCESCANI
A. Tomei
Denominazione comune dell'Ordine religioso dei Frati Minori che si connette a s. Francesco d'Assisi (1181/1182-1226).
Fonti e storia
Il gruppo, costituitosi attorno a s. Francesco [...] povere abitazioni e quanto altro viene costruito per loro, se non siano come si addice alla santa povertà, che contrario alla povertà. Perché diceva qualunque cosa troppo vistosa fosse stata tollerata in quel luogo, ben presto si sarebbe diffusa ...
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LUCCA
C. Baracchini
(lat. Luca)
Città della Toscana, capoluogo di provincia, situata al centro di una pianura alluvionale, compresa tra l'Appennino tosco-emiliano e il monte Pisano.La posizione e la [...] il sistema rimase incompiuto in alto) si allontana dall'archetipo per il più marcato senso plastico, cosa che del resto si (Silva, 1987). Del resto è presente a L., pur sein proporzioni minori rispetto al caso pisano e limitato ai corpi di ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...