Terapia genica
Alessandro Aiuti
In biologia e medicina, è la terapia che prevede l'introduzione nel paziente di frammenti di DNA contenenti geni per la cura o la prevenzione di patologie a determinazione [...] non è la stessa per tutte le malattie: anche se tutti i protocolli si basano essenzialmente sugli stessi principi, non si dividono, cosa che li rende un ottimo strumento per il trasferimento genico in vivo in cellule terminalmente differenziate come ...
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RETI NEURALI
Giuseppe Martinelli
La r.n. è un insieme di elementi semplici interconnessi in parallelo in larga misura, la cui organizzazione gerarchica è progettata in modo da interagire con gli oggetti [...] rete migliore o di sapere che cosa una rete è capace di apprendere. Si cerca di ovviare a quest'inconveniente in due modi opposti: a) s' Perciò, non è necessario superare due strati nascosti, anche se può risultare vantaggioso il farlo al fine di una ...
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Omeopatia
Silvia Gregory
L'omeopatia, la cui trattazione compare già nel 1935 nell'Enciclopedia Italiana sotto il lemma omeopatica, terapia (XXV, p. 325, cui si rinvia per il quadro storico), nacque [...] non può essere vinto, cioè guarito, se non mediante un medicamento in grado di generare in un essere umano vivente una malattia individuale, riscontrata, oltre che nei pazienti in esame, anche nei rimedi, cosa che garantisce la perfetta similitudine ...
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I progressi in tema di a. sono rappresentati tanto dalle continue scoperte di sostanze dotate di tali attività, quanto dall'approfondimento dei problemi generali relativi alla loro azione antibatterica, [...] un determinato anello dei processi metabolici cellulari, non è cosa facile che questo anello non sia comune al metabolismo di i risultati favorevoli, anche se transitorî, ottenuti soprattutto con la mitomicina C in alcuni tipi di neoplasie, inducono ...
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Nell'ultimo quarantennio i progressi delle scienze cardiologiche sono stati estremamente rapidi in ogni campo (v. anche la voce cuore, XII, p. 131; App. II, i, p. 739; III, i, p. 460; IV, i, p. 566). Una [...] positivo.
Inoltre già si attua, anche sein pochi centri, il trapianto in blocco del cuore e dei polmoni, in molti casi le dimensioni dell'infarto nei casi trattati con successo sono risultate minori, nuovi problemi si sono aperti: soprattutto cosa ...
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OMEOSTASI
Alessandro Pilo
. Il termine homeostasis fu per la prima volta introdotto nel 1929 dal fisiologo americano W. B. Cannon e definito come "le reazioni fisiologiche coordinate che mantengono [...] Come risultato della risposta dell'effettore lo stimolo originale può essere controreazionato; cioè se lo stimolo è ridotto dalla risposta dell'effettore l'attività del recettore in risposta allo stimolo è a sua volta ridotta e infine l'attività dell ...
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La b. si occupa dell'applicazione di metodi matematici per descrivere dal punto di vista qualitativo e quantitativo il comportamento di sistemi biologici. A tal fine il compito del biomatematico consiste [...] capire come si è arrivati alla situazione patologica che viene osservata in quel momento, la seconda è quella di comprendere cosa succederà in futuro, la terza è quella di dedurre se e come intervenire ottimizzando il tipo di intervento. Dal punto di ...
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Con l'approfondimento analitico delle catene di reazione metaboliche endocellulari (differenziabili anche a seconda delle diverse unità subcellulari oggi studiabili isolatamente) e con l'avvento del microscopio [...] i mitocondri da esse isolati se è posta in contatto con essi e finisce col lesionarli se la permanenza è prolungata. Così ) si è giunti a non saper più bene distinguere cosa realmente sia il rigonfiamento torbido degli antichi e quanto veramente ...
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Il c., o 17-idrossi-11-deidrocorticosterone, è uno dei principî attivi estraibili dalla corteccia surrenale. Presumibilmente elaborato dalla zona fascicolata della ghiandola, il c., di cui non si può ancora [...] è mai causale, ma soltanto sintomatica e coadiuvante, anche se, in molti casi, vantaggiosamente impiegata. Tra le indicazioni più rallentano lo sviluppo del processo morboso. La qual cosa, tuttavia, non rappresenterebbe controindicazione all'uso di ...
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FOCALE, INFEZIONE
Giovanni FAVILLI
. Infezione endogena, che ha origine cioè da un focolaio d'infezione preesistente nell'organismo e quasi sempre latente (focus infettivo), per localizzazione, in altri [...] ; piorrea alveolare) siano la causa determinante di infezioni in organi varî è cosa da tempo nota. Ma negli ultimi anni tale problema non proteici (apteni) costituenti di un organo possono, se uniti a una proteina eterogenea, sia pure di origine ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...