Filosofo (Parigi 1638 - ivi 1715). Seguace di R. Descartes, se ne discostò poi per alcuni aspetti. La sua tesi principale è che la mente umana, attraverso l'illuminazione, vede le idee (cioè le cose e [...] da lui sostenuto (cfr. le discussioni sulle idee d'oggetti particolari e sulle idee generali, come quelle di cosa estesa in generale). Coerentemente alla sua teoria delle idee, M. modificò poi la prova cartesiana dell'esistenza di Dio, basandola ...
Leggi Tutto
Gòrgia di Leontini. - Sofista greco (circa 483 - circa 375 a. C.). Fu il più notevole rappresentante dell'antica sofistica dopo Protagora, e insieme il creatore dell'arte retorica. Convinto che l'uomo [...] ὄντος ἢ περὶ ϕύσεως ("Del non ente, ovvero della natura"), sostenne, in tre distinte argomentazioni, che nessuna cosa esisteva, che se anche fosse esistita non la si sarebbe potuta conoscere, che se anche la si fosse conosciuta non si sarebbe potuto ...
Leggi Tutto
soggetto Argomento, tema oppure la persona o la cosa che viene presa in considerazione per determinati motivi. filosofia Come termine filosofico, s. ha assunto un significato che per certi aspetti è esattamente [...] termine per designare, in genere, la coscienza e il pensiero, e quello di ‘oggetto’ per designare la realtà per sé esistente. prive di un sostrato metafisico. linguistica La persona o la cosa, concreta o astratta, che nella proposizione fa l’azione ...
Leggi Tutto
Espressione con cui si nega, contrario di affermazione.
Filosofia
Il latino negatio corrisponde all’ἀπόϕασις della logica aristotelica, designante il giudizio che connette il soggetto e il predicato in [...] nega l’essere o un modo di essere di una cosa. La n. può essere assoluta (per es., ital. alla radice o al tema verbale (per es., in turco, sevmek «amare», sev-me-mek «non insieme A all’insieme complementare A´. Infatti, se A è la classe degli enti che ...
Leggi Tutto
Intervallo di tempo in cui si svolge, dal suo principio alla sua fine, un determinato fatto o fenomeno.
Filosofia
La definizione più antica di d. è quella di Aristotele, secondo cui è da intendersi con [...] periodo di tempo e i diagrammi di d., che se ne deducono, sono elementi di notevole importanza per la progettazione degli impianti.
Linguistica
In fonetica, è il tempo, in senso assoluto oppure relativo, in cui si articola un determinato suono, con ...
Leggi Tutto
diritto Nel diritto romano, «una parte limitata del mondo esterno... concepita come una entità economica a sé stante» (P. Bonfante); ed è uno degli oggetti fondamentali della triplice partizione (persone, [...] . Sempre nella scolastica, il termine ricorre in alcune locuzioni (ante rem, in re, post rem) che esprimono le alla res extensa («realtà estesa»), la cosa puramente spaziale, non consapevole di sé e possibile oggetto di conoscenza da parte delle ...
Leggi Tutto
Modernità
David Frisby
Sebbene il concetto di m. abbia fatto la sua prima comparsa nel discorso sociologico solo alla fine del 19° sec., lo studio delle caratteristiche della struttura e dei processi [...] e per la sociologia di fine Ottocento. In particolare, gli sforzi della sociologia per imporsi generale di rilevanza sociologica. Se la m. viene concepita ". L'esistenza fenomenica della merce come cosa avrebbe dovuto costituire il tema centrale dell ...
Leggi Tutto
Identità personale
Michele Di Francesco
Il problema dell'i. p. ha diretta attinenza con una serie di questioni centrali della filosofia della mente chiamando in causa complesse tematiche metafisiche, [...] una sostanza perdurante e identica che fonda la nostra identità, in un certo senso non vi sono persone. Si tratta di la somma e chi invece patirà la tortura. Cosa gli conviene fare? Se l'identità fosse legata al corpo, probabilmente dovrebbe ...
Leggi Tutto
LOGICA DEONTICA
Claudio Pizzi
La nascita della l. d. nella sua forma attuale si fa risalire a un articolo di G.H. von Wright del 1951, in cui per la prima volta si analizzava l'affinità strutturale [...] Wright).
Nuovi paradossi nascono se s'introducono per definizione gli operatori deontici in un linguaggio contenente una costante un'azione o un tipo di azione. Il problema di sapere che cosa è un'azione e come va resa formalmente è lungi dall'essere ...
Leggi Tutto
VAIHINGER, Hans
Heinrich Levy
Filosofo, nato il 25 settembre 1852 a Nehren (Württemberg), morto il 12 dicembre 1933 a Halle. Insegnò filosofia dal 1877 all'università di Strasburgo, dal 1884 a quella [...] finzioni anzitutto le categorie: il pensare finge una cosa e le attribuisce certe qualità per potersi orientare in prefazioni delle edizioni posteriori della Philosophie des Als Ob. - Tra le opere italiane: G. Marchesini, La filosofia del come se, in ...
Leggi Tutto
cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...