BERGANTINI, Gian Pietro
Gian Luigi Beccaria
Nacque a Venezia il 4 ott. 1685. Ancor giovane si trasferì a Bologna per studiare nel collegio dei gesuiti S. Luigi Gonzaga; dopo otto anni trascorsi a Bologna, [...] parole, solitariamente considerate non sono che inerti immagini delle cose, e male si può conoscere se quella immagine sia efficace e fedele ove non si vegga posta in azione" (ibid., p. 273).
Quanto alle sue idee linguistiche, non va certo negata la ...
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FUNAIOLI, Carlo Alberto
Paolo Camponeschi
Nacque a Firenze il 7 nov. 1914 da Gino e da Elisabetta Kerll. Laureatosi a Bologna nel 1936, divenne nello stesso anno assistente presso l'università di Roma. [...] incontro di volontà: un contratto, quindi, anche se distinto dai contratti obbligatori per la sua marcata natura di contratto reale, in quanto perfezionantesi non con il mero consenso, bensì con la consegna della cosa. Per il F. la tradizione non si ...
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BUCCI, Agostino
Roberto Zapperi
Nacque a Torino l'8 dic. 1531 da Domenico, medico non privo di interessi scientifici che insegnò nell'università di Torino dal 1532 al 1535. Di lui si ricorda l'opera [...] all'incombenza assai meno decorosa dell'informatore, se non proprio della spia. Ma senza quella cristianesimo in modo tale, che fo passar questo negozio per cosa pubblica, et sopra questo fondo l'essageratione, il che è principalissimo in questo ...
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FOLLINI, Bartolomeo
Carlo Fantappiè
Nacque a Firenze il 15 febbr. 1745 da Francesco, cittadino fiorentino, e da Maria Teresa Mori. Durante l'infanzia ebbe per maestri privati i sacerdoti P. Barsi e [...] tra quelli "ecclesiastici giansenisti" (così dirà di se stesso in una lettera del 31 ott. 1775 al Fontani), apprendere le lingue erudite, non hanno meno dei dotti il diritto di sapere cosa loro dica il divino Maestro nel suo Testamento" (I, pp. 111 ...
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GHILINI, Girolamo
Andrea Merlotti
Figlio terzogenito del patrizio di Alessandria Gian Giacomo (III), signore di Movarone, e della gentildonna monzese Vittoria Omati (sposatisi il 13 nov. 1573), nacque [...] successivo quindicennio, se non quanto il G. stesso dice di sé e della propria famiglia nelle sue opere. In quegli anni crisi interiore, il G. decise di abbracciare lo stato ecclesiastico, cosa che fece il giorno di Natale del 1630. Celebrò la prima ...
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CASTELLINI (Pozzi, da Pozzo, da Pontremoli), Giovan Luca
Tiziano Ascari
Nacque a Pontremoli (Massa Carrara) intorno all’anno 1445.
Alcuni storici, come il Muratori, gli attribuiscono il cognome di Castellini; [...] verso la fine di dicembre, la cosa non era ancora definita. Poco dopo scudi senza interesse. Ma non se ne fece nulla.
Tra l’ ., Massa 1829, p. 242; U. Dallari, D’un vesc. di Reggio, in Atti e mem. della Dep. di st. patria per le ant. prov. modenesi ...
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CAPECE, Ferrante
Domenico Caccamo
Nacque a Salerno nel 1546, da Muzio, gentiluomo napoletano, e Margherita Gambacorta. In gioventù studiò retorica e filosofia, dedicandosi soprattutto al diritto civile. [...] precedente; "non però si finì né si concluse altro se non che m'avrebbe scritto, il che anco io promisi avesser fatto degno di concluder cosa alcuna con loro" (lett. del C. a A. Bolognetti, Alba Iulia, 10 febbr. 1584, in Bolognetti, Epistulae et acta ...
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COSCIA, Giovan Domenico
Anna Casella
Nacque nel 1582 in Calabria Ultra, a Badolato, feudo in quegli anni del principe di Squillace, Pietro Borges, e dal 1596 del principe di Satriano, che il C. difenderà [...] D' Andrea, criticando in toto la formazione ricevuta, era convinto che i genitori "una sola cosa fecero di buono, nella tre allegazioni, e sia il Collaterale sia il cappellano maggiore se ne dovettero occupare. Poiché, infatti, quest'ultimo organo fu ...
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MAYR, Francesco
Paolo Posteraro
– Figlio di Luigi, nacque a Garmisch, in Baviera, l’11 nov. 1801 in una famiglia di negozianti di condizioni economiche piuttosto agiate che nel 1810 si trasferì in Italia, [...] promotore delle dottrine liberali, anche se, a poche settimane dalla nascita del candidato da votare, dovendo gli eletti rimanere in carica per un periodo di 4 anni. Nel ingerenza degli ecclesiastici nella gestione della cosa pubblica. Su un piano più ...
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CATO (Cati), Ludovico
Tiziano Ascari
Figlio di Renato, nacque a Ferrara nel 1490 da antica famiglia, originaria di Lendinara. A Bologna fu discepolo di C. Ruini e a Ferrara di G. Calcagni. Si laureò [...] trattati quasi come parerga dall'Alciato (quale fosse la ratto legis, che cosa sia propriamente prescrizione, se l'usucapione sia contraria alla naturale equità, ecc.) trovandosi quasi sempre in disaccordo con lui. L'admonitio del C., che è del resto ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...