GRASSI (Crassus, de Grassis), Giovanni
Gigliola Di Renzo Villata
Figlio di Melchione, nacque verosimilmente agli inizi del Quattrocento; con tutta probabilità era originario di Ivrea (o della vicina [...] denunciare il macello comune tra ebrei e cristiani, considerata cosa deprecabile. La risposta fu immediata perché già il al proseguimento nella città dell'insegnamento universitario: in caso contrario se ne prevedeva il trasferimento a Pavia, nelle ...
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ACCORSO (latinizzato dapprima in Accursus, poi comunemente in Accursius, ritradotto nella forma Accursio, oggi la più usata; anche Accorso Fiorentino o da Bagnolo; chiamato a volte senza fondamento Accurzio, [...] coi Lambertazzi (ghibellini) nel 1274, poterono poi tornare in città, e se ne hanno notizie fino al 1356.
La lunga permanenza , celebrato come nessun altro al suo tempo, non è la cosa più verosimile. Ed è documentata, all'opposto, l'appartenenza d ...
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CORRADINI, Camillo
Francesca Socrate
Nacque ad Avezzano il 23 apr. 1867 da Gaetano, artigiano, e da Anna Maria Donsanti.
Trasferitosi a Roma, dove si era iscritto alla facoltà di giurisprudenza, dopo [...] una cosa piuttosto misteriosa, che potrebbe lusingare il mio amore proprio di uomo politico, se non e popolare, si vedano G. De Rosa, La legge Daneo-Credaro e la scuola popolare, in Rass. di politica e storia, III (1957), 34, pp. 19-32; 35, pp. ...
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CARA (di Cara, Kara), Pietro
Angela Dillon Bussi
Nacque a San Germano Vercellese, figlio di Giovanni, intorno al 1440, da una famiglia che prima di lui non aveva mai avuto componenti illustri e che [...] diretti sia collaterali.
È indubbio che egli provenisse da una casa agiata, se già il padre, come poi il C. stesso, era stato mandato 1468 egli vi era certo già partecipe della cosa pubblica dal momento che in una riunione del 10 di tale mese il ...
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CASTANIA, Blasco Lanza barone di
Roberto Zapperi
Nacque a Catania nel 1466.
Secondo una tradizione inaugurata dallo stesso C. e rivendicata poi tenacemente dai suoi discendenti che la fecero accreditare [...] la casa. Cosa che un gruppo di scalmanati guidati da Federico Imperatore, uno dei nobili più in vista della la sua consumata abilità, riuscendo a scagionarsi. Se sia stato ricondotto a Tripoli o detenuto ancora in Sicilia non è noto. Certo è solo che ...
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DANDOLO, Fantino
Giuseppe Gullino
Nacque da Leonardo a Venezia, a S. Luca, nel 1379.
Il padre - uno dei quattro "amici" ricordati dal Petrarca nel De sui ipsius et multorum ignorantia - era allora cavaliere [...] le due Repubbliche stabilirono di prendere la cosa sul serio, e designarono arbitro della Senato al papa, con la quale se ne raccomandava l'elezione al vescovato di Padova, ed altra del 29 apr. 1451, ancora in difesa del D., Ibid., Senato. ...
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DAL POZZO, Giuseppe Maria Ferdinando
Marco Gosso
Di famiglia di origine alessandrina, quintogenito di Angelo Francesco, quinto conte di Castellino e San Vincenzo, e di Teresa Cristina Della Valle Galliziano, [...] di equidistanza che, se non gli impediva di schierarsi per l'una delle due parti in conflitto, gli vietava stato creato barone dell'Impero.
Forte della persuasione che i re sono una cosa sola con i loro popoli, e che chi ha servito questi ha perciò ...
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MERTEL, Teodolfo.
Carlo Fantappiè
– Nacque da Isidoro e da Maria Francesca Lunadei nella località di Allumiere, allora parte della Comunità di Tolfa, presso Civitavecchia, il 9 febbr. 1806.
Il padre, [...] sfera della cosa pubblica. Nel suo archivio si trovano appunti tratti dai volumi di Fr. Guizot sulla democrazia in Francia, . R. Roberti e dal luogotenente generale C. Zucchi. Anche se questa commissione non svolse alcuna attività, il 17 genn. 1849 ...
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LAMPREDI, Giovanni Maria
Fabrizio Vannini
Nacque il 6 apr. 1731 a Rovezzano (Firenze), da Gaetano di Cosimo, "fornaio di fuori la porta a S. Friano" (Firenze, Biblioteca nazionale, Mss., Nuovi Acquisti, [...] e bisogna essere ben stupidi per non conoscere cosa vuol dire avere un padrone" (testo in Timpanaro Morelli, 1978, pp. 176 s diritti naturali degli Stati; quindi può essere giusta solo se è necessaria defensio di tali diritti. Sulla scorta di Grozio ...
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BICHI, Antonio
Gaspare De Caro
Nacque a Siena il 30 maggio del 1614, da Firmano, appartenente all'antica e nobile famiglia cittadina dei marchesi di Scorgiano, e da Onorata Mignanelli, sorella uterina [...] promettesse più volte al nunzio "et in voce, et in scritto, che non lassarebbe fare cosa alcuna contro della bolla", come scriveva morale dei suoi avversari, il nunzio non seppe vedere se non una mera questione disciplinare, come del resto lo ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...