BICHI, Carlo Giacomo
Gaspare De Caro
Nacque a Siena, da Galgano, marchese di Rocca Albegna, il 6 maggio 1639. Destinato dalla sua condizione di cadetto alla carriera ecclesiastica, iniziò questa con [...] Signore che se fra il termine di quaranta giorni non stabiliva la pace coi Venetiani et ritornava in Constantinopoli, essi religiosa del Borbone: ma proprio per il significato che la cosa avrebbe assunto il B. dovette rifiutarsi e di conseguenza il ...
Leggi Tutto
FERRAROTTO, Vincenzo
Rosario Contarino
Nacque a Messina nel 1559 da Antonino, originario di Lentini, città nella quale la famiglia Ferrarotto fu ascritta nel 1458 "nella mastra della dignità senatoria" [...] a tal fine egli sviluppa un'indagine, in cui l'erudizione, fatta di citazioni e sua eccezionale posizione topografica. Ma se la "natura" ha privilegiato scompartiva gli offici, e le fatiche, riconoscendo ogni cosa, e dando animo a tutti" con il piglio ...
Leggi Tutto
BONSI, Antonio
Roberto Zapperi
Di antica e nobile famiglia fiorentina, nacque in data imprecisata nella seconda metà del secolo XV da Domenico.
Studiò legge a Pisa e, conseguito il dottorato, insegnò [...] s'aveva, e se parte alcuna rimasa ne gli era, questa venuta gliela tolse tutta. Onde non fu prima in Camerata nella villa de' Gaddi arrivato, che la Signoria, senza volere udire o intendere cosa nessuna, gli mandò ...
Leggi Tutto
BEVILACQUA, Luigi
Gaspare De Caro
Nacque a Ferrara nel 1616 da Francesco e da Virginia Turchi. Addottoratosi in diritto civile e canonico nello Studio di Ferrara nel 1635, al principio di questo stesso [...] interessi degli eretici. In pratica però il B. prese attiva parte, anche se non sempre ufficialmente, a Sembra che anche il B. fosse stato contagiato dal morbo e la cosa pare confermata dalla sua morte repentina, avvenuta poco dopo il suo ritorno a ...
Leggi Tutto
GIARDINI, Pietro
Angela Asor Rosa
Nacque a Ravenna, presumibilmente nella seconda metà del sec. XIII, da Giardino, di professione notaio.
Il G. è noto soprattutto dalla testimonianza di Giovanni Boccaccio, [...] risplendente nel viso, venire a lui […]. Per la qual cosa, restando ancora gran pezzo di notte, mossisi insieme, vennero fosse, e in quella trovarono alquante scritte, tutte per l'umidità del muro muffate e vicine al corrompersi, se guari più state ...
Leggi Tutto
BELLENCINI, Bartolomeo
Luigi Prosdocimi
Nato a Modena nel 1428, fu cultore e professore di diritto canonico le, successivamente, uditore della Sacra Romana Rota. Compì i suoi studi giuridici a Ferrara, [...] 1478. Fu sepolto a Roma in S. Maria del Popolo.
La sua produzione scientifica si ri duce a non molta cosa, ma per qualità è contemporaneo. Esse vennero stampate a Venezia nel 147577, come opera a sé stante (cfr. Hain, nn. 2759-60), e ripubblicate poi ...
Leggi Tutto
BALDOLI, Silvestro (Silvester Aidolus o Baldolus; Silvestro Badoli)
Riccardo Capasso
Nato a Foligno da Giovanni Battista verso la metà del sec. XV, fu essenzialmente giureconsulto, anche se ricoprì delle [...] dovette svolgere con grande perizia l'importante compito se Alessandro VI gli conferì (10 sett. 1495) ), sembra che abbia anche tradotto l'opera del Machiavelli in latino, ma la cosa appare impossibile, per motivi cronologici. La sua attività di ...
Leggi Tutto
BICHI, Metello
Gaspare De Caro
Nacque a Siena nel 1541, da Alessandro e da Porzia di Giovanni Sozzini. Indirizzato dapprima agli studi giuridici, si addottorò nello Studio senese in diritto civile e [...] Paolo V aveva bisogno; ma se essa si esprimesse poi nelle non è dato sapere, sebbene la cosa appaia verosimile.
Il pontefice premiò i F. Bandini Piccolomini,Berlino e la sua corte nell'anno 1696, in La Rass. naz., XXXIX(1888), p. 589; P. Gauchat, ...
Leggi Tutto
cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...