BENCI, Piero, detto il Pollaiolo
Marco Chiarini
Come per il fratello Antonio, il soprannome è derivato dal mestiere paterno; nacque fra il 1441 e il 1443 a Firenze, terz'ultimo di sei figli, da Iacopo [...] fantasticò che Antonio avesse imparato da lui l'arte della pittura: cosa poco verosimile, e da volgersi in rapporto inverso, se il B. risulta sempre a latere rispetto al fratello e se, a partire dal 1460, egli appare nelle fonti, nei documenti e ...
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PINTORI, Giovanni
Roberto Cassanelli
PINTORI, Giovanni. – Nacque, penultimo di sei figli, il 14 luglio 1912 a Tresnuraghes (Oristano), piccolo centro presso Bosa, sulla costa orientale della Sardegna, [...] è sottopittura”, ma semplicemente altra cosa dalla pittura, con un suo linguaggio autonomo e in rapporto sì con la pittura direzione di Olivetti, il lungo sodalizio s’interruppe (anche se non del tutto la collaborazione, che proseguì per qualche anno ...
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CASELLA
Luciano Tamburini-Laura Gigli
Famiglia di artisti originari di Carona (presso Lugano) registrati dal XVI secolo per la loro attività in tutta l'Italia: da Palermo a Pordenone, da Todi a Brescia, [...] (Schede Vesme, II, Torino 1966, p. 450). Se - cosa non certa - si trattasse di Giovanni Battista, sarebbe Per i singoli artisti, di cui si è trattato nel testo, oltre alle voci in U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, pp. 108-110, si vedano: ...
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GRANDI, Giovanni Girolamo (Gian Girolamo, Girolamo)
Michele Di Monte
Figlio del lapicida vicentino Giammatteo e di Eva Brunello, nacque a Padova, dove il padre si era trasferito da qualche anno, nel [...] compiti in cui la bottega dei lapicidi padovani venne impegnata.
Non si sa precisamente incosa consistettero gli e cesellatore dovevano essere stimate e ricercate, se i documenti dell'Archivio dell'Arca attestano, in data 10 dic. 1557, un nuovo ...
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GALLERANI, Cecilia
Carlo Alberto Bucci
Nacque a Milano nei primi mesi del 1473, molto probabilmente nella casa situata nella parrocchia di S. Simpliciano dove dal 1455 vivevano il padre Fazio e la madre [...] del suo tempo con "quella sua inamorata che 'l tene in castello et da per tutto dove il va, a la quale la G. rimase nel Castello. La cosa certa è, invece, che non uscì preferisce morire piuttosto che sporcarsi. Se la giovane del ritratto di Cracovia ...
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FANTI, Sigismondo
Giovanna Ernst
Le notizie riguardanti la vita e la figura del F. sono molto scarse e si ricavano per la maggior parte da quanto l'autore dice di sé nelle due opere che ci sono pervenute. [...] Scala fortunae, De ludis diversis, Super laminas planetarum. Ma anche se nel novembre 1526, con la licenza di stampa per il Triompho reso conto "ogni cosa essere fantasme, bararie, finctione, tradimenti" e che "in verità ogni cosa è summa stulticia, ...
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CIACCHERI, Antonio
Isabelle Hyman
Figlio di Manetto di Ciando e di una Nicolosa, nacque nel 1404 o 1405 a Firenze.
L'incertezza della data di nascita proviene dalla confusione delle sue prime portate [...] e disegnio di tre modelli...", ma non è specificato a che cosa questi si riferissero (Guasti, 1857, doc. 272).
Nel quarto e la cupola della crociera, considerata difettosa in quanto pesante e scura.
Anche se la qualità del lavoro del C. fu criticata ...
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COBAERT, Jacob Cornelisz (Cope fiammingo, Giacomo Coppe, Coppa, Coppeio, Cop, Cobar, Cobbet, Cobet)
Luigi Ficacci
Originario di una ignota località delle Fiandre, la sua data di nascita, sconosciuta, [...] di Virgilio Crescenzi fatto per "liberalità sua et per fare cosa grata a m. Jacomo Cobaert" (Röttgen, 1969). L' furore malinconico: "quest'uomo non se la faceva con veruno, e vivea come una bestia, né voleva, che in casa sua v'entrasse uomo, ...
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CANTONI (Cantone), Simone
Ennio Poleggi
È il rappresentante più noto di una famiglia di architetti, attiva da molte generazioni, che doveva concludere con lui e con il fratello Gaetano la sua discendenza. [...] il maestro: "Immaginatevi se io possa essere in stato a poter introdurre un miglior gusto d'architettura in questa città; e far a Gorgonzola di sei piani, uno diverso dall'altro, "cosa facile da dirsi ma difficile da disegnarsi ed eseguirsi" commenta ...
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CAMPI, Bartolomeo
Maria Pia Rossi Pernier
Marcello Terenzi
Secondo la tradizione nacque a Pesaro da Bernardino, orefice. Nel 1545 era membro del Consiglio comunale di Pesaro (Pesaro, Bibl. Oliveriana, [...] per sua natura ad alza peso maggiore".
Non sappiamo in che cosa consistesse il dono che la città di Pesaro gli di notevole preparazione e bravura se fu al servizio del re di Francia e del duca d'Alba. Che egli fosse in Francia già alla fine del ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...