Soltanto una volta riaperti gli occhi al mattino, la luce del giorno ci rivela l’inganno dei sogni. Fino allo scampanellio della sveglia, il mondo onirico, con i suoi fantasmi e i suoi miraggi, ci appare [...] nel Menone: «[…] nulla vieta che chi si ricordi di una cosa – ciò che gli uomini denominano apprendimento – costui scopra anche Uguale, insé assolutamente eccellente. Perciò la conoscenza dell’uguale – o, più esattamente, la conoscenza in generale – ...
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Nel 1976 veniva pubblicato il saggio Storia sociale dei processi cognitivi di A. Lurija, sociologo e psicologo sovietico che negli anni ’30 era stato inviato in Asia centrale per condurre alcuni studi [...] risponde fornendo esempi. Socrate gli fa dunque notare che in tal modo la virtù insé non è stata definita. È qui, per il filosofo Sini arriva ad affermare che il linguaggio non era una “cosa” prima di poter essere trascritto: esso si è oggettivato ...
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Ero assorto nei miei pensieri. Rimuginavo fra me e me alcune parole che erano uscite per caso dalla bocca del mio nipotino più piccolo, un promettentissimo Esagono di lucentezza inconsueta e di perfetta [...] formalismo quadridimensionale?
Innanzitutto proviamo a chiarire cosa si intende per “dimensione”. Le tre dimensioni La loro tendenza è radicale. D'ora in poi lo spazio insé e il tempo insé svaniranno completamente fino a diventare mere ombre e ...
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Nella vita di tutti i giorni siamo continuamente esposti a suoni e rumori, a tal punto che è noto
ormai a tutti il concetto di inquinamento acustico e sempre più persone scelgono di dormire o
studiare [...] che cosa siamo
in grado di distinguere la voce del nostro cantante preferito dallo stridore delle rotaie?
La risposta, che può sembrare ovvia, è che, se i timpani non registrano alcuna variazione nella
ricezione dei diversi suoni, per l’orecchio ...
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Medea è una figura mitica immortale nella tradizione letteraria antica e moderna. Si tratta dell’eroina della Colchide che, innamoratasi di Giasone, tradisce la propria patria e il re Eeta, suo padre, [...] più fondante resta il rapporto con se stesso, la comprensione di sé, la presa in carico della propria esistenza, il passaggio il mondo della mitologia di ogni tempo e luogo. Che cosa rende allora la Medea euripidea così affascinate e scandalosa?
...
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Nell’ambito della cultura rinascimentale, la musica era un’arte che andava formando la propria identità anche storica. I fattori che determinano la presa di coscienza dell’arte musicale fra la fine del [...] ordini con tal disposizione, che 'l tutto corrisponda a queste parti, e si vegga il medesimo esser sempre ed in ogni cosa tal che non discordi da se stesso, ma faccia un corpo solo di tutte queste bone condizioni; di sorte che ogni suo atto risulti e ...
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C’era una volta un albergo grande, tanto grande da avere un numero infinito di stanze, tutte occupate da cordiali ospiti che vi soggiornavano per rilassarsi. Un bel giorno alla reception arriva un uomo [...] proprietario lo guarda e aggiunge: «Ma no, cosa ha capito? Anche se siamo al completo le troverò una stanza, dovrà attendere stessa cardinalità (o, se preferite, lo stesso numero di elementi), se si possono mettere in corrispondenza gli elementi di ...
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«Noi, nella misura in cui possiamo dire “io”, siamo la nostra memoria». Queste sono le parole di Umberto Eco per descrivere uno dei misteri più complessi e affascinanti della nostra mente. Un mistero che [...] e allo stesso modo Cicerone afferma: «sapere è ricordare».
Cosa c’è alla base di questa straordinaria facoltà che dall’antichità o consolidati, e quindi trasferiti in quella a lungo termine, anche se alcuni di essi possono entrarvi direttamente ...
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“Mi sono trasferita a Perugia dalla Puglia quando avevo dodici anni per via del lavoro di mio padre, che fa il medico”.
“Ricordo il giorno in cui salutai la mia migliore amica delle elementari che partiva [...] genere nuovo, la cosiddetta «satira del villano». Anche se si tratta di un’etichetta storiografica ed estetica estremamente precaria nato e già mirabilmente adorno e vestito, riceve in dono il villano come una cosa priva di valore, di cui servirsi a ...
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Artificem gnarum […] laudent per secula gentes.
Che le genti lodino nei secoli l'abile artefice!
(Iscrizione autocelebrativa di Nicholaus, lunetta del portale maggiore della cattedrale di Ferrara, 1135 [...] consapevolezza della propria unicità, della propria autorialità: al collezionista, spesso, non importa tanto l’opera insé – forse neppure la guarda, se non dopo averla acquistata –, quanto il suo autore. Non ci capita quotidianamente di sentire: «Il ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...
NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente passivo del verbo νοεῖν "intelligere")...
Potere di fatto sulla cosa che si esprime attraverso il compimento di atti corrispondenti all’esercizio di un diritto reale (art. 1140 c.c.), per cui un soggetto, indipendentemente dal fatto che sia o no titolare del diritto di proprietà o di...