BIANCHI, Giovanni
Angelo Fabi
Comunemente noto come Janus Plancus, nome che egli stesso si diede, con cui pubblicò la maggior parte dei suoi scritti e che venne anche italianizzato in Iano o Giano Planco. [...] affidò qualche incarico, ma la parte da lui avuta nella cosain effetti fu trascurabile. Andate deluse le speranze di ottenere la relazione di due operette composte dal sig. Planco in lode di se medesimo... (Firenze 1749).
Al suo ritorno a Rimini, ...
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DE FELICE, Renzo
Emilio Gentile
Nacque l’8 aprile 1929 a Rieti, figlio unico di Vittorio e Giuseppina Bonelli. La madre era originaria di San Marino, il padre, un funzionario delle dogane, era stato [...] le «generalizzazioni assolutamente insostenibili», che impedivano di conoscere «cosa fu veramente il fascismo, di come e perché in certi momenti esso riuscì incontestabilmente a raccogliere attorno a sé la grande maggioranza degli italiani. Il che ...
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CANTU Cesare
Marino Berengo
CANTÙ Cesare. -Nacque a Brivio, in Brianza, il 5 dic. 1804 da Celso e da Rachele Gallavresi.
I suoi primi ricordi sono legati alla figura del nonno Ignazio, che, dopo aver [...] mai di stabilire in che cosa l'eresia consista (come invece farà, ad esempio, tre lustri più tardi, in un'opera certo negli ultimi scritti, sino alla morte, il C. aveva riconosciuto insé il letterato che, contro la volontà dei potenti, parla a nome ...
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CUSTODI, Pietro
Livio Antonielli
Nacque il 29 nov. 1771 a Galliate, presso Novara, da Giuseppe, originario di Inveruno, e da Geltrude Milanesi. All'età di soli tre anni rimase orfano di padre, per cui [...] il C. svolgeva nella posizione di capodivisione; ma della cosa non se ne fece poi nulla, perché con il 1° , pp. 150 s.; A. Tadini, Ancora della vita e degli scritti di P. C., in Boll. stor. per la provincia di Novara, XXI (1927), pp. 72-75, 179-184, ...
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BOITO, Arrigo
Emerico Giachery
Nato a Padova il 24 febbr. 1842 da Silvestro e da Giuseppina Radolinska, fu battezzato coi nomi di Enrico Giuseppe Giovanni.
Scarse le notizie sull'infanzia. Dopo un periodo [...] B. stesso un decennio dopo la prima edizione, definendola "una matta cosa", "una stramberia poetica perdonabile a vent'anni, a trent'anni meno abbia voluto seguire il senso della parola presa insé, secondarne lo specifico e angusto significato, nell' ...
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FOA, Vittorio
Andrea Graziosi
Nacque a Torino il 18 settembre 1910, terzogenito di Ernesto Ettore (1871-1966) e di Lelia Della Torre (1883-1968).
I fratelli maggiori, Anna (1908-2006) e Giuseppe (1909-1996), [...] ma Vittorio si definiva un ebreo assimilato e «i discorsi d’identità insé lo interessavano poco, gli sembravano banali» (ibid. , pp. FIOM, che orientò in base all’idea che fosse necessario capire cosa era diventata la fabbrica in modo da poter dare ...
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COCCHIARA, Giuseppe
Pietro Angelini
Nacque il 5 marzo 1904, da Giuseppe e da Antonina Insinga, a Mistretta, in provincia di Messina, un borgo di montagna dalla struttura sociale chiusa e dalla economia [...] " il gesto originario primitivo. La tesi è, insé, oggi, difficilmente condividibile: va comunque riconosciuto al C valutata se si tratta alla stessa stregua di una cosa morta e che, invece, il suo vero significato può essere colto soltanto se si ...
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DALLA CHIESA, Carlo Alberto
Vittorio Coco
La famiglia di origine
Nacque a Saluzzo, in provincia di Cuneo, il 27 settembre 1920, da Romano e da Maria Laura Bergonzi. Il padre, di origine emiliana come [...] ', in forma di dattiloscritto. In verità, fin dai giorni immediatamente successivi, più che del successo insé, mafia Tommaso Buscetta, riferendosi a conversazioni avute in passato con alcuni esponenti di Cosa nostra, fu il primo a parlare di un ...
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GIORDANI, Pietro
Giuseppe Monsagrati
, Nacque a Piacenza il 1° genn. 1774 da Giambattista, possidente, e da Teresa Sambuceti. La sua infanzia, travagliata da problemi di salute che ne minavano - e [...] che forse nasceva dalla propensione a chiudersi inse stesso e nella salvaguardia della propria dignità ). Un po' ingenerosamente F. De Sanctis giudicò questa amicizia "la più cara cosa che [del G.] ricorderanno i posteri" (Saggi critici, a cura di L ...
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ANCESCHI, Luciano
Niva Lorenzini
Nacque a Milano il 20 febbraio 1911 da Giovanni, industriale, e Agar Zambonini, casalinga, secondo di quattro fratelli (Luigi, Mario, Anna Maria). Il 5 settembre 1938 [...] parlare di me, si sa; ma dei miei genitori dirò qualche cosa, perché lo meritano. Mia madre di nervi acuti fino all’eccesso mio padre fu un costruttore prudente, paziente, sicuro, chiuso insé, ma a tratti proprio amabilissimo, e sempre vero. Io ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...