Critico letterario, filosofo e uomo politico italiano (Morra Irpina 1817 - Napoli 1883). Massimo esponente italiano della critica romantica, formulò le sue originali teorie partendo dal concetto hegeliano [...] alla cosa espressa, ammettendo quindi come lecito qualsiasi linguaggio, anche quello dialettale: ideale cui si attiene in certo opere. Da un Medioevo ascetico, forte di passioni pur se temperate dalla Scolastica (Dante), si passa, secondo il De ...
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Diritto
C. del negozio giuridico Intesa da alcuni in senso soggettivo come l’ultimo motivo determinante della volizione negoziale, viene rappresentata oggi dalla dottrina prevalente quale la ragione e [...] ’identificazione dell’azione esercitata (cosa giudicata), la c. petendi ha rilevanza in tutti quegli istituti la cui nell’ordine fenomenico è pur sempre soltanto la successione, se anche regolare e costante), contro la concezione della causalità, ...
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Nell’esperienza giuridica e politica romana, attività mediante la quale un determinato soggetto od organo integrava gli effetti dell’attività di un altro, di per sé non sufficiente a produrli pienamente. [...] cui il popolo non sarebbe stato validamente in grado, da sé, di adottare qualsivoglia decisione. A tale acquirente contro l’evizione di un terzo (vittoriosa rivendicazione della cosa stessa); ma a rafforzare la situazione giuridica dell’attuale ...
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giòchi, teorìa dei Modello matematico per lo studio delle 'situazioni competitive', in cui cioè sono presenti più persone (o gruppi di persone, o organizzazioni) dette appunto 'giocatori', con autonoma [...] , a cominciare dal famoso equilibrio trembling hand definito da Selten.
Pur se impossibile spiegare in poche parole che cosa propongano i vari concetti di equilibrio, si può dire, in accordo con Aumann, che tutti hanno alla radice l’idea che un ...
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Chimica, fisica, tecnica
Termine che, con opportuna specificazione, indica una certa proprietà di un corpo o di un sistema, talvolta con valore soltanto qualitativo, più spesso con una precisa determinazione [...] non minore di circa 3∙10–4 rad; ciò equivale a dire che, se Iv è l’ingrandimento visuale dello strumento, deve essere 3∙10–4/Iv≥1 su chi ha quanto p. su chi e che cosa. Si può distinguere, in questo senso, fra una concezione elitista del p. politico ...
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schiavitù Condizione propria di chi è giuridicamente considerato come proprietà privata e quindi privo di ogni diritto umano e completamente soggetto alla volontà e all’arbitrio del legittimo proprietario.
Antropologia
Da [...] che cercare definizioni minime dell’istituzione o di cosa sia uno schiavo. Se, per es., per s. si intendesse aumentata da un terzo alla metà se il fatto è commesso in danno di minore degli anni 18; se è diretto allo sfruttamento della prostituzione ...
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Diritto
Esigenza di un bene, cioè di cosa atta alla soddisfazione di un bisogno umano e individuale e quindi a contenuto non solo economico, ma anche morale, religioso, scientifico, sentimentale, umanitario.
Interesse [...] i., non sono cioè capitalizzati; esso si calcola con la formula I=C r t/100 se il tempo è espresso in anni, ovvero I=C r t/36.500 se il tempo è espresso in giorni; composto, quando gli i. vengono capitalizzati alla fine di ogni anno; si calcola con ...
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Poeta italiano (Val di Castello, nella Versilia, 1835 - Bologna 1907). Crebbe "selvatico" nella Maremma toscana, dove il padre, Michele, un liberale già carbonaro, era medico condotto. Andò poi a Firenze [...] poesia: a un periodo di preparazione, in cui, come scrisse egli stesso, fa elevare: eloquenza intima che è una sola cosa con la poesia. Certo, accanto a discorsi su minori dei secc. 17º-18º. Anche se difetta di un pensiero organico e coerente, la sua ...
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Pronome di 1ª persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé stessa. Sia nel linguaggio della filosofia e psicologia sia nell’uso corrente, designa la personalità [...] dall’ambito della psicologia sperimentale (indirizzo behavioristico), è diventato attuale in relazione ai problemi della personalità e della motivazione, anche se spesso come ‘immagine di sé’.
In S. Freud il concetto di io è ancorato alla dinamica ...
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Breve narrazione per lo più in versi. Quando si parla di f. come genere letterario, ci si riferisce comunemente a quella i cui caratteri fondamentali furono segnati già da Esopo e universalmente diffusi [...] creatore della f. fu Esopo; ma, anche se f. si incontrano sporadicamente in vari scrittori greci e latini, colui che ne fissò book di R. Kipling (1894-95), che però è altra cosa dalla f. e dalla fiaba. Alla tradizione favolistica vera e propria ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...