Nato il 2 marzo 1817 a Nagyszalonta, oggi Salonta-Mare (Romenia), morto il 22 ottobre 1882 a Budapest. Insieme col romanziere Jókai e col Petöfi è il maggior poeta classico della letteratura ungherese. [...] di Buda (1864), prima parte di una trilogia rimasta frammentaria, in cui è evocata la lotta fratricida dei re unni Buda e Attila al nemico, con grida e con urli, che cosa farebbero se avessero ancora della polvere a loro disposizione. Naturalmente il ...
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Dal punto di vista strettamente speculativo, caso, o evento casuale, è quello che si produce al di fuori e indipendentemente dalla serie determinata delle cause e degli effetti. È quindi evidente che il [...] cui resisti non potest e simili, espressioni tutte che insé compendiano gli elementi sostanziali compresi nella nozione del caso
L'impossibilità si distingue: in fisica, esempio tipico la perdita della cosa dovuta; in giuridica, nascente cioè da ...
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Poeta danese, autore di delicate conosciutissime fiabe, nato a Odense il 2 aprile 1805, morto a Copenaghen il 4 agosto 1875. Egli stesso intitolò la sua autobiografia Mit Livs Eventyr (La fiaba della mia [...] candore del sentimento e la gioia di vivere, la fede insé e in tutte le cose che esistono, l'abbandono infantile e guida. Il mondo umano e il mondo della natura sono una cosa sola, e una fondamentale bontà e bellezza nel mondo umano riflette ...
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Figlio d'un Ateniese e d'una schiava di Tracia, solo per metà greco quindi, discepolo, in età matura, di Socrate e, già prima, di Gorgia e d'altri sofisti, Antistene fu il fondatore della scuola che chiamarono [...] cose si possono tutt'al più comparare ad altre, non definirle; si potrà dire d'una cosa qual'è rispetto ad altre, non dire quale sia insé stessa.
Un nominalismo schietto, adunque, questo d'Antistene, che è, insieme, uno schietto individualismo. Dell ...
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L'ordinamento amministrativo delle acque pubbliche ha trovato una più completa disciplina nel testo unico 11 dicembre 1933, n. 1775, emanato in virtù della delegazione di poteri conferita al governo con [...] 87); l'autorità può anzi imporre le opere atte a migliorarlo (art. 86).
In armonia, poi, con la legge 12 gennaio 1933, n. 141, che, falsa applicazione della legge e per violazione della cosa giudicata; se la sentenza è annullata, la causa è rinviata ...
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Filosofia. - È un atto spirituale, il cui valore è soltanto soggettivo, e che invece è affermato come concreto. Quante sono le forme in cui l'attività spirituale si concretizza, tante le forme in cui l'errore [...] con F. C. S. Schiller. Ma se si è soggiunto (Croce), "l'errore preso insé è inesistente e irreale", bisogna proporsi il o l'errore di diritto ogni qual volta l'agente vuole qualche cosa di contrario alle leggi, ma solo quando l'agente che invoca l ...
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Patrizio danese, nato il 14 dicembre 1546 nella proprietà paterna di Knudstrup (Scania, allora appartenente alla Danimarca). Fu allevato presso uno zio paterno, Jörgen, a Tostrup. Destinato agli studî [...] legali, mostrò in età ancor giovane la sua propensione per l'astronomia, ammirandone come cosa divina le sicure previsioni ", ma eccessivo anche per lui, che non poteva riunire insé tutte le attitudini diverse dei tre grandi suoi continuatori, Kepler ...
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ROLLAND, Romain
Musicologo e letterato, nato a Clamecy (Borgogna) il 25 gennaio 1866. S'indirizzò a studî umanistici il cui svolgimento lo condusse a dirette ricerche nei varî centri culturali d'Europa, [...] sembra se non per la minore fermezza dell'impostazione estetica: qua e là una terminologia incerta e, cosa più grave più chiaro e legittimo, proprio in virtù di quel suo perseguire nel fatto artistico (insé stesso analizzato, certo, compiutamente) ...
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Nel suo significato più generale il termine denota chi si leva al disopra degli altri in quanto è potente, forte, di nobile stirpe (Hesych., Gloss., s. v.). La figura dell'eroe non è propria soltanto della [...] morali del gruppo umano che l'ha foggiato. L'eroe porta insé il duplice concetto di operatore d'imprese gloriose (eroe dell'epopea II, 110; XIII, 629; Od., II, 15). In Esiodo l'eroe è già qualche cosa di mezzo fra gli dei e gli uomini (ἠμιϑεος " ...
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Poeta latino, nato in Alessandria d'Egitto. Lo conferma egli stesso (Carm. min., 22, 20 Birt) considerando Alessandro Magno conditor... patriae (cfr. anche Carm. min., 19,3, nostro cognite Nilo e Suida [...] 1710) chiusa da un distico greco inneggiante al poeta che riuniva insé lo spirito di Virgilio e la musa di Omero. Presumibilmente poco in disgrazia di Stilicone. Continuare un poema in onore di persona nemica al protettore, era evidentemente cosa ...
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cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...
se
sé pron. rifl. [lat. sē] (radd. sint.). – 1. Forma forte della declinazione del pron. rifl. di 3a pers.; si usa soltanto quand’è riferito al soggetto (maschile o femminile, singolare o plurale) o nelle frasi enunciate con verbo all’infinito...