LEONE X, papa
Marco Pellegrini
Giovanni de' Medici nacque a Firenze l'11 dic. 1475, secondogenito di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini.
Oltre agli insegnamenti del precettore Gregorio da Spoleto, [...] per premunirsi contro il pericolo dell'isolamento diplomatico, la cosa da lui più temuta. In segreto, fece redigere una Domine (15 giugno 1520).
L'esordio di Carlo V fu giudicato dal papa deludente, a causa del rifiuto di condannare Lutero con ...
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CORBINELLI, Iacopo
Gino Benzoni
Nacque a Firenze, il 12 dic. 1535, da Raffaello (di Pandolfò di Tommaso, forse quel "conte Raffaello Corbinelli" che spedisce, il 3 genn. 1537, da Pisa una lettera al [...] nipote dell'autore Piero Guicciardini.
Pur severamente giudicata da quanti si impegneranno nella ricostituzione dell' 1585, "il Boccaccio", purgato del 1582, "di Salviati". "Sciocca cosa a vedere il modo fratino di disertare i libri; et, quanto a ...
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BOTTARI, Giovanni Gaetano
Armando Petrucci
Giuseppe Pignatelli
Nato a Firenze il 15 genn. 1689 da Antonio e da Anna Morelli, iniziò a dieci anni lo studio dell'eloquenza e della lingua latina sotto [...] vedere la tanto desiderata soppressione della Compagnia di Gesù, da lui giudicata soltanto presagio di tempi migliori (Vat. lat. 10019, f. nasce come filologo volgare, anzi toscano, e non, cosa del resto improbabile nell'Italia d'allora, come filologo ...
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Annibale della Genga nacque a Genga, nel distretto e diocesi di Fabriano, il 2 ag. 1760. Figlio del conte Ilario e della contessa Maria Luigia Periberti, la cui famiglia era originaria di Matelica, apparteneva [...] trentaquattro voti (uno più del minimo indispensabile) per eleggerlo, cosa che avvenne il 28 sett. 1823. Il nuovo papa gli zelanti, traeva origine da una politica papale giudicata troppo personale, e che si alimentava trasversalmente dell' ...
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DE VITI DE MARCO, Antonio
Antonio Cardini
Nacque a Lecce il 30 sett. 1858.
Il padre, Raffaele De Viti, era stato adottato da un De Marco, per cui aveva assunto il titolo di marchese e il cognome De [...] 1975, p. 285; A. Cardini, A. D., p. 94). La cosa non ebbe peraltro attuazione pratica. Nel periodo in cui diresse, solo, il Giornale Bosnia Erzegovina, criticò la politica estera italiana giudicandola troppo incline a favorire la Triplice Alleanza. ...
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BON COMPAGNI (Bon-Compagni, Boncompagni) di Mombello, Carlo
Francesco Traniello
Nacque a Torino il 25 luglio 1804. Il padre, Ludovico, fu dal 1809 al 1814 procuratore generale per il dipartimento dell'Arno, [...] a Torino fino al 1843, quando fu nominato senatore, cioè giudice della Suprema corte del regno per le province piemontesi.
Amico di di concedere a tutti i cittadini pari "influenza nella cosa pubblica col voto".
Era intanto iniziata la sua carriera ...
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BATTISTI, Lucio
Alessandro Bratus
Nacque a Poggio Bustone, nel Reatino, il 5 marzo 1943, da Dea Battisti e Alfiero Battisti, impiegato amministrativo in una ditta che gestiva la riscossione delle imposte [...] (1966) – rifiutato dalla RAI perché la voce di Battisti era stata giudicata non adatta alla messa in onda (Ceri, 2008, p. 32) c’è in Anna non è una cosa scritta, non è una parte decisa a tavolino. È una cosa che ho inventato in studio, Lucio l ...
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DE FELICE, Renzo
Emilio Gentile
Nacque l’8 aprile 1929 a Rieti, figlio unico di Vittorio e Giuseppina Bonelli. La madre era originaria di San Marino, il padre, un funzionario delle dogane, era stato [...] nel 1962 gli fu rifiutata la libera docenza in storia moderna, cosa che provocò la pubblica protesta di Cantimori (Cfr. D. Cantimori fenomeno storico sia veramente prismatica e vada studiata e giudicata in tutte le sue componenti e non intesa come ...
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AGILULFO, re dei Longobardi
Ottorino Bertolini
Non longobardo di sangue, perché della stirpe dei Turingi, certo si era unito ai Longobardi quando avevano invaso l'Italia, e nelle loro schiere aveva [...] aveva ripreso le ostilità nel 601. Nulla di strano che giudicasse l'avvento di Eraclio al posto di Foca come un , perché era un suo consanguineo ed era stato l'aio dei suoi figli.
Cosa certa è, comunque, che A. del suo potere in questo settore usò non ...
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GIANFRANCESCO I Gonzaga, marchese di Mantova
Isabella Lazzarini
Unico figlio ed erede del capitano e vicario imperiale Francesco (I) e della seconda moglie di questo, Margherita di Pandolfo Malatesta, [...] . Gli Albertini e i loro fautori in città, a giudicare dagli atti del processo che li coinvolse in un secondo dell'esercito veneziano comportò la riduzione della metà delle condotte, cosa di cui i comandanti, primo fra tutti G., ebbero a ...
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giudicato1
giudicato1 (letter. ant. iudicato) agg. e s. m. [part. pass. di giudicare; come sost., dal lat. iudicatum, part. pass. neutro sostantivato di iudicare «giudicare»]. – 1. agg. a. Di persona, affare, questione su cui è stato pronunciato...
cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...