Sparta
Giorgio Cadoni
Nel secondo capitolo del libro I dei Discorsi, M., riproducendo quasi alla lettera alcuni dei più importanti luoghi del sesto libro delle Storie di Polibio (→), celebra la costituzione [...] vi) si riducevano al potere di eleggere, nella singolare maniera giudicata «puerile» da Aristotele (Pol. 1271a), i ventotto membri quiete di una città», se mai fosse possibile «tenere la cosa bilanciata in questo modo» (I vi 33). Il carattere ...
Leggi Tutto
FALDELLA, Giovanni
Lucia Strappini
Nacque a Saluggia, all'epoca in provincia di Novara (oggi Vercelli), il 26 apr. 1846, da Francesco e da Benedetta Barberis.
Il padre, proprietario terriero e medico [...] , gli è perché credo che a conoscere e a riferire che cosa sia e che voglia la società presente (scopo d'ogni arte 87 e pubblicato l'anno successivo (Milano), siamo alla prova giudicata da molti critici la più interessante e riuscita della vena ...
Leggi Tutto
LORENZETTI, Ambrogio
C. De Benedictis
Protagonista con il fratello Pietro e con Simone Martini della pittura senese del Trecento, L. è documentato a Siena e a Firenze dal 1319 al 1349 (Rowley, 1958), [...] tempesta lodata da Ghiberti ("per una storia picta mi pare una maravigliosa cosa"; Commentari, II, 10) e ammirata da Van Mander (16182) una tradizione agiografica locale che, verosimilmente giudicata troppo ardita, venne successivamente modificata in ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
L'oratoria
Stefano Ferrucci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’oratoria è un prodotto tipico della democrazia ateniese, nella quale compaiono [...] rimanda a una chiara scelta nell’attribuzione della funzione giudicante: il semplice cittadino porta i suoi valori (che si muove nel regno della parola scritta, non pronunciata – cosa di cui si giustificherà adducendo difetti di pronuncia e debolezza ...
Leggi Tutto
Guinizzelli (Guinizelli), Guido
Mario Marti
Non del tutto pacifica l'identificazione di questo rimatore del Duecento letterario italiano. A quella tradizionale, che lo voleva della famiglia dei Principi [...] il profilo giuridico, poiché operò attivamente in qualità di giudice (il suo nome si legge in atti giuridici a vita. La citazione di Vn XX 3 1-2 (Amore e 'l cor gentil sono una cosa, / sì come il saggio in suo dittare pone, e il " saggio ", cioè il ...
Leggi Tutto
BRIGNOLE SALE, Anton Giulio
Gaspare De Caro
Nacque a Genova il 23 giugno 1605, da Giovan Francesco, che fu doge nel 1635, e da Geronima di Giulio Sale. Per testamento del nonno materno, privo di discendenza [...] tenne i discorsi poi confluiti nel Tacito abburattato, e la cosa di per sé già rende dubbie le intenzioni e capacità innovatrici nel Tacito abburattato. Pubblicata soltanto nel 1643, quest'opera, giudicata "il titolo maggiore, se non unico, del B. ad ...
Leggi Tutto
DELL’ACQUA, Angelo
Enrico Galavotti
La formazione e i primi anni di ministero sacerdotale
Nacque a Milano, nel quartiere di Porta Ticinese, il 9 dicembre 1903 da Giovanni, meccanico, e Giuseppina Varalli, [...] , dai più – a partire dallo stesso Tosi – giudicata infelice, della costruzione del seminario di Venegono, distante da una ‘promozione’ di Dell’Acqua alla nunziatura di Parigi: cosa a cui si oppose Giovanni XXIII in persona che dichiarò che ...
Leggi Tutto
BENVENUTI, Giovanni Antonio
Giuseppe Pignatelli
Nacque a Belvedere (Ancona), in una nobile famiglia del luogo, da Giuseppe e da Maddalena Tosi, il 16 maggio 1765. Ordinato sacerdote a Iesi il 20 sett. [...] validità degli atti compiuti dal padre con quel titolo, cosa ritenuta inaccettabile a Roma. Comunque, la mutata situazione rendeva gen. Zucchi fece portare il B. ad Ancona. Qui, giudicata problematica ogni resistenza, per suggerimento del gen. P. D. ...
Leggi Tutto
Per metrica si intende l’insieme delle regole che governano il discorso poetico (o in versi), in quanto distinto da quello in prosa (in antico, oratio soluta, sciolta dalle regole della versificazione). [...] testi al più tardi quattrocenteschi – tale oscillazione è giudicata ammissibile, tenendo per ferma l’identità del verso metrico in «un contesto culturale entro il quale si ammette, come cosa scontata, la distinzione tra verso e prosa» (Beltrami 20024: ...
Leggi Tutto
NAZARI, Bartolomeo
Fiorenzo Fisogni
Nacque a Clusone, nel Bergamasco, il 31 maggio 1693 da Nazario e da Giacomina; quarto di sei fratelli, all’età di sei anni restò orfano della madre, morta di parto, [...] si caricarono di un’atmosfera sospesa che viene generalmente giudicata un limite dagli studi; l’artista, invece, ne perduto Ritratto del doge Grimani – e Milano. Non è chiaro cosa spinse l’artista a spostare l’asse delle proprie committenze e a ...
Leggi Tutto
giudicato1
giudicato1 (letter. ant. iudicato) agg. e s. m. [part. pass. di giudicare; come sost., dal lat. iudicatum, part. pass. neutro sostantivato di iudicare «giudicare»]. – 1. agg. a. Di persona, affare, questione su cui è stato pronunciato...
cosa
còsa s. f. [lat. causa «causa», che ha sostituito il lat. class. res]. – 1. È il nome più indeterminato e più comprensivo della lingua italiana, col quale si indica, in modo generico, tutto quanto esiste, nella realtà o nell’immaginazione,...