Patologo, nato a Vibo Valentia (Catanzaro) il 2 giugno 1877. Laureato a Napoli nel 1902, libero docente in istologia patologica nel 1909, professore di patologia generale nel 1924, insegna a Messina. Socio [...] nazionale dell'Accademia dei Lincei.
Ha compiuto profonde ricerche nel campo della patologia cellulare, sulla fisiopatologia della corteccia surrenale, dei tessuti emopoietici e del sangue, sul metabolismo dei lipidi e dei glicidi, sull'anafilassi, ...
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Malattia subacuta progressiva descritta da J. Foley e D. Denny-Brown (1955) in soggetti presenili. La sintomatologia, simile a quella della pseudosclerosi spastica di H. Creutzfeld e di A. Jakob (1920), [...] , atassia, stupor, demenza, con esito fatale in pochi mesi. È un processo degenerativo con marcata iperplasia astrocitaria (nella corteccia cerebrale, nel corpo striato e nel talamo) e con vistosa atrofia delle cellule granulari del cervelletto. ...
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pallestesia
Sensibilità profonda del sistema nervoso (detta anche sensibilità vibratoria) che si esamina facendo vibrare un diapason in corrispondenza di una superficie ossea non ricoperta da muscoli. [...] paziente, si diagnostica l’integrità della pallestesia o la sua perdita. Tale perdita può verificarsi per lesioni della corteccia cerebrale, della capsula interna, delle radici nervose posteriori e dei cordoni posteriori del midollo spinale (o nelle ...
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Professore di anatomia (n. Glencoe 1883 - m. 1958). Insegnò prima al Collegio Medico di Atlanta poi a quello della Cornell University. Nel 1937 suggerì l'ipotesi che i processi emozionali di origine corticale [...] e poi trasferiti, attraverso il fornice, ai corpi mammillari; da qui raggiungerebbero il nucleo anteriore del talamo irradiandosi poi alla corteccia del gyrys cinguli (circuito di Papez). Tra le sue opere sono Comparative neurology (1929) e, con W ...
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(XIII, p. 935)
Strutture neurofisiologiche delle emozioni. - Il termine e., per i suoi rapporti con il linguaggio comune, presenta un'intrinseca ambiguità ed è definito in modi diversi da autori diversi. [...] . − Fin dalla fine del 19° secolo è noto che l'espressione delle condotte emozionali non dipende primariamente dalla corteccia cerebrale.
Goltz (1892) per primo, e molti altri dopo di lui, hanno dimostrato che comportamenti emozionali ben organizzati ...
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Gli studî endocrinologici hanno raggiunto un considerevole ed ormai smisurato sviluppo e sempre più hanno posto in risalto che i molteplici problemi di pertinenza della fisiologia e della fisiopatologia [...] ad opera di A. Simpson, J. F. Tait, T. Reichstein e A. Wettstein, è stato isolato l'ormone della zona glomerulosa della corteccia, l'aldosterone, attivo sul ricambio idrominerale.
Nel 1955, ad opera di J. W. Conn, si è avuta la prima descrizione del ...
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In psichiatria, grave processo di deterioramento delle facoltà intellettive; di solito coinvolge le capacità mnesiche, le facoltà propriamente creatrici dell’intelligenza e i processi di sintesi del pensiero. [...] normale costituente delle vescicole sinaptiche a livello del tronco encefalico, dell’ippocampo, dell’amigdala, dello striato e della corteccia cerebrale. Gli aggregati si possono presentare in diverse forme come i tipici corpi di Lewy, i neuriti di ...
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Fisiologo (Londra 1889 - ivi 1977). Allievo di W. H. Gaskell e J. N. Langley, professore (1937-51) a Cambridge. Socio straniero dei Lincei (1947). È uno dei creatori della moderna neuroelettrofisiologia: [...] la registrazione dell'impulso nervoso, di una serie di ricerche di elettroencefalografia e di studî sui rapporti funzionali tra corteccia cerebrale e cervelletto. Nel 1932, assieme a Ch. S. Sherrington, ottenne il premio Nobel per la fisiologia o la ...
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Il complesso degli interventi chirurgici praticati sul cervello a scopo terapeutico: modificare l’andamento di alcune malattie mentali, attenuare le sofferenze indotte da alcune sindromi ossessive, migliorare [...] , mediante l’interruzione delle vie che uniscono il talamo alle regioni frontali, oppure con la distruzione di limitati distretti della corteccia prefrontale o del talamo, nel presupposto che i processi del pensiero siano legati soprattutto alla ...
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(App. II, I, p. 837)
L'importanza attualmente assunta dall'e. in neurologia e nello studio delle epilessie in particolare obbliga a una più ampia esposizione.
L'e. studia l'attività elettrica spontanea [...] voltaggio molto basso e risentono gli effetti dell'impedenza elettrica offerta dai tessuti e dai liquidi interposti fra la corteccia e il cuoio capelluto dove sono applicati gli elettrodi. Al più è possibile rilevare le componenti più tardive delle ...
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corteccia
cortéccia s. f. [lat. cortĭcea, femm. di corticeus, agg. di cortex -tĭcis «corteccia»] (pl. -ce). – 1. Nelle piante, la parte periferica del fusto e della radice: c. primaria, quella costituente il cilindro corticale, formata dai...