Ontogenesi dell'apprendimento
Gemma Calamandrei
(Laboratorio di Fisiopatologia di Organo e di Sistema, Istituto Superiore di Sanità, Roma, Italia)
Per un neonato di mammifero la capacità di apprendere, [...] come i roditori, a uno stadio dello sviluppo nel quale le strutture superiori, come l'ippocampo e soprattutto la corteccia, sono ancora in un relativo stato di immaturità funzionale. Il bulbo olfattivo riceve un input sensoriale dai recettori ...
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regola di Hebb
Modello formale di apprendimento elaborato dallo psicologo americano Donald O. Hebb negli anni Quaranta del secolo scorso, per cui l’apprendimento è spiegabile secondo tre ipotesi, ciascuna [...] dei neuroni corticali; a esso si fa comunemente riferimento, appunto, come regola di Hebb. La seconda ipotesi è che la corteccia sia un’enorme memoria associativa in cui il rafforzamento delle sinapsi abbia luogo non solo tra neuroni vicini, ma anche ...
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Natura e cultura nel linguaggio
Elizabeth Bates
(Center for Research in Language, University of California San Diego, California, USA)
In questo saggio vengono discussi la struttura, le origini, lo sviluppo [...] , emergono in tutti gli studi condotti, con materiale linguistico e non. Per esempio, l'attivazione di un'area della corteccia frontale chiamata giro cingolato anteriore appare in tutti gli studi in cui è coinvolto un compito del tutto nuovo, e molto ...
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Neuroscienze. Basi biologiche delle emozioni
Kevin S. LaBar
Joseph E. LeDoux
L'emozione rende la vita degna di essere vissuta e rappresenta uno degli stati mentali più caratteristici di Homo sapiens. [...] infatti, mentre i ratti che presentano lesioni dell'amigdala, a differenza di quelli non lesionati o con lesioni della corteccia, non reagiscono con il congelamento né agli stimoli sensoriali specifici né all'intero contesto sperimentale, i ratti con ...
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neuroimaging
Insieme di strumenti tecnologici e di procedure sperimentali per la visualizzazione del cervello in vivo, sia nei suoi dettagli strutturali e anatomici (neuroimaging morfologico), sia nel [...] l’elettroencefalogramma (EEG), grazie al quale è possibile analizzare il funzionamento normale o patologico della corteccia cerebrale registrando e trascrivendo su carta i tracciati che rappresentano l’attività elettrica spontanea del cervello ...
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Composto chimico eterociclico,
Riveste notevole interesse biologico, poiché entra a far parte di molecole di nucleotidi (FAD, FMN) che costituiscono il coenzima o il gruppo prostetico delle flavoproteine. [...] delle proprietà catalitiche. Con il termine f. si indica anche un colorante che si può estrarre dalla corteccia di quercitrone.
Il flavinadenindinucleotide (FAD) è formato da un residuo adenilico legato con legame pirofosforico alla riboflavina ...
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cellula mitrale
(*)
Neurone eccitatorio del bulbo olfattivo, struttura posta alla base del cervello dei Mammiferi, che riceve ed elabora le informazioni provenienti dai recettori olfattivi del naso. [...] . Gli assoni delle cellule mitrali – a loro volta – ritrasmettono tali informazioni in parte all’amigdala, alla corteccia piriforme, a quella entorinale dello stesso emisfero, e in parte al bulbo olfattivo dell’emisfero opposto. (*)
→ Olfatto ...
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In biochimica, sigla di vasoactive intestinal peptide, polipeptide appartenente al gruppo degli enterormoni (➔) e presente sia nell’intestino, dove stimola la secrezione elettrolitica e liquida della [...] , il glucagone e il peptide inibitore gastrico (GIP). Insieme alla colecistochinina, è il peptide più abbondante nel cervello, soprattutto nella corteccia cerebrale, nel lobo frontale e nell’ipotalamo, e per questo a volte è ascritto alla classe dei ...
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vigile, stato In neurofisiologia, condizione di completa presenza a sé stessi e all’ambiente. Questo stato è dovuto all’azione del cosiddetto sistema attivante, costituito dalla sostanza reticolare ascendente [...] e sensitivi delle varie categorie di recettori (esterocettori, propriocettori, enterocettori), e da quello interno, cioè dalla corteccia cerebrale, tramite le vie corticoreticolari e, al di fuori dei circuiti neuronali, per via umorale da sostanze ...
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Storia dei concetti e delle tecniche nella ricerca sulle reti neurali
Jack D. Cowan
(Department of Mathematics, University of Chicago Chicago, Illinois, USA)
In questo saggio descriveremo diverse ricerche [...] non in tutte. Da dove viene una simile organizzazione? Consideriamo, per esempio, la struttura delle connessioni tra retina e corteccia. Queste connessioni sono topo grafiche, cioè si può dire che esse formano mappe, in cui punti vicini sulla retina ...
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corteccia
cortéccia s. f. [lat. cortĭcea, femm. di corticeus, agg. di cortex -tĭcis «corteccia»] (pl. -ce). – 1. Nelle piante, la parte periferica del fusto e della radice: c. primaria, quella costituente il cilindro corticale, formata dai...