I cattolici e il sindacato: dall'estraneita alla partecipazione
Alberto Cova
Le origini: dalle leghe ‘bianche’ alla Cil
Trattare del sindacato nel quadro di una generale, vastissima riflessione sui [...] integrazione correttiva del suffragio universale politico. In tale organismo insufflato da un nuovo spirito, dovrebbe venir trasformato il corporativismo fascista»54.
Un simile modo di considerare la natura, il ruolo e le funzioni del sindacato non ...
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Leone XIII
Francesco Malgeri
Vincenzo Gioacchino Pecci nacque il 2 marzo 1810 a Carpineto Romano, un piccolo centro del Lazio meridionale, collocato sulle pendici dei monti Lepini. Figlio dell'agiato [...] Il carattere dell'organizzazione, prevalentemente caritativo, assunse, con il passare degli anni, una impostazione corporativistica. Il corporativismo veniva inteso come diritto individuale alla garanzia del lavoro e come posizione autonoma di fronte ...
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AMENDOLA, Giorgio
Michele Fatica
Nacque a Roma il 21 nov. 1907 da Giovanni Battista, più noto come Giovanni (sul quale si veda la voce di G. Carocci, in Diz. biogr. degli Italiani, II, pp. 761-765), [...] 1975, pp. 102-112).
Da siffatte analisi ha origine la sempre più aspra critica dell'A. al corporativismo delle rivendicazioni salariali del sindacato, cui imputava la responsabilità di un eventuale fallimento della politica del compromesso storico ...
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corporativismo
s. m. [der. di corporativo]. – Dottrina e prassi politico-sociale ispirata inizialmente (cioè verso la fine del sec. 19°) all’esperienza cristiana delle corporazioni medievali, in seguito ripresa dal fascismo (e attuata anche,...
corporativista
s. m. e f. e agg. [der. di corporativo] (pl. m. -i). – Fautore del corporativismo; come agg.: stato c., che applica la prassi del corporativismo.