GIOVANNINI, Alberto
Carlo Vallauri
Nacque a Milano il 9 ott. 1912 da Giovanni e da Estella Cicognani. Il G. si mise in luce nell'ambiente giornalistico e politico di Bologna, dirigendo dal 1935 al 1938, [...] botte l'Italia di ieri, Milano 1996, pp. 149-158; P. Neglie, Fratelli in camicia nera. Comunisti e fascisti dal corporativismo alla CGIL (1928-1948), Bologna 1996, ad indicem; P. Ignazi, Il polo escluso. Profilo storico del Movimento sociale italiano ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Giuseppe Maranini
Eugenio Capozzi
Giuseppe Maranini è stato uno tra i maggiori giuristi costituzionali e politologi italiani del 20° sec. e ha svolto un ruolo rilevante anche nel dibattito sulla politica [...] del 1945). In essi egli tratteggiava un ideale di regime politico e costituzionale in cui residui di corporativismo si combinavano con elementi tipici delle democrazie liberali anglosassoni.
Partitocrazia e democrazia e la ‘conversione’ ai modelli ...
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FIGINI, Luigi
Maristella Casciato
Nacque a Milano il 27 genn. 1903 da Alessandro, che si occupava di contabilità e amministrazione, e da Pia Jardini che favorì i suoi interessi per la pittura e la musica [...] classe operaia. Quel radicale ribaltamento del concetto stesso di fabbrica, che comportava una visione "comunitaria" tinta di corporativismo, non poteva essersi verificato se non attraverso l'azione e la mediazione di tecnici e di intellettuali.
Il ...
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CASTELNUOVO, Arturo
Bruno Di Porto
Nacque a Livorno, il 5 sett. 1856, da Giacomo, patriota e medico del re Vittorio Emanuele II, che lo nominò barone, e da Rachele Herrera. Studente di chimica farmaceutica [...] a coronamento e sostituzione dei parassitistici salvataggi (cfr. la discussione sull'argomento nell'annata 1931).
Nel contesto del corporativismo inserì i temi della cooperazione (XI [1930], 25, p. 11 e successivi) e dell'ordinamento razionale della ...
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Nato a Licciana (oggi Licciana Nardi), in provincia di Massa e Carrara, il 4 nov. 1884 da Francesco e da Valeria Ricci, fu fratello minore di Alceste, nonché suo seguace e collaboratore nelle complesse [...] parte di Mussolini, favoriva l'immissione di ex socialisti, e soprattutto sindacalisti, nel ruolo dei quadri dirigenti del corporativismo. Va qui però rimarcato un notevole ritardo storiografico che ci impedisce di seguire più in dettaglio le vicende ...
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CAFFI, Andrea
Carlo Vallauri
Figlio di Giovanni e di Emilia Carlini, nacque a Pietroburgo il 1º maggio 1887. Il padre, che si era trasferito da Belluno nella capitale russa, dove lavorava nell'amministrazione [...] elementi di differenziazione dal cinismo dei capi. In questo senso cerca di penetrare nello stesso dibattito sul corporativismo. Sono sottili distinzioni, che non trovano all'inizio consensi negli ambienti antifascisti degli esuli: sembrano anzi ...
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COLAMARINO, Giulio
Silvio Lanaro
Nato a Torre de' Passeri in provincia di Pescara da Giovanni e da Chiara Tonnani il 12 nov. 1883, intraprese la carriera giornalistica come redattore del Messaggero [...] "fronda" fascista. L'autore, infatti, si preoccupa di contrastare per un verso quanti minacciano di far svanire il corporativismo nelle nebbie dell'ideologia (si veda, in Scienze sociali,filosofia e scienza economica del 1931, la polemica con Ugo ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2013)
Corrado Gini
Giovanni Maria Giorgi
Come tutte le menti geniali, Gini spaziò in molti campi dalla statistica all’economia, dalla demografia alla sociologia e all’antropologia, sempre guidato da un innato [...] regime fascista per vari motivi, che Cassata (2006, p. 122) individua nello scarso entusiasmo di Gini per il corporativismo e nel collocamento dell’economia fascista nella fase di malattia dell’organismo ipotizzata dalla teoria giniana.
Furono i suoi ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Giovanni Demaria
Aldo Montesano
Nel periodo centrale del Novecento, Giovanni Demaria si colloca tra gli economisti italiani di maggiore rilievo. È stato uno studioso di grande attività e ampi interessi [...] economico-politiche (tomismo, mercantilismo, fisiocrazia, liberalismo, protezionismo, nazionalismo, imperialismo, pianificazione, collettivismo e corporativismo) e la loro azione viene discussa in rapporto a produttività, benessere e coesione sociali ...
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CONFORTI, Raffaele
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Calvanico (Salerno) il 4 ott. 1804 da Luigi e da Maddalena Montefusco. Il padre, ricco possidente, era lontano parente di quel G. Francesco Conforti che, [...] selezionato per i compiti cui era chiamato, denunziavano l'evoluzione del suo pensiero verso posizioni di chiusura al limite del corporativismo.
Il ritorno del C., che dal 20 nov. 1876 era vicepresidente del Senato, al ministero di Grazia e Giustizia ...
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corporativismo
s. m. [der. di corporativo]. – Dottrina e prassi politico-sociale ispirata inizialmente (cioè verso la fine del sec. 19°) all’esperienza cristiana delle corporazioni medievali, in seguito ripresa dal fascismo (e attuata anche,...
corporativista
s. m. e f. e agg. [der. di corporativo] (pl. m. -i). – Fautore del corporativismo; come agg.: stato c., che applica la prassi del corporativismo.