GIACOMINO da Verona
Gabriella Milan
Originario di Verona, visse tra la prima e la seconda metà del XIII secolo. Sono a tutt'oggi molto scarni i dati in nostro possesso per tentare una ricostruzione [...] elementi hanno permesso alla May di avanzare l'ipotesi che G. abbia avuto all'interno dell'Ordine il ruolo di maestro di coro. Le nozioni sulla vita rurale contenute nel De Babilonia (vv. 181-184, 214-215, 260, 277-280) forniscono alla studiosa la ...
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Poeta e pensatore tedesco (Marbach, Württemberg, 1759 - Weimar 1805). Figlio di un medico militare, seguì il padre nei continui cambiamenti di residenza, finché (1773), per iniziativa del duca del Württemberg, [...] l'antica tragedia greca nel motivo della fatalità incombente e nell'uso del coro, che assunse funzioni e movenza di lirica. Non così nel Wilhelm Tell (1804), ove il coro è formato dallo stesso popolo svizzero, che canta frequentemente il suo inno di ...
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Pietro Metastasio: Opere – Introduzione
Luigi Ronga
La posizione del Metastasio è una delle più singolari che possa incontrarsi nella storia della cultura europea: quella di chi in un'altra arte ha [...] di cui non lasceran mai di fornirla gli eccellenti poeti, e che vada l'altra a metter d'accordo le varie voci d'un coro, a regolare l'armonia d'un concerto, o a secondare i passi d'un ballo, ma senza impacciarsi più de' coturni». Anche l'espressione ...
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Dante Alighieri, Opere minori: Rime - Introduzione
Gianfranco Contini
Meglio che di Canzoniere, come si fa, sembra, sulle orme di Charles Lyell (1835), è prudente discorrere di Rime di Dante: poiché [...] oltre a essere la possibilità generale di quella tale poesia, sia assunta addirittura in veste di motivo poetico iniziale. Al coro degli amici entro cui si perde il poeta, risponde dall'altra parte, come motivo poetico gemello, il fondo corale delle ...
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Narrare con la voce
Bruno Tognolini
La voce che parla nel buio all'inizio del tempo
C'è una voce che parla da molto lontano. La notte è nera, la brace è poca, là fuori ci sono orrori che non dormono. [...] di teatro tragico, aggiunse al narratore unico un secondo attore; Sofocle, poco dopo, ne aggiunse un terzo, e in breve tempo il coro perse d'importanza. Gli attori si rivolgono sempre più l'uno all'altro, vestono costumi complicati, attorno a loro si ...
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GRAMIGNA, Giuliano
Achille Tartaro
Scrittore e saggista, nato a Bologna il 31 maggio 1920. Laureato in giurisprudenza (1948) presso l'università di Milano, ha collaborato e collabora a periodici e quotidiani. [...] 'esperienza decisiva, alla base negli anni Ottanta della maggiore produzione poetica di G. (Es-o-Es, 1980; Annales, 1985; Coro, 1989) ma non meno produttiva per gli sviluppi della sua narrativa. Sintomatici i temi prescelti: il rapporto padre-figlio ...
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Scrittore spagnolo, nato a Mondoñedo (Lugo) il 22 dicembre 1911, morto a Vigo il 28 febbraio 1981. Esordì con il volume di poesie in lingua gallega Mar ao norde (1932), seguito l'anno dopo da Poemas do [...] e outras historias (1955), As crónicas do sochantre (1956, premio della critica nel 1959; trad. it. Cronache di un maestro del coro, 1984), Si o vello Sinbad volvesse as illas (1961), Tesoros novos e vellos (1964), Un hombre que se parecía a Orestes ...
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Giovanni Verga: Opere
Luigi Russo
Giovanni Verga è nato il 1 settembre 1840 a Catania ed è morto nella stessa città il 26 gennaio 1922. Noi non abbiamo voluto partecipare a quel dibattito che si è fatto [...] sempre un po' l'anima reticente di tutto il romanzo, qui riesce fuori a cantare il suo ultimo coro sommesso. Ed è un coro assai patetico, ma composto di voci anche realisticamente trite: rumori noti, voci che si chiamano dietro gli usci, sbattere ...
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APOLLONIO, Mario
Elisabetta Mondello
Nacque ad Oriano (Brescia) il 28 sett. 1901 da Artemio ed Elodia Vimercati. Studiò al liceo "Arnaldo da Brescia" in questa città, e qui frequentò il gruppo confraternale [...] "processo per cui l'intuizione del drammaturgo si attua nel coro della folla spettatrice", è con L'opera di Carlo Goldoni di forme assolute, per cui il rapporto tra autore chepropone e "coro" che risponde "ha valore non per la sede in cui s'avverò ...
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Commediografo latino (Sarsina 250 a. C. circa - forse Roma 184 a. C.). Una tradizione vuole che il cognomen originario fosse Plotus, poi urbanizzato in Plautus; il prenome e il nome sono incerti: probabilmente [...] scarsamente comica. L'originalità formale di P. nei riguardi del modello greco consiste soprattutto nell'abolizione totale del coro (già nella commedia attica nuova ridotto al minimo), tranne l'eccezione dell'intermezzo corale del Rudens; abolizione ...
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-coro
-còro [v. -corìa]. – Secondo elemento di aggettivi composti della terminologia botanica (per es. anemocòro, zoocòro, ecc.), corrispondenti ai sostantivi astratti in -corìa.
coro1
còro1 s. m. [dal lat. chorus, gr. χορός, con il sign. 1]. – 1. Nell’antica Grecia, gruppo di danzatori che accompagnavano con la danza il canto in onore di qualche dio; la danza stessa, e il luogo in cui essa avveniva. In seguito, nella...