PROTALLOGAME
Fabrizio CORTESI
. Con questo nome T. Caruel, in una classificazione dei vegetali da lui proposta, indicava le piante nelle quali la generazione sessuale o aplofito è rappresentata da un [...] porta anteridî e archegonî. Tali piante sono da lui distinte in due divisioni o coorti: Eterosporee (Marsiliacee, Salviniacee, Isoetacee, Selaginellacee) e Isosporee (Licopodiacee, Equisetacee, Ofioglossacee, Osmundacee, Polipodiacee, Imenofillacee ...
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Generazioni
Alessandro Cavalli
La nozione di senso comune
Nel linguaggio comune si parla di 'generazione' quando si vuole indicare il fatto che l'essere nati in un determinato periodo e aver vissuto [...] pertanto composte da tutti coloro che sono nati in uno stesso anno. Possono essere studiati tuttavia anche altri tipi di coorti particolari (ad esempio tutti coloro che si sono laureati in un certo intervallo di tempo, tutti coloro che sono entrati ...
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(o Placentali) Infraclasse di Mammiferi istituita in seguito a revisioni sistematiche; comprende tutti i Mammiferi con viviparità perfezionata rispetto a Monotremi e Marsupiali, grazie a una placentazione [...] derivante da strutture allantoidee (allantoplacenta), che sostituisce l’onfaloplacenta degli altri Mammiferi, in cui la placenta deriva dalla parete del sacco vitellino. Gli E. comprendono le coorti Sdentati (➔) ed Epiteri (➔). ...
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Nell'arte militare s'indica con questa parola la parte estrema di un esercito, o di un elemento di esso, disposto linearmente. La parte situata fra le ali chiamasi corpo o centro.
Presso i Romani, ala [...] forza dei singoli reparti dipendeva dalla misura del contingente fornito dai singoli stati, tant'è vero che Livio parla di coorti di 400, 460, 500 e 600 soldati. Ragioni politiche e militari dovevano però richiedere che i contingenti che superassero ...
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Dischi ornamentali di varia materia, soprattutto metallo, usati nell’antichità su corazze o bardature di cavalli.
A Roma, al tempo di Polibio (2° sec. a.C.), le decorazioni erano concesse al cavaliere [...] di un nemico; nell’età imperiale, ai soldati e ai graduati di truppa ( falerati) e anche collettivamente ad ali e coorti. Sui monumenti romani sono di solito 9, assicurate, su tre linee, a corregge incrociate sulla corazza o sulle insegne di reparti ...
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Imperatore eletto dalle legioni di Britannia e di Gallia contro Settimio Severo. Era nato di ricca famiglia a Hadrumetum in Numidia, il 25 novembre, non sappiamo di che anno. Iniziò sotto Marco Aurelio [...] il suo servizio militare, fu comandante di coorti e di ale ausiliarie, poi, saltando per dispensa dell'imperatore il grado di questore, fu edile, pretore e comandante di due legioni di Mesia successivamente: la IV Flavia e la I Italica. Governatore ...
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VESSILLAZIONE (Vexillatio)
Plinio FRACCARO
Distaccamento o reparto di formazione, così detto perché aveva un suo particolare stendardo, vexillum, parola che presso gli scrittori indica anche il distaccamento [...] il soldato del distaccamento.
Le vessillazioni erano distaccamenti di una o di più legioni, o di corpi ausiliarî, ali e coorti, o di marinai della flotta, o reparti di reclute che dovevano raggiungere i corpi o di veterani che, sebbene congedati ...
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(lat. praetorium) Spazio centrale dell’accampamento romano, riservato al pretore o al comandante del campo, presso l’incrocio delle vie principali e della via praetoria, dove erano la residenza del capo [...] dintorni della città, i Castra Praetoria. In seguito il numero delle coorti aumentò da 9 a 12, a 16 sotto Vitellio, fu poi fissato ° sec. e soprattutto dal 3°, fecero parte delle coorti pretorie non più solo elementi romano-italici, ma anche uomini ...
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MILIZIA
Gioacchino MANCINI
Luigi CHATRIAN
Alberto BALDINI
. Milizia equestre e caligata. - Nell'ordinamento militare dell'impero romano con la dizione militia equestris s'intendeva designare la [...] erano dodici al momento della Marcia su Roma. Ciascuna zona comprendeva un numero variabile di legioni, ciascuna di tre coorti, e le coorti su tre centurie di tre manipoli. Tutti gl'ispettori di zona facevano capo a un Comando generale della milizia ...
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. Opera romana di fortificazione assai simile al castrum (v. accampamento; castro), ma di minori dimensioni, come è dimostrato dalla parola medesima: a castro diminuto vocabulo sunt nuncupata castella [...] non è ben preciso. Cesare chiama castrum il piccolo campo di Galba occupato da 8 coorti, mentre chiama castellum un altro piccolo campo occupato dalle 6 coorti di Titurio Sabino (Bell. Gall., II, 5; III, 1). D'altra parte Ammiano Marcellino dà ...
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coorte
coòrte s. f. [dal lat. cohors -rtis, in origine «recinto» (v. corte), poi con gli altri sign.]. – 1. In età romana: a. Suddivisione della legione dell’esercito romano, in origine formata di tre manipoli, in seguito di tre manipoli e...
legione
legióne s. f. [dal lat. legio -onis, der. di legĕre «raccogliere, scegliere»]. – 1. Nella Roma antica, nome con cui era indicata originariamente la leva dei cittadini, quindi l’intero esercito, e infine l’unità tattica e organica dell’esercito,...