genere
Alfonso Maierù
Il termine, nella forma volgare, occorre solo nel Convivio; nella forma latina (genus, greco γένος) occorre in tutte le opere latine di D., sempre con vari significati.
Secondo [...] Aristotele (Metaph. V 28, 1024a 29-b 16), g. sta sia per l'ininterrotta generazione di una specie di viventi, sia per la totalità di coloro che discendono da un'unica causa, sia per indicare il sostrato ...
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becco
Federigo Tollemache
Nel significato di " capro " ricorre una volta nel Convivio (I VI 6 Quelli che conosce alcuna cosa in genere, non conosce quella perfettamente: sì come, se conosce da lungi [...] uno animale non sa se s'è cane o lupo o becco), e tre volte nell'Inferno. Va rilevato che il b. era nel Medioevo estremamente comune, come si vede dai termini ‛ beccaio ' (Pg XX 52) e ‛ beccheria ', diventati ...
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similitudine
Lucia Onder
Antonino Pagliaro
Il termine compare 26 volte nel Convivio, una volta nel Paradiso e una nella Vita Nuova.
Il valore più comune di " somiglianza " si registra in Cv IV XII [...] 14 sì come è scritto: " Facciamo l'uomo ad imagine e similitudine nostra " (cfr. il luogo di Gen. 1, 26 " Faciamus hominem ad imaginem et similitudinem nostram "); II XV 1 Per le ragionate similitudini ...
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essere
Riccardo Ambrosini
1. Le circa 7780 attestazioni dei quasi 125 tipi formali del verbo e. - incluse le forme polisillabiche con apocope della vocale finale, quelle monosillabiche con epitesi di [...] e sarete. Le forme del tema sar- sono, quindi, caratteristiche della prosa, quelle con tema fi- della poesia, tranne fia che ritorna 13 volte nel Convivio (tra cui IV IV 10 né fu né fia, V 8 non fu né fia). Per il tema ser-, v. 11.3.
1.4. Le circa ...
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tragedia
Alessandro Niccoli
Il primo esempio del termine ricorre nel passo del Convivio che esalta la nobiltà del latino come lingua ormai fissata dalla grammatica e quindi trasmessa di generazione [...] nell'Eneide, anche il poema virgiliano può essere chiamato così. Per le stesse ragioni, è lecito supporre che nel passo del Convivio, oltre che a vere e proprie commedie e t. antiche, D. alluda anche a opere latine che tali non possono essere ...
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disfare
Antonietta Bufano
Verbo non molto frequente, adoperato però - nelle Rime, nel Convivio e nella Commedia - con notevole varietà di costrutti. Si trova anche al participio, attributivo o predicativo.
È [...] ma è forse preferibile la chiosa del Pazzaglia: " non s'accascia per la perdita delle ricchezze ").
Anche negli altri passi del Convivio d. ha valore figurato: IV XIV 14 Pognamo che ne la etade di Dardano de' suoi antecessori bassi fosse memoria, e ...
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perfetto
Alessandro Niccoli
Vocabolo presente in tutte le opere dantesche, con particolare frequenza nel Convivio; un esempio nel Detto, nessuno nel Fiore.
In un gruppo poco numeroso di esempi conserva [...] l'apprezzamento dei valori intellettuali è strettamente connesso con il comportamento etico ispira alcuni fra i passi più significativi del Convivio nei quali ricorre p.: IV XIII 9 la scienza ha perfetta e nobile perfezione, e per suo desiderio sua ...
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occhio
Federigo Tollemache
Si hanno le occorrenze seguenti: Vita Nuova 56, Rime 68, Convivio 71, Inferno 67, Purgatorio 101, Paradiso 95, Fiore 6.
O. è dato dalle Concordanze dell'I.B.M. come il sostantivo [...] LXXX 6 Tanto [la donna] disdegna qualunque la mira, / che fa chinare gli occhi di paura; CIII 28, CIV 66, CXIII 12.
2.3. Nel Convivio il termine ricorre 25 volte (tre al singolare). A D. si allude solo in II II 2 e III IX 16, mentre le occorrenze più ...
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Flegon
Nome del quarto cavallo della quadriga del Sole, nelle edizioni del Convivio dalla milanese del 1826-27 alla '21 e alla Busnelli-Vandelli. Ma studi più recenti consigliano, come anche ha operato [...] la Simonelli, di tornare alla lezione dei codici, Filogeo. Per tutta la questione, v. Filogeo ...
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convivio
convìvio s. m. [dal lat. convivium, der. di convivĕre «vivere insieme»], letter. – Convito, banchetto: le dolci reliquie de’ convivi (Ariosto). Il Convivio, titolo di un’opera dottrinale di Dante (quasi «banchetto di scienza» per...