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sollicitudine

Enciclopedia Dantesca (1970)

sollicitudine Francesco Vagni La parola ricorre solamente nel Convivio con i prevalenti significati di " pensiero ", " cura ", " premura ", " impegno ": III I 8 avvegna che lo servo non possa simile [...] beneficio rendere a lo signore quando da lui è beneficiato, dee però rendere quello che migliore può con tanta sollicitudine di prontezza, che ... (ancora a proposito dei benefici, cfr. IV XXII 1); XI ... Leggi Tutto

fruttifero

Enciclopedia Dantesca (1970)

fruttifero Alessandro Niccoli Ricorre quattro volte, sempre nel Convivio. Nella sua accezione fondamentale di " atto a dar frutto ", " che produce frutti ", non è mai riferito ad albero o a pianta; [...] in Cv III XII 10 è usato per indicare l'idoneità dei fiori sterili a esser fecondati e quindi a passare allo stato di frutto: non sarebbe da laudare la Natura se, sappiendo prima che li fiori d'un'arbore ... Leggi Tutto

senio

Enciclopedia Dantesca (1970)

senio Luigi Blasucci Latinismo adoperato da D. nel Convivio, precisamente nei capp. XXIII-XXVIII del IV libro, dove, sulla scorta di Alberto Magno (De iuventute et senettute), è svolta la teoria delle [...] quattro età della vita umana, l'ultima delle quali sarebbe appunto il s.: avviene che oltre la senettute [ossia oltre il 70° anno] rimane de la nostra vita forse in quantitade di diece anni, o poco più ... Leggi Tutto

scelta

Enciclopedia Dantesca (1970)

scelta Guido Favati Compare una volta sola, nel Convivio (IV XX 3), e indica il determinarsi per la preferita fra più possibilità. D. asserisce che la virtù non è necessariamente ereditaria, ma anzi [...] ogni virtù, o " bontade ", procede dalla nobiltà, che Dio assegna per grazia e non lasciandosi guidare da preferenze: presso di lui infatti non è scelta di persone, sì come le divine Scritture manifestano. Importante ... Leggi Tutto

grossezza

Enciclopedia Dantesca (1970)

grossezza Vincenzo Valente Ricorre quattro volte, tutte nel Convivio, con senso intellettuale e materiale. Parlando degli antichi astrologi da cui Aristotele attinse l'opinione che i cieli fossero otto [...] e non nove, D. qualifica i primi di g., ossia di " insufficiente dottrina ": Aristotile credette, seguitando solamente l'antica grossezza de li astrologi, che fossero pure otto cieli (II III 3). La parola ... Leggi Tutto

saziare

Enciclopedia Dantesca (1970)

saziare Domenico Consoli È usato una volta nel Convivio, con una certa frequenza nel Purgatorio e nel Paradiso, per lo più in rima. Ha il senso proprio di " appagare la fame o la sete ". Con soggetto [...] cibo, è documentato in Pd III 91, dove ha uso assoluto: s'un cibo sazia. Analogo costrutto assoluto si riscontra in Pg XXXI 129 quel cibo / che, saziando di sé, di sé asseta; ma cibo è qui metafora indicante ... Leggi Tutto

movimento

Enciclopedia Dantesca (1970)

movimento Bruno Bernabei È voce ampiamente usata nel Convivio. Compreso da D., aristotelicamente, fra i sensibili comuni (Cv III IX 6 lo movimento e lo stare fermo... sensibili [comuni] si chiamano: [...] le quali cose con più sensi comprendiamo), il m. si distingue in tre specie (II XIV 4 tre movimenti soli mostra la Fisica): locale o di traslazione (II XIV 3 lo movimento locale... è da uno punto ad un ... Leggi Tutto

superno

Enciclopedia Dantesca (1970)

superno Alessandro Niccoli Solo nella Commedia e nel Convivio, con il valore, per lo più, di superlativo (cfr. SUPPREMO): ciò " che sta sopra " a ogni altra cosa o, più genericamente, " che è posto [...] in alto "; nella maggior parte delle occorrenze del poema cade in rima. Ha il significato proprio nei seguenti esempi: If XII 39 cerchio superno, il Limbo in quanto è il primo e il più alto fra i cerchi ... Leggi Tutto

gloriare

Enciclopedia Dantesca (1970)

gloriare Sebastiano Aglianò Ricorre nella Vita Nuova, nel Convivio e nel Paradiso, all'infinito (a eccezione del gloriai di Pd XVI 6) e sempre nella forma dotta (v. GLORIA). La dieresi di -ia- è costante [...] nell'infinito, quasi sicura nell'unica occorrenza al passato remoto. Con costrutto assoluto corrisponde a " essere beato ", " godere della felicità eterna ". Con questo significato, come ‛ gloria ', ‛ ... Leggi Tutto

equitade

Enciclopedia Dantesca (1970)

equitade Enrico Malato In un solo luogo del Convivio (IV IX 8) D. usa la parola e., ripetendola quattro volte in breve spazio: E con ciò sia cosa che in tutte queste volontarie operazioni sia equitade [...] alcuna da conservare e iniquitade da fuggire (la quale equitade per due cagioni si può perdere, o per non sapere quale essa si sia o per non volere quella seguitare), trovata fu la Ragione scritta [la ... Leggi Tutto
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Vocabolario
convìvio
convivio convìvio s. m. [dal lat. convivium, der. di convivĕre «vivere insieme»], letter. – Convito, banchetto: le dolci reliquie de’ convivi (Ariosto). Il Convivio, titolo di un’opera dottrinale di Dante (quasi «banchetto di scienza» per...
convivare
convivare v. intr. [dal lat. convivari, der. di conviva «convitato»], letter. ant. – Far convito, banchettare: A convivar tornammo (Caro).
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