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benefattore

Enciclopedia Dantesca (1970)

benefattore (benfattore) Lucia Onder In tre luoghi del Convivio s'incontra nella forma ‛ benefattore ': in senso proprio, a indicare chi fa bene al prossimo generosamente e gli porge aiuto morale e materiale, [...] in II VI 4 esso che lo [beneficio] riceve si mostri conoscente inver lo benefattore; in I VIII 3 Dio è detto universalissimo benefattore. Riferito al volgare (che per D. fu introduttore... ne la via di ... Leggi Tutto

disonoranza

Enciclopedia Dantesca (1970)

disonoranza (disnoranza) Sebastiano Aglianò Usato due volte nel Convivio, e sempre in connessione col concetto di " vergogna ", cioè tema di disnoranza (IV XIX 8); la verecondia, una delle passioni particolari [...] che formano la vergogna, è una paura di disonoranza per fallo commesso (XXV 10). La definizione che D. fa sua risale all'Etica di Aristotele (IV 15) e sembra comune alla cultura del tempo; la d. dantesca ... Leggi Tutto

composizione

Enciclopedia Dantesca (1970)

composizione Lucia Onder . Compare in tre luoghi del Convivio. Per " l'atto del comporre " (v. COMPOSITIO), in specie detto di un'opera letteraria, in III IX 1 prima che a la sua composizione [della [...] canzone Amor che ne la mente] venisse... feci una ballatetta [allude a Voi che savete ragionar d'Amore]. Indica " l'insieme degli elementi che costituiscono il nostro fisico ", in IV XXIII 12 le quattro ... Leggi Tutto

variazione

Enciclopedia Dantesca (1970)

variazione Bruno Basile Presente con minima frequenza nel Convivio e nella Commedia. Il significato fondamentale è " differenza ", " discrepanza ", così in Cv I VI 4 E perché queste variazioni sono [...] ne li uomini non intendo al presente mostrare, come nel passo astronomico di II XIII 9 la variazione de la sua [della luna] luminositade, che ora luce da un lato, e ora luce da un altro, secondo che lo ... Leggi Tutto

perdita

Enciclopedia Dantesca (1970)

perdita Bruno Basile Ricorre solo nella prosa del Convivio e una volta nel Fiore. In Cv IV XIII 16 E però seguita che l'animo che è ‛ diritto ', cioè d'appetito, e ‛ verace ', cioè di conoscenza, per [...] loro perdita [delle ricchezze] non si disface, il sostantivo vale " scomparsa ", " dissoluzione ", ed è concettualmente assai vicino a un passo famoso di s. Tommaso (Sum. theol. I II 67 5 ad 3 " ille qui ... Leggi Tutto

variare

Enciclopedia Dantesca (1970)

variare Bruno Basile Ricorre soltanto due volte nel Convivio e una nella Commedia. Il significato è quello di " mutare " nello spazio e nel tempo, come appare evidente in Cv I V 9 Onde vedemo ne le [...] cittadi d'Italia.., da cinquanta anni in qua molti vocabuli essere spenti e nati e variati, e, con costrutto pronominale, in IV XXI 7 la quale [disposizione del cielo] si varia per le costellazioni, che ... Leggi Tutto

temporale

Enciclopedia Dantesca (1970)

temporale (sost.) Alessandro Niccoli Nei due esempi del Convivio vale " tempo ": tutto questo fu in uno temporale, che David nacque e nacque Roma, cioè che Enea venne di Troia in Italia (IV V 6). Non [...] risulta ben chiaro a cosa D. intendesse riferirsi con la " mancanza di tempo " accennata in XX 8 Puote... l'anima stare non bene ne la persona per manco di complessione, o forse per manco di temporale: ... Leggi Tutto

paterno

Enciclopedia Dantesca (1970)

paterno Bruna Cordati Martinelli L'aggettivo ha nel Convivio il suo proprio significato, " del padre ": IV XXIV 15 naturalmente vedemo ciascuno figlio più mirare a le vestigie de li paterni piedi che [...] a l'altre; i figli seguono cioè l'esempio del comportamento del padre, ed è dunque importante che il padre controlli il proprio comportamento; così al § 18 dal padre, o da quelli che loco paterno tiene, ... Leggi Tutto

possibilitade

Enciclopedia Dantesca (1970)

possibilitade Alfonso Maierù Occorre una sola volta nel Convivio col valore di " capacità " o " disposizione effettiva a qualcosa ": lo desiderio naturale in ciascuna cosa è misurato secondo la possibilitade [...] de la cosa desiderante (III XV 8). Poiché il desiderio (v.) è " moto appetitivo dell'animo " che tende alla realizzazione mediante congiungimento con il suo oggetto, la p. è la capacità o disponibilità ... Leggi Tutto

adorare

Enciclopedia Dantesca (1970)

adorare Federigo Tollemache . S'incontra una volta nel Convivio, una volta in ciascuna delle tre cantiche, quattro volte nel Fiore e una nel Detto. In Cv II IV 6 Li gentili le [Intelligenze] chiamano [...] Dei e Dee... e adoravano le loro imagini, e in If IV 38 [le anime del Limbo] non adorar debitamente a Dio, a. significa " venerare ", " rendere culto alla divinità ". Nel secondo passo si noti, oltre alla ... Leggi Tutto
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Vocabolario
convìvio
convivio convìvio s. m. [dal lat. convivium, der. di convivĕre «vivere insieme»], letter. – Convito, banchetto: le dolci reliquie de’ convivi (Ariosto). Il Convivio, titolo di un’opera dottrinale di Dante (quasi «banchetto di scienza» per...
convivare
convivare v. intr. [dal lat. convivari, der. di conviva «convitato»], letter. ant. – Far convito, banchettare: A convivar tornammo (Caro).
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