Si chiama comunemente genere neutro uno dei valori che la categoria del ➔ genere assume in varie lingue del mondo, segnatamente nelle lingue indoeuropee, antiche e moderne, accanto ai due valori, più stabili [...] -a è stato formato in italiano negli ultimi secoli; per continuare nel confronto, i lessemi neutri del romeno sono centinaia, e di Bologna» 6, pp. 103-109.
Loporcaro, Michele (2009), Profilo linguistico dei dialetti italiani, Roma - Bari, Laterza. ...
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Il neopurismo è il movimento linguistico promosso da Bruno Migliorini (1896-1975), fra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento, per assecondare un equilibrato sviluppo della lingua contemporanea valutando, [...] le innovazioni (Migliorini 1940).
Resosi conto che il termine continuava a circolare nella sua accezione generica, dal 1942 Migliorini ripiegò di nuovo su glottotecnica (o linguistica applicata), inglobando nella sua idea di language planning anche ...
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LUBIN, Antonio
Rita Tolomeo
Nacque in Dalmazia a Traù (Trogir) il 22 ott. 1809 da Renzo (Lovre) e da Domenica Koščina.
Di famiglia modesta - il padre era fabbro -, il L. frequentò le prime classi nel [...] prosa del poema, così da sollevare il lettore dal continuo ricorso alle note.
Il lavoro raccolse grandi consensi tra i D'Ovidio, noto per le sue indagini di carattere filologico-linguistico sulle opere di Dante. L'asprezza dei toni usati da ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il regno dei Franchi dal trattato di Verdun alla sua disgregazione
Ernst Erich Metzner (trad. it a cura di Barbara Scardigli)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto [...] ad oggi una specie di unico filo conduttore costituito da un continuo alternarsi tra le istanze di unità e quelle di differenziazione, – vadano a radicarsi sul piano culturale e linguistico, generando quella complessa e variegata civiltà europea di ...
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BERTOLDI, Vittorio
Tullio De Mauro
Nato a Trento il 2 apr. 1888, dopo gli studi medi, nel 1907, si trasferì a Vienna, dove fino al 1911 fu iscritto in quella facoltà di filosofia. Ancora studente, si [...] fu anche a Parigi, dove rinsaldò i legami con l'ambiente dei linguisti francesi, e a Firenze, dove conobbe Pio Rajna e Ernè sto Giacomo Parodi.
Intanto il B. continuava le ricerche nel dominio della fitonimia romanza. Nel 1920 apparve il suo ...
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RICCHI, Agostino
Elisa Andretta
RICCHI, Agostino. – Nacque a Lucca il 31 maggio 1512 dal medico Leonardo e da Margherita, figlia dell’umanista Giovanni Carminati.
Dopo aver intrapreso gli studi umanistici [...] ’Università di Bologna. Durante il suo soggiorno bolognese continuò a dedicarsi alle lettere e nel 1530, non che costituisce per altro uno dei primi esempi di mélange linguistico della storia della letteratura italiana, reca un lungo panegirico di ...
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Lo scioglilingua è un gioco verbale (➔ giochi di parole) in cui si è richiesti di ripetere una o più volte, il più velocemente possibile, una frase solitamente nonsense che presenta diverse difficoltà [...] un errore che fa pronunciare allo sfidato una parola tabu (➔ tabu linguistico):
(3) Dietro quel palazzo c’è un povero cane pazzo; ossessiva di parti di parole: determina confusione con il continuo ripresentarsi dell’uguale e del simile e finisce per ...
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Erasmo da Rotterdam
Umanista olandese (Rotterdam 1466 o 1469-Basilea 1536). Tradusse il nome Geert Geertsz nell’altro umanistico, con cui è universalmente noto, di Desiderius Erasmus. Orfano di padre [...] rilievo all’esercizio storico-filologico, all’interesse linguistico, alle innovatrici preoccupazioni etiche – un motivo arbitrio, 1524) oppose un violento Hyperaspistes (1525); la polemica continuò a colpi alterni. E. era cattolico; ma non fu, la ...
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Il complesso delle persone che hanno comunanza di origine, di lingua, di storia e che di tale unità hanno coscienza, anche indipendentemente dalla sua realizzazione in unità politica.
N., nazionalità, [...] tra i quali venne attribuito un ruolo preminente al fattore linguistico – si collegò in modo più organico con la coeva versione del nazionalismo fondata sull’autodeterminazione dei popoli continuò invece ad avere un ruolo storico, alimentando i ...
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Indirizzo di pensiero sorto negli USA intorno al 1870 e diffusosi più tardi in Europa, dove ebbe il maggior successo nei primi decenni del Novecento.
C.S. Peirce: dal pragmatismo al pragmaticismo
Il termine [...] che conta è il carattere personale e continuo della coscienza, anzi della ‘corrente di coscienza subordinarvisi.
L’aspetto sociologico-antropologico e quello epistemologico-linguistico del p. hanno avuto interessanti sviluppi rispettivamente con ...
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continuativo
agg. [dal lat. tardo continuativus]. – Che vale a continuare; più com., che ha durata, che ha carattere di continuità: impiego, incarico c., rapporto di lavoro continuativo. In linguistica, verbo c., modo e insieme aspetto del...
combinatorio
combinatòrio agg. [der. di combinare]. – Fondato sulla combinazione, risultante dalla combinazione dei varî elementi. In partic.: 1. In filologia, metodo c., metodo che consiste nell’accertare l’esatta interpretazione di un elemento...