OPEZZINGHI
Ubaldo Formentini
. Famiglia magnatizia pisana, d'origine feudale. Secondo genealogie leggendarie, avrebbe avuto stipite comune con i conti di Lavagna e con gli Obertenghi. Infatti il centro [...] del comune sul castello di Marti, difendendo questo lungamente contro le forze cittadine, e nel 1282, dopo la tragedia del conteUgolino, quando, in amicizia con i fuorusciti guelfi e con i Fiorentini, armarono in guerra col governo pisano il loro ...
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ROSINI, Giovanni
Egidio Bellorini
Letterato, nato a Lucignano (Arezzo) il 24 giugno 1776; fu dal 1804 professore d'eloquenza italiana nell'università di Pisa, e a Pisa morì il 16 maggio 1855. Scrittore [...] e tradotto in più lingue. Minor fortuna ebbero gli altri suoi romanzi storici, Luisa Strozzi (1833) e Il conteUgolino della Gherardesca (1843). Curò edizioni di classici italiani (Tasso, Guicciardini, ecc.).
Ed.: oltre a quelle citate: Prose e ...
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UBALDINI, Ruggeri
Giorgio CANDELORO
Arcivescovo di Pisa dal 1278 al 1295. Abbiamo su di lui scarse notizie: non si conosce l'anno della sua nascita e non è certo che appartenesse alla famiglia Ubaldini: [...] fu un ardente ghibellino, e come tale mal sopportava il governo costituitosi dopo la Meloria, che faceva capo al conteUgolino della Gherardesca (v. gherardesca) e a Nino Visconti di Gallura, che inclinavano al guelfismo. Ruggeri pensò di sfruttare ...
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SEMPRONIO, Giovan Leone
Luisella Giachino
– Primogenito di cinque fratelli, nacque a Urbino il 28 marzo 1603, da Sempronio e Maria Veterani, in una famiglia nobile originaria di Fossombrone.
Il padre, [...] in cui recitò una lezione sulla vigilanza. Il 3 agosto di quell’anno vi lesse il primo atto della tragedia Il ConteUgolino. Mancano altre notizie fino al settembre del 1631, quando intervenne nelle sedute accademiche; il 26 febbraio 1632 fu eletto ...
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rima
Ignazio Baldelli
1. Nel De vulg. Eloq., D. rimanda la trattazione sistematica sulla r. al quarto libro dell'opera, non più portata a termine. Tuttavia alcune cose afferma nella parte che tratta [...] e questi Loderingo, che genera ch'ancor si pare intorno dal Gardingo, If XXIII 104-108; Tu dei saper ch'i' fui conteUgolino, / e questi è l'arcivescovo Ruggieri, XXXIII 13-14, e nello stesso canto Malebranche: Michel Zanche, vv. 142-144.
Veramente ...
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Virgilio Marone, Publio
Domenico Consoli
Alessandro Ronconi
Il poeta latino è il massimo auctor della cultura e della formazione letteraria di D., e uno dei maggiori protagonisti della Commedia, figura [...] -217; e in particolare, per i piè con artigli, cfr. anche " pedibus... uncis " del v. 233 di Virgilio). Il racconto del conteUgolino si apre, com'è noto, rievocando l'esordio del racconto di Enea a Didone: Tu vuo' ch'io rinovelli / disperato dolor ...
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che (cong. e pron.)
Aldo Duro
La presenza in D. di questa voce grammaticale supera le 12.000 occorrenze, se nel calcolo si includono il Fiore e il Detto. La sua stessa altissima frequenza toglie ogni [...] in genere, ma non distinto: che se esso lo conoscesse distinto, tutti li volgari conoscerebbe (Cv I VI 7); Che se 'l conteUgolino aveva voce... (lf XXXIII 85); Se dài presenti, fa che vaglian poco; / che s'e' ti dona Lucca, dagli Barga (Fiore CLVI ...
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Letterati, poeti, narratori, pubblico nella Venezia dell’Ottocento
Gilberto Pizzamiglio
Neoclassicismo veneziano
«Vorrei mandarvi qualche nuova letteraria: ma dove pigliarla? Poiché qui ce n’è sempre [...] «Lasciatemivi pensare un poco… piglierolla in Toscana. Il Signor Niccolini lasciò in un suo scritto una nuova opinione intorno al canto del ConteUgolino. Di che s’ha egli a parlare, se non si parla di Dante? […] Anche il Canto, che il de La Martine ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Scuola napoletana
Lilia Costabile
Nell’arco di tutto il Settecento, la giovane scienza dell’economia si avvale, nel suo farsi autonoma, del contributo della Scuola napoletana. Privilegiati dagli economisti [...] diminuisce al crescere della dotazione di quel bene: un semplice uovo avrebbe potuto valere perfino mille grani d’oro per il conteUgolino affamato (Della moneta, cit., p. 35, e Della moneta e scritti inediti, cit., pp. 43-44), ma varrebbe molto meno ...
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sapere (savere)
Alessandro Niccoli
Le presenze di s. nell'opera, canonica o no, di D. assommano a 541 (Rime 43, Rime dubbie 20, Vita Nuova 46, Convivio 159, Inferno 71, Purgatorio 73, Paradiso 44, Fiore [...] If IV 62 E vo' che sappi che, dinanzi ad essi, / spiriti umani non eran salvati; XXXIII 13 Tu dei saper ch'i' fui conteUgolino; e così in IV 33, XII 34, Pg XXVIII 118, Pd XXVIII 106. In qualche esempio la perifrasi con ‛ dovere ' esprime l'idea che ...
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titolo
tìtolo s. m. [dal lat. titŭlus]. – 1. Con riferimento all’antichità romana (per la quale è di uso frequente, anche oggi, la forma lat. titulus), iscrizione apposta alle immagini degli antenati; più genericam., iscrizione sopra statue,...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...