«Mai non fu vista cosa più bellamai io non colsi siffatta pulzella»disse Re Carlo scendendo veloce di sella(Re Carlo tornava dalla battaglia di Poitiers, Fabrizio De André, 1963) Paolo Villaggio amava [...] e infine si toglie l’intero gabbione. La comicità della situazione consente al paroliere perfino di fare il verso al ConteUgolino della Commedia: Villaggio, con «più che l’onor poté il digiuno», riprende il nobile della Gherardesca («più ch ’l dolor ...
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Emerita di Letteratura italiana all’Università di Basilea, i cui interessi spaziano dal Trecento al Novecento (Dante, Petrarca, Boccaccio, Tasso, Parini, Foscolo, Leopardi, Saba, Ungaretti, Gadda), Maria [...] Inferno (sulla storia di amore e morte di Francesca da Rimini) e il XXXIII sulla tragica fine del conteUgolino. Riferimenti bibliografici Maria Antonietta Terzoli, Il libro di Jacopo: scrittura sacra nell’«Ortis», Roma, Salerno Editrice, 1988. Ead ...
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titolo
tìtolo s. m. [dal lat. titŭlus]. – 1. Con riferimento all’antichità romana (per la quale è di uso frequente, anche oggi, la forma lat. titulus), iscrizione apposta alle immagini degli antenati; più genericam., iscrizione sopra statue,...
sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] (pres. indic. so 〈sò〉 [radd. sint.;...