GHERARDINI, Michele
Alessandro Porro
Nacque l'8 luglio 1752 da Federico e da Rosa Isella a Milano, ove nel ginnasio S. Alessandro completò i primi studi. Intrapresi quelli medici a Bologna, li concluse [...] lesioni cutanee caratteristiche della malattia o alle condizioni igienico-ambientali in grado di favorirne la diffusione per contagio; indicando invece in un complesso di provvedimenti di ordine sociale, dei quali avrebbero dovuto farsi carico le ...
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FRIGIMELICA (Frizimelega, Frisimellica), Francesco
Dagmar Von Wille
Nacque a Padova il 15 genn. 1490 da Iacopo, discendente da una antica casata padovana residente nel palazzo di famiglia a Ponte dei [...] Questa opinione fu condivisa dal suo allievo M. Massuzzi, il quale ne La preservazione dalla pestilenza (1577) insiste sulla teoria del contagio (Santoro, pp. 23 s.).
Nel 1555 il F. si recò come archiatra al capezzale di papa Giulio III, affetto da ...
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CAMPANELLA, Tommaso
Luigi Firpo
Nacque a Stilo, in Calabria Ultra, il 5 sett. 1568, in giorno di domenica, sei minuti dopo le sei pomeridiane, in un'umile casa del "borgo" fuori mura. Non hanno fondamento [...] , come nell'Italia tutta, la peste, lasciando nell'animo del fanciullo viva impressione dei provvedimenti adottati per soffocare il contagio; ma è tutta la sua povera terra che gli rivela i suoi mali antichi: lo sfruttamento feudale, l'oppressione ...
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DECIANI, Tiberio
Enrico Spagnesi
Figlio di Gian Francesco e di Franceschina Masero, nacque a Udine il 3 agosto 1509.
La famiglia, originaria di Tolmezzo, acquistò rilevanza sociale e politica, sullo [...] rettori che la Serenissima inviava in Terraferma; è con Lorenzo Venier, podestà di Vicenza; in questa città morì, "di contagio", la moglie. L'anno successivo lo volle con sé il celebre diplomatico e letterato Bernardo Navagero, podestà di Padova. Il ...
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DELL'OTTONAIO, Giovanni Battista (Giovambattista), detto l'Araldo
Isabella Innamorati
Nacque da Cristofano a Firenze nel 1482.
Non vi sono documenti riguardanti la sua adolescenza ma è probabile che [...] , rilasciata dai Priori fiorentini.
Il 1527 è l'anno della morte causata probabilmente dall'epidemia: lo farebbe pensare la notizia del contagio della madre dell'araldo che precedette di pochi mesi la morte del D. avvenuta a Firenze il 17 nov. 1527 ...
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FERRANNINI, Andrea
Mario Crespi
Nacque a Benevento, da Antonio e da Generosa Rummo, il 27 marzo 1864. Studiò medicina e chirurgia all'università di Napoli, allievo di importanti maestri quali A. Cantani, [...] bacillémiques, ibid., 26, pp. 9-15);studiò i rapporti tra costituzione individuale e sviluppo della malattia e le modalità del suo contagio (Ilsignificato dell'abito tisico, in Medicina pratica, IV [1919], pp. 151-159; Predisposizione - Eredità ...
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CAPECE, Ferrante
Domenico Caccamo
Nacque a Salerno nel 1546, da Muzio, gentiluomo napoletano, e Margherita Gambacorta. In gioventù studiò retorica e filosofia, dedicandosi soprattutto al diritto civile. [...] città, il C. esitò a chiudere la scuola, sebbene gli studenti abbandonassero in numero sempre crescente i luoghi colpiti dal contagio; si risolse alla chiusura quando ormai alcuni casi di peste si erano già manifestati nel collegio (A. Busau a P ...
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BUONAGRAZIA, Girolamo
Anne Jacobson Schutte
Nato a Firenze il 2 febbr. 1470, è noto sia per la sua attività di medico sia per aver preso parte al tumulto antimediceo del 26 apr. 1527 che va sotto il [...] -, il trattato è un affascinante insieme di precauzioni igieniche d'ordine pratico, e tuttora valide per evitare il contagio epidemico, e di fantastiche prescrizioni di un'infinità di pillole, polveri e unguenti ritenuti efficaci contro la peste. Il ...
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FRANCESCO I d'Este, duca di Modena e Reggio
Marina Romanello
Nacque il 6 sett. 1610 da Alfonso III d'Este, futuro duca di Modena e Reggio, e da Isabella, figlia del duca Carlo Emanuele I di Savoia.
Alfonso, [...] peste che, al seguito delle truppe imperiali, fin dal 1629 era passata dalla Lombardia alla riva destra del Po. Il culmine del contagio si ebbe tra la primavera e l'autunno del 1630: la popolazione di Modena, falcidiata, dalle circa 20.000 anime del ...
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BUNIVA, Michele Francesco
Valerio Castronovo
Nacque a Pinerolo, il 15 maggio 1761, dall'architetto Giuseppe Gerolamo e da Felicita Testa.
Il B. si laureò in medicina a Torino il 7 marzo 1781 e attese [...] alcune regioni paludose del Piemonte e l'adozione di misure appropriate contro le malattie del bestiame e il diffondersi del contagio. Il conflitto con la Francia conclusosi nel maggio 1796 lasciava dietro di sé - osservava il B. in un opuscolo del ...
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contagio
contàgio s. m. [dal lat. contagium, der. di contingĕre «toccare, essere a contatto, contaminare», comp. di con- e tangĕre «toccare»]. – 1. a. La trasmissione di una malattia infettiva dalla persona malata ad una sana sia direttamente...
contagiare
v. tr. [der. di contagio] (io contàgio, ecc.). – Comunicare una malattia per contagio: s’è ammalato di scarlattina e ha contagiato anche il fratello; in senso fig.: è stato contagiato dalle idee stravaganti dei suoi amici. ◆ Part....